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Riforma del catasto, perché l'invarianza di gettito potrebbe essere un'utopia

La tanto attesa riforma del catasto è entrata nel vivo con l'approvazione del decreto sulle commissioni censuarie, destinate a formulare l'algoritmo per la definizione dei nuovi estimi catastali. Ma il cardine centrale della modifica, l'invarianza di gettito, potrebbe essere un'utopia visto che in molte città si profila un aumento anche di dieci volte delle nuove rendite allineate ai valori di mercato, con un conseguente aumento del prelievo fiscale

La bozza del provvedimento approvato venerdì prevede la creazione (o per meglio dire la riattivazione) di 103 commissioni censuarie locali composte da sette membri ciascuna e chiamate a validare gli algoritmi che dovranno determinare i valori patrimoniali e le nuove rendite basate sui metri quadrati. Sarà compito del prefetto proporre al tribunale gli esperti scelti tra i professionisti e le associazioni di categoria, di cui ne verranno scelti tre. Con la possibilità che quest'ultime restino escluse. Un fatto questo che potrebbe influire negativamente sulla fotografia del mercato immobiliare attuale e contribuire ad alimentare nuovi sprerequazioni nel prelievo fiscale dei cittadini

Secondo le stime preliminari, la modifica degli estimi catastali potrà portare ad aumenti anche 10 volte superiori a quelli attuali. Un aumento che sarà più elevato, in termini percentuali, quanto più basso è il livello delle rendite attuali. Oggi i valori punto di partenza per il pagamento della tasi e dell'imu presentano notevoli differenze tra le varie aree del paese e nelle diverse zone delle città. La presenza dei rappresentanti delle associazioni potrebbe essere a questo punto determinante per una fotografia realistica del settore

Resta da capire ora quali saranno gli interventi correttivi su questo decreto e come i prossimi decreti daranno attuazione al principio dell'invarianza di gettito, ovvero che la riforma del catasto non si trasformi in un aggravio fiscale ulteriore per i cittadini. La delega traccia la strada prevedendo aliquote, deduzioni e detrazioni sulla base di parametri legati al reddito familiare. Ma ciò che si rende necessario a questo punto è un vincolo che obblighi le amministrazioni comunali a restare nei limiti di quanto incassato finora

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2 Commenti:

valerio
23 Giugno 2014, 16:20

Finalmente un po di sana giustizia fiscale anche in questo sgangherato paese dove oggi paga di più chi possiede un'appartamento nuovo in periferia di chi ha un superattico in centro in palazzo storico di altissimo pregio, per non parlare di tutte le case praticamente identiche ma suo tempo accatastate in modo inesatto dai soliti furbetti e speriamo che il prossimo passo sia l'imu progressiva in modo da poter abbassare il prelievo a chi de case ne possiede veramente una sola.

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