I dati Eurostat rivelano un incremento dei prezzi delle case che tocca quota 4,1% nell’ultimo anno. Brutte notizie per l’Italia, che non cresce al ritmo della media europea fermandosi a +0,4% negli ultimi 12 mesi e scendendo addirittura dello 0,3% nell’ultimo trimestre.
Rispetto al secondo trimestre del 2019, invece, l'aumento per i prezzi delle case è stato dell'1,4% nella zona euro e dell'1,5% nella Ue-28. Tradotto, il resto dell’Europa cresce in media un punto percentuale in più rispetto all’Italia nel terzo trimestre 2019.
Rispetto al trimestre precedente, gli aumenti più marcati si sono registrati in Lettonia (+3,9%) e in Slovenia (+3,1%), mentre cali si sono registrati a Cipro (-5,9%), in Ungheria (-1,5%), Danimarca (-0,6%), in Italia (-0,3%) e in Finlandia (-0,1%).
Tra gli Stati membri, per i quali sono disponibili i dati, gli aumenti più significativi nel terzo trimestre, su base annua, si sono avuti in Lettonia (+13,5%), Slovacchia (+11,5%), in Lussemburgo (+11,3%), e in Portogallo (+10,3%).
Concentrandoci su un lasso temporale più largo, l’Italia è, per distacco, la “maglia nera” per quanto riguarda la classifica delle variazioni delle quotazioni immobiliari dal 2011 al 2018 (-17,6%), seguita a distanza dalle altre nazioni con segno negativo: Croazia (-10,3%), Spagna (-10,1%), Cipro (-7,8%).
Vale la pena, però, soffermarsi anche sul confronto tra l’andamento dei prezzi delle case in Italia e la media europea. Nel periodo che va dal 2011 al 2018, nel resto del continente i valori immobiliari sono cresciuti in media dell’11,5%, mentre in Italia si registra una decrescita del 17,6%, il che comporta un ritardo di 6,1 punti percentuali.
Eurostat evidenzia anche l’andamento del rapporto tra prezzi delle case e degli affitti: “Dopo un brusco calo iniziale a seguito della crisi finanziaria, i prezzi delle case sono rimasti più o meno stabili tra il 2009 e il 2014.
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