La categoria catastale D8 indica determinate tipologie di immobili destinati a diverse attività. In questo articolo ne scopriremo i requisiti e le tasse da pagare
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categoria catastale D8
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La categoria catastale D8, che è possibile trovare indicata anche come cat catastale D8, indica i fabbricati costruiti o adattati per rispondere alle specifiche necessità di un’attività commerciale e non possono subire una modifica di destinazione.

La categoria D8 è formata da una lettera di riferimento e da una cifra numerica che identifica una tipologia di fabbricati e le loro caratteristiche strutturali.

La categoria catastale D/8 segnala anche la tassazione prevista per quel determinato tipo di immobile e non solo. Identifica la destinazione d’uso, i vincoli a cui sono soggetti e la possibilità o meno di trasformarli in qualcosa di diverso.

Per la categoria catastale D8 c’è l’IMU da pagare e specifiche indicazioni in caso di donazioni, successioni, imposte di registro. Informazioni importanti per chi decide di acquistare o investire su un immobile di questo tipo.

In questa guida scopriremo tutto sulla categoria catastale D8 e i requisiti.

Categoria catastale D8: i requisiti

La categoria catastale D8 ha dei requisiti ben precisi che bisogna conoscere nel caso in cui si voglia investire in questo tipo di immobili. Può capitare di ricevere in donazione questo tipo di struttura e non sapere come comportarsi. L’affitto può anche essere problematico se non si conosce la categoria catastale D8 e la destinazione d’uso. Questa nomenclatura identifica particolari fabbricati costruiti per soddisfare le specifiche esigenze di attività di tipo commerciale e che non sono soggetti a cambio di destinazione se non con radicali trasformazioni previste dalle leggi regionali.

È più che mai importante fare per la categoria catastale D8 qualche esempio. Appartengono a questa tipologia di immobili tutti quelli che sono stati progettati per assolvere ad una funzione specifica come:

  • macelli;
  • capannoni per il surgelamento dei prodotti;
  • immobili destinati alla grande distribuzione;
  • deposito rottami;
  • depositi per lo stoccaggio;
  • campeggi;
  • approdi per barche nei porti turistici che forniscono anche luce e acqua.

La nomenclatura D8 categoria catastale possiede altri requisiti, naturalmente, che sono consultabili dalla visura catastale che riporta tutti i dati dell’immobile e dell’intestatario. 

Categoria catastale D8 e APE

Per la categoria catastale D8 è necessario l’APE in caso di ristrutturazione dell’immobile. Esso diventa indispensabile per capire la classe energetica di appartenenza e per comprendere quali interventi si debbano pianificare migliorarne i requisiti. 

Cosa non rientra nella categoria catastale d8: alcune precisazioni

In questa categoria catastale rientrano differenti tipologie di strutture, ma non tutte, ecco perché è opportuno conoscere anche quando non si può utilizzare questa etichetta. In particolare la categoria catastale D8 uffici non è quella corretta. La categoria catastale a cui fare riferimento per gli uffici e per gli immobili con funzione di studio, è la A/10. La categoria di immobile A3 o A2 può essere utilizzata per chi decide di utilizzare la propria residenza con funzione di studio privato. 

Allo stesso modo, anche la categoria catastale D8 per autorimessa è errata. Le rimesse per autoveicoli o imbarcazioni, garage, posto auto e box fanno parte del gruppo catastale C6.

Infine, la scuola privata non appartiene alla categoria catastale D8. La categoria di riferimento è la A/10 è dedicata agli immobili destinati a scuole private, laboratori analisi e odontotecnici, gli studi e gli uffici privati in cui sono presenti strutture, finiture e impianti per svolgere l’attività professionale.

Differenza con la categoria catastale D7

La categoria catastale D8 identifica le attività commerciali. La risposta su cos'è la categoria catastale D7, è semplice perché essa identifica i fabbricati in cui vengono svolte attività di tipo industriale. Immobili adattati anche qui per attività specifiche che non sono soggetti a cambi di destinazione a meno di radicali trasformazioni ed indicazioni specifiche che provengono dai decreti regionali.

Alla categoria D7 appartengono diversi tipi di edifici:

  • la costruzioni per la manutenzione degli autoveicoli;
  • gli impianti di lavaggio auto;
  • i depositi rottami in cui avviene la commercializzazione e la lavorazione;
  • le attività per la manutenzione degli autoveicoli;
  • i locali deposito lungo le autostrade.

Come fare cambio di destinazione

Sapere come fare il cambio di destinazione per la categoria catastale D8 è importante se si ha intenzione di modificare le caratteristiche dell’immobile sul quale si è deciso di investire. La procedura a cui aderire è appunto denominata Cambio di Destinazione d’uso. Si procede con la richiesta del Permesso di Costruire o della SCIA al Comune. 

Questi documenti contengono le modifiche relative all’immobile. L’amministrazione delibera la modifica alla variante al piano regolatore che deve essere approvato dalla Regione. Una volta ottenuta l’approvazione si può procedere e il Comune è obbligato a rilasciare il cambio di destinazione d’uso. 

Categoria catastale D8 coefficiente moltiplicatore

La categoria catastale D8 ha un coefficiente moltiplicatore che serve per il calcolo del valore catastale. Ogni coefficiente è definito dalla legge e deve essere moltiplicato con la rendita catastale rivalutata ad eccezione della Prima Casa a cui possono essere attribuiti ulteriori benefici. 

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Come sapere qual è la categoria catastale di un fabbricato

Conoscere se un immobile appartiene alla categoria D8 al catasto è semplice facendo la richiesta per una visura. È possibile effettuare la verifica sia sui dati dell’immobile e dell’intestatario analizzando tutte le varie tipologie di dati che vengono riportati.

Nei documenti della visura catastale sono riportati: 

  • la classe catastale (in questo caso proprio la D8):
  • la rendita catastale;
  • la superficie;
  • natura e quote dei diritti reali;
  • le variazioni catastali;
  • le quote e la natura dei diritti reali.

All’interno dei documenti è possibile rintracciare anche i dati anagrafici degli intestatari dell’immobile ed effettuare una visura catastale per persona fisica o giuridica. È possibile, procedendo con la verifica dei dati, prendere visione di quanti immobili risultano intestati al soggetto, la categoria ai quali essi appartengono, le superficie, le rendite e gli eventuali altri intestatari degli immobili e le relative quote. In questo modo è possibile comprendere in pieno cosa vuol dire gruppo catastale D e tutte le sue variazioni.

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Quanti tipi di destinazione d’uso esistono

Ogni immobile ha una funzione ben specifica e questa si chiama destinazione d’uso e non è altro che una classificazione che viene assegnata ad ogni tipo di struttura.

Le principali destinazioni sono 6:

  • industriale e artigianale;
  • commerciale;
  • turistico ricettiva;
  • di servizio direzionale;
  • agricola;
  • residenziale.

Sulle categorie catastali abbiamo realizzato una guida completa per immobili residenziali e non.

Cosa rientra nella categoria residenziale

La categoria D8 non raccoglie immobili con destinazione d’uso residenziale. Il gruppo A, destinato agli immobili residenziali, si divide in 11 categorie:

  • A/1 Abitazioni di tipo signorile;
  • A/2 Abitazioni di tipo civile;
  • A/3 Abitazioni di tipo economico;
  • A/4 Abitazioni di tipo popolare;
  • A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare;
  • A/6 Abitazioni di tipo rurale;
  • A/7 Abitazioni in villini;
  • A/8 Abitazioni in ville;
  • A/9 Castelli, palazzi eminenti;
  • A/10 Uffici e studi privati;
  • A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi.
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