Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervistato dal vicedirettore de La Stampa, Marco Zatterin, in occasione dell’evento “La Stampa è con voi” alle Ogr di Torino, ha parlato tra le altre cose anche delle case green e di quanto richiesto dalla direttiva Ue. Secondo quanto sottolineato, il problema non risiede nella sostanza di quanto richiesto, ma nei numeri, riflettendosi quindi sulle tempistiche. Ecco, nello specifico, quanto affermato nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano torinese.
Rispondendo a una domanda sulle case green e su quanto richiesto dalla direttiva Ue, Pichetto Fratin ha detto: “Non è questione se essere d’accordo o meno con quanto chiede l’Europa, piuttosto di numeri. Sappiamo che il 40% delle emissioni arrivano dai fabbricati, sappiamo anche che in Italia, di fabbricati, ne abbiamo 31 milioni. Come possiamo intervenire entro il 2033 facendo spendere, magari a una coppia di pensionati, 50mila euro per portare la loro casa in classe B? Se qualcuno me lo spiega, sono disposto a parlarne”.
Cosa richiede la direttiva europea sulle case green
In base a quanto attualmente previsto dalla direttiva europea sulle case green, gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033; gli edifici non residenziali e pubblici, invece, dovranno raggiungere le stesse classi energetiche rispettivamente entro il 2027 e il 2030; tutti i nuovi edifici, infine, dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028, con la scadenza del 2026 per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche.
Lo scorso marzo il Parlamento europeo ha dato il prima via libera al testo e lo scorso 6 giugno si è svolto il primo trilogo. Il secondo incontro formale tra i rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione per arrivare a una mediazione su un testo condiviso si svolgerà il prossimo 31 agosto. Nel frattempo, nel mese di luglio continueranno a svolgersi gli incontri tecnici per cercare di ridurre le distanze e le difficoltà per raggiungere a un accordo.
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