Commenti: 0
Berlino, a settembre si vota il referendum per l’esproprio di immobili residenziali
melancholiaphotography da Pixabay

Il prossimo 26 settembre i cittadini di Berlino saranno chiamati alle urne. Oltre che per le elezioni generali e per le elezioni della città-Stato, dovranno votare un referendum per l’espropriazione di immobili residenziali posseduti dalle grandi società immobiliari. Scopriamo di cosa si tratta.

A Berlino i costi degli affitti, complice anche una carenza abitativa evidente, continuano a crescere gravando principalmente sui bilanci delle famiglie appartenenti alle classi meno agiate. Per questo si è arrivati addirittura a ipotizzare l’esproprio di immobili in modo da nazionalizzare un numero cospicuo di appartamenti da riconvertire in social housing.

Se dovesse vincere il sì al referendum per l’esproprio, le conseguenze dello scossone potrebbero interessare l’intera Germania, visto che il mercato immobiliare del resto del Paese non è scevro dallo stesso problema lamentato dalle fasce meno abbienti dei berlinesi riguardo il caro affitti (ma anche per i prezzi di vendita delle case).

Secondo Konstantin Kholodilin, economista esperto di immobiliare del think tank DIW interpellato dal Sole 24Ore “La confisca degli immobili residenziali a Berlino sarebbe un duro colpo per il mercato e per l’economia, farebbe scappare gli operatori privati e non migliorerebbe la situazione perché quando lo Stato diventa proprietario, gli immobili iniziano a deteriorarsi”.

Nel dettaglio, gli immobili individuati dai promotori del referendum sono ben 243.000 e hanno un costo totale stimato tra i 28,8 e i 36 miliardi. Una tale valutazione, va tenuto conto, appesantirebbe il bilancio berlinese non poco, passando da 100 a 340 milioni l’anno.

Il referendum, tuttavia, va ricontestualizzato in un quadro più generale. Basti pensare che per ottenere la prova delle urne andavano raccolte 171.000 firme (7% dei 2,5 milioni con diritto al voto e cittadinanza tedesca), quelle favorevoli e valide sono risultate 183.711 a fronte di 359.063 firme raccolte (delle quali il 32,7% non valide). Inoltre, portare avanti una confisca di beni immobiliari è una mossa rischiosa politicamente, l’Spd di Berlino non si è ancora sbilanciato al riguardo.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account