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Da cinque a tre. E’ questo il taglio che il governo intende dare alla proroga del contratto a tempo determinato. Una novità che accompagna quella relativa alla riduzione da 36 a 24 mesi della durata massima.

A quanto pare, i partiti di maggioranza hanno raggiunto un accordo politico. La commissione Bilancio della Camera ha poi ricevuto un testo messo a punto dai tecnici di Palazzo Chigi e Ministero del Lavoro.

L’idea è quella di riformulare l’emendamento depositato della responsabile Lavoro del Pd, Chiara Gribaudo, che prevede una riduzione della durata massima del contratto a tempo determinato da 36 a 24 mesi.

Il governo punta a gestire al meglio la fase transitoria, affinché non vengano penalizzati coloro che hanno rapporti di lavoro a tempo in corso o in scadenza. L’idea, quindi, è quella di correggere l’emendamento con una entrata più soft della nuova disciplina. La Pubblica amministrazione, inoltre, sarebbe esclusa dalle novità, fino a quando terminerà il processo di stabilizzazioni annunciato dalla ministra Marianna Madia.

Chiara Gribaudo ha spiegato: “L’emendamento, che ha un sostegno trasversale nel Pd, prevede una riduzione temporale secca della durata del contratto a termine. Ma siamo aperti a correzioni, perché il nostro obiettivo è quello di eliminare elementi di precarietà e non quello di penalizzare i lavoratori”.

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