Garage prefabbricati, come realizzarli: dai permessi alle tipologie

Non solo case prefabbricate. Tra le alternative all’edilizia tradizionale in muratura si fanno spazio anche i garage prefabbricati. Per capire esattamente di che tipo di costruzioni si tratti e per scoprire qual è l’iter burocratico da seguire per realizzare queste strutture, idealista/news ha interpellato l’architetto Paolo Crivellaro, esperto in bioedilizia.

Si parla molto di case prefabbricate, ma è possibile realizzare anche dei garage prefabbricati?

“Le costruzioni prefabbricate rappresentano un’interessante alternativa all’edilizia tradizionale in muratura e sono sempre più diffuse e richieste nel nostro Paese.

Negli ultimi anni stiamo assistendo a una crescente domanda di abitazioni in legno, edifici sicuri e duraturi, con elevate prestazioni energetiche.

Ovviamente i sistemi costruttivi prefabbricati si prestano con successo a numerosi altri impieghi, tra cui proprio la realizzazione di autorimesse”.

Nel caso dei garage prefabbricati, quali permessi servono?

“L’iter burocratico non differisce da quello di qualsiasi altra opera edilizia di pari caratteristiche. Per un box autorimessa può bastare il deposito presso il Comune di una semplice S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

In genere, i regolamenti comunali prevedono una normativa specifica per questa tipologia di interventi, che può richiedere strutture di fondazione interrate a cui ancorare il fabbricato o un semplice appoggio a terra.

La pratica autorizzativa può variare in base alle caratteristiche costruttive e dimensionali del box, tuttavia la costruzione non può quasi mai prescindere dal rilascio di un titolo edilizio. I muri esterni hanno generalmente uno spessore contenuto, in quanto non è richiesto un particolare isolamento termico, a differenza delle abitazioni in legno”.

I garage prefabbricati di che tipo possono essere?

“I garage prefabbricati più diffusi sono quelli in legno. Vanno sempre ancorati a una struttura di fondazione fissa in cemento armato, in quanto il carico dovuto al peso delle vetture è ovviamente rilevante. Sul mercato si trovano modelli a uno o più posti auto, con tetto piano o a falde, portone sezionale o basculante, finestre per l’illuminazione naturale e porte di ingresso o di collegamento con l’abitazione.

La costruzione a secco è molto veloce e il garage viene fornito quasi sempre finito o semi-finito. L’esterno può essere a sua volta lasciato con i pannelli a vista o rivestiti con intonaco.

Un’alternativa è costituita dai prefabbricati in lamiera, una soluzione meno indicata per i box ad uso abitativo, in quanto di aspetto molto più spartano. Necessitano però di minime manutenzioni e rappresentano una soluzione pratica ed economica per il riparo di un’autovettura.

Meno diffusi e più costosi dei precedenti sono infine i prefabbricati in cemento, che hanno caratteristiche e prezzi più vicini alle costruzioni in opera tradizionali”.

Qual è la procedura da seguire se si vuole realizzare un garage prefabbricato?

“Consiglio innanzitutto di informarsi presso l’ufficio tecnico del proprio Comune in merito agli aspetti burocratici; una volta appurata la possibilità di realizzare un garage prefabbricato sarà possibile contattare una o più ditte specializzate (di zona o sul web), per valutarne prezzi e caratteristiche. Queste aziende possono inoltre mettere a disposizione un professionista (se ne siamo sprovvisti), che si occuperà di presentare tutte le pratiche comunali per conto nostro”.

Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi?

“Al pari di ogni altra costruzione prefabbricata, queste strutture offrono tempi di montaggio molto rapidi, con costi mediamente più bassi rispetto all’edilizia in muratura. Scartando le soluzioni troppo economiche, si presentano bene e hanno una buona durabilità, con limitate manutenzioni nel corso degli anni”.