La bassa inflazione, il maggior potere di acquisto delle famiglie e i tassi di interesse ancora contenuti stanno spingendo le compravendite. A dirlo è il 3º Osservatorio Nomisma sul 2025 che prevede che l'anno si chiuderà con una crescita nell'ordine del 5,5%. Un dato che conferma la ripresa del mercato iniziata nell'ultimo trimestre del 2024.
Mutui in crescita e prezzi (quasi) stabili
A far da leva del mercato sono le compravendite con mutuo ipotecaria che registrano +25,5% nel primo semestre del 2025. Stabili le transazioni sostenute da liquidità. Costante, anche se moderata, la crescita dei prezzi delle case (+0,6% rispetto all'1,3% del primo semestre). Il quadro che si è delineato nel secondo semestre dell’anno in corso” – si legge nel rapporto – “suggerisce un mercato ancora vitale, ma con segni di maggiore cautela rispetto al rimbalzo osservato nei primi mesi dell’anno. Sull’anno i prezzi nominali delle abitazioni hanno registrato una certa tenuta, con un aumento medio del +1,5%, confermando un trend positivo ma in progressivo rallentamento rispetto al biennio 2022-2023”.
Spostamento della domanda verso la locazione
Nel secondo semestre dell'anno si assiste a uno spostamento della domanda dalla vendita alla locazione. Una situazione da imputarsi al fatto che l'affitto rappresenta una soluzone temporanea in attesa di condizioni più favorevoli all'acquisto e allo stesso tempo capace di rispondere al mutato stile di vita improntato alla mobilità. Inoltre consente di impiegare la liquidità in altre forme di investimento.
La maggior domanda ha spinto al rialzo i canoni che hanno registrano +3,5% su base tendenziale. Ma il panorama è variato: se gli affitti ordinari infatti diminuiscono del 2%, quelli transitori e per studenti registrano aumenti significativi (+3,1% e 9,5%).
Le previsioni per il prossimo triennio
Nel triennio 2026-2028 le compravendite registreranno una crescita moderata (+0,9% nel 2026, +0,7% nel 2027 e +1,4% nel 2028), oltrepassando quota 780mila transazioni al termine del 2028.
I prezzi delle abitazioni faranno registrare una crescita destinata a perdere progressivamente di intensità nel triennio di previsione con tassi inferiori all’inflazione: +1% nel 2026, +0,7% nel 2027, +0,5% nel 2028.
L'Italia attraente per gli investitori
Nonostante le difficoltà legate al contesto geopolitico, l'Italia riesce ancora ad attirare gli investitori internazionali. nei primi nove mesi dell’anno in corso gli investimenti hanno raggiunto 7,8 miliardi di euro, con un incremento del +21,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il preconsuntivo Nomisma indica che entro fine anno si potrebbe arrivare a 11,5 miliardi, confermando la vitalità del settore e la sua capacità di tenuta, in linea con altri mercati dell’Europa meridionale
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