
Il mercato immobiliare europeo sta vivendo una fase di forte ripresa, sostenuta dal miglioramento dell’accessibilità abitativa e da una politica monetaria favorevole. Secondo l’ultimo report di S&P, nel 2024 i prezzi nominali delle case hanno registrato una crescita rapida, spingendo gli analisti a rivedere al rialzo le previsioni per il periodo 2025-2027. Si stima ora un aumento medio annuo dei prezzi immobiliari del 3% nei paesi analizzati.
Fattori chiave della ripresa
Diversi fattori hanno contribuito a questa inversione di tendenza. La domanda di abitazioni è stata rafforzata dall’aumento dei redditi delle famiglie, dall’incremento della popolazione nelle aree urbane e dai livelli record di occupazione in molte economie europee. D’altro canto, l’offerta immobiliare continua a essere limitata a causa della carenza di manodopera nel settore edile, sebbene alcune migliorie siano state segnalate.

Le differenze tra i mercati nazionali
La ripresa del mercato immobiliare si è manifestata con intensità differenti nei vari paesi europei:
Italia
La fine degli effetti del Superbonus ha determinato una normalizzazione della domanda, con un rimbalzo dei prezzi delle case esistenti. La forza del mercato del lavoro e il basso indebitamento delle famiglie hanno ulteriormente sostenuto la ripresa.
Portogallo
Nonostante un aumento delle concessioni edilizie ai livelli del 2009, l’offerta rimane insufficiente rispetto alla domanda, soprattutto nelle aree più densamente popolate. La presenza di acquirenti stranieri continua a sostenere i prezzi.
Paesi Bassi
Le agevolazioni fiscali per i nuovi acquirenti hanno alimentato una domanda già elevata, portando la Banca Centrale Olandese a suggerire una riduzione di questi incentivi
Spagna
La solidità del mercato del lavoro ha migliorato la capacità di acquisto delle famiglie, con una riduzione del livello di indebitamento ipotecario e un progressivo abbandono dei mutui a tasso variabile a favore di quelli a tasso fisso.
Irlanda
La scarsità di nuove costruzioni, combinata con l’elevata immigrazione e un mercato del lavoro robusto, ha mantenuto la crescita dei prezzi abitativi.
L’accessibilità abitativa come motore di crescita
Dal 2019, i prezzi delle case in Europa sono aumentati in media del 25%, superando l’inflazione (+20%) ma restando in linea con la crescita dei redditi (+24%). In molti paesi, tra cui Francia, Germania, Italia e Svezia, il rapporto tra prezzi delle case e redditi è inferiore rispetto ai livelli pre-pandemia, migliorando l’accessibilità abitativa e supportando la domanda futura.
In Portogallo, le politiche per limitare l’impatto degli investitori stranieri, come la rimozione del settore immobiliare dal programma Golden Visa, potrebbero contribuire a stabilizzare i prezzi. In Svizzera, i tassi ipotecari sono aumentati meno rispetto ad altri paesi, rendendo il mercato meno esposto alle fluttuazioni dei tassi d’interesse.
Politica monetaria e impatti sui mutui
Il 2025 potrebbe vedere un ulteriore allentamento delle politiche monetarie. Secondo le previsioni, la Banca Centrale Europea e la Riksbank svedese potrebbero ridurre i tassi di interesse di 50 punti base, mentre la Banca d’Inghilterra potrebbe operare un taglio di 100 punti base. Questo scenario contribuirebbe a contenere i costi dei mutui e a sostenere il mercato immobiliare.
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