C’è una zona di Milano in cui il cemento lascia spazio a rami, foglie e chiome, il tutto grazie a due torri che sembrano respirare, cambiare colore e mutare con le stagioni. Si tratta del Bosco Verticale di Stefano Boeri, il progetto che ha dato un volto nuovo all’idea stessa di vivere in città, portando un ecosistema verticale nel cuore della metropoli sovrastata dal cemento. Una dimostrazione che un abitare diverso è possibile e fattibile.
La storia del Bosco Verticale di Stefano Boeri
Il progetto del Bosco Verticale nasce come risposta ad una domanda semplice ma ambiziosa: come riportare la natura nelle città senza consumare nuovo suolo? Una sfida importante che, nei primi anni Duemila, lo studio di Stefano Boeri ha raccolto dando forma ad una visione radicale.
Questa non prevedeva l’aggiunta di verde intorno ai palazzi, ma direttamente sopra e lungo le loro facciate. L’idea di un bosco che cresce in verticale prende dunque forma come un manifesto urbano, un modo nuovo di interpretare il rapporto tra uomo, architettura e ambiente.
Il progetto viene sviluppato tra il 2009 e il 2014, come parte della rigenerazione dell’area di Porta Nuova da parte di COIMA. Le due torri immaginate da Boeri non devono solo ospitare famiglie ma anche uccelli, insetti, piante e alberi: in sostanza si va dando forma ad un ecosistema completo incastonato nella città. E per realizzarlo vengono coinvolte diverse figure professionali come botanici, ingegneri, agronomi e, soprattutto, una nuova relazione tra struttura e vegetazione.
Ogni elemento viene studiato nei dettagli come l’esposizione alla luce, la resistenza del vento, il peso delle vasche, la crescita delle radici, il cambio stagionale delle foglie. L’obiettivo è ambizioso, ossia concentrare la biodiversità di ettari di bosco sulla superficie verticale di un edificio.
Ed è cosi che, quando il Bosco Verticale viene inaugurato nel 2014, diventa subito un caso internazionale non solo per l’estetica, ma per la promessa che porta con sé di una città che non espelle la natura, ma la integra nel proprio corpo.
Com’è strutturato il Bosco Verticale
Basta uno sguardo fuggevole per capire che il Bosco Verticale non è un semplice complesso residenziale, piuttosto si tratta di un organismo vivo, pensato per ospitare persone e piante nello stesso spazio. Per questo motivo le due torri, una di circa 110 metri, l’altra di circa 80, sono dotate di grandi balconi sporgenti. Si tratta di veri e propri terrazzi botanici capaci di accogliere vasche profonde abbastanza da sostenere alberi ad alto fusto.
L’intero progetto include elementi architettonici e vegetali che insieme compongono un ecosistema verticale strutturato in questo modo:
- circa 800 alberi, molti dei quali raggiungono i 6–9 metri d’altezza, distribuiti sui balconi in modo da formare una vera “foresta sospesa”;
- oltre 4.500 arbusti, posizionati in base all’esposizione solare e al microclima dei vari piani;
- circa 20.000 piante erbacee e perenni, provenienti da decine di specie selezionate per creare biodiversità e garantire colori diversi durante l’anno;
- balconi profondi 3 metri, studiati per reggere il peso della vegetazione e permettere alle chiome di espandersi fino a tre piani d’altezza.
- un sistema di irrigazione automatizzato, che utilizza acqua di falda e acqua riciclata;
- tecnologie per il risparmio energetico, tra cui pannelli solari e sistemi di recupero delle acque.
Insieme, tutti questi elementi fanno del Bosco Verticale un prototipo di forestazione urbana innovativa, un edificio capace di filtrare l’aria, ridurre il calore e ospitare una fauna urbana sempre più ricca.
Come sono gli interni del Bosco Verticale
Dall’esterno il Bosco Verticale appare come una scultura verde ma, al suo interno, si presenta come un moderno edificio residenziale immerso nella luce naturale. Ogni alloggio gode di ampie vetrate e di una terrazza alberata che diventa un vero giardino privato sospeso. Nello specifico ecco cosa è possibile trovare:
- appartamenti da 60 a 400 mq pensati per famiglie, professionisti, single o residenti temporanei;
- terrazze dotate di vasche botaniche, che ospitano almeno due alberi per unità, oltre ad arbusti e piante di varie specie;
- spazi molto luminosi, grazie all’assenza del classico corpo scala centrale: ascensori e vani tecnici sono collocati lungo il perimetro, così da lasciare più luce agli ambienti abitativi;
- materiali moderni e finiture di pregio, con un design sobrio che lascia alla natura il ruolo di protagonista visiva;
- un sistema centralizzato di manutenzione delle piante, gestito da giardinieri professionisti che operano anche in quota, i celebri flying gardeners;
- tecnologie integrate per efficienza energetica, dal riciclo dell’acqua ai sistemi di filtraggio, fino a impianti pensati per sostenere carichi vegetali importanti.
A questo si aggiungono anche ampie hall d’ingresso alte circa 9 metri che accolgono inquilini e visitatori in questa struttura unica per il valore artistico e sostenibile che incarna.
Dove si trova il Bosco Verticale a Milano
Il Bosco Verticale si trova nel cuore della nuova Milano, nello specifico nel distretto di Porta Nuova, a ridosso del quartiere Isola, il più moderno e innovativo di Milano: si tratta di una posizione strategica, dove la città storica incontra quella del futuro. Le due torri sorgono tra via De Castillia e via Confalonieri, in un’area completamente rigenerata negli ultimi anni.
Per quanto riguarda Porta Nuova, oggi è considerata uno dei centri nevralgici del design contemporaneo al pari di zone come CityLife, con grattacieli, piazze pedonali, percorsi ciclopedonali e nuovi poli culturali. A poca distanza si trovano anche la Biblioteca degli Alberi, il complesso della UniCredit Tower e la stazione di Garibaldi.
Il quartiere è servito da più linee della metropolitana, dal passante ferroviario e da numerosi mezzi di superficie. L’accessibilità è uno dei motivi che rendono il Bosco Verticale non solo un’icona architettonica, ma anche un luogo perfettamente integrato nel tessuto urbano quotidiano.
Curiosità sul progetto del Bosco Verticale di Milano
Oltre alla sua bellezza, quest'opera così particolare e innovativa è ricca di aspetti sorprendenti che la rendono un unicum nel panorama architettonico mondiale. Ecco alcune tra le curiosità sul Bosco Vericale più interessanti.
- Equivale, in superficie verde, a circa cinque ettari di bosco, ma concentrati su una minima area di suolo urbano.
- Le facciate cambiano colore con le stagioni. In primavera esplodono i verdi teneri, in estate diventano più intensi, in autunno si accendono di gialli e rossi.
- La fauna è in costante crescita con uccelli, insetti impollinatori e piccoli animali che trovano rifugio tra i rami, creando un ecosistema autonomo.
- Gli alberi sono stati testati al vento come veri elementi strutturali: per questo hanno radici e supporti studiati per resistere alle correnti d’alta quota.
- Il progetto è diventato un modello internazionale visto che molte città stanno studiando il Bosco Verticale per replicare soluzioni simili.
- È considerato uno degli edifici residenziali più fotografati d’Europa, soprattutto per il suo impatto estetico durante i cambi di stagione.
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