Suona il campanello di allarme sul fronte dell'emergenza abitativa in Italia. A evidenziarlo un report dell'Istat, presentato in occasione dell'audizione della direttrice della Direzione centrale per le statistiche sociali e il welfare dell'Istituto nazionale di statistica, Cristina Freguja.
Secondo quanto emerso, quasi 2 milioni e 500mila famiglie, il 9,9% del totale, spendono per la casa una quota uguale o superiore al 40% del reddito disponibile. Un dato al quale bisogna fare attenzione dal momento che viene considerata in sovraccarico per i costi dell'abitazione una famiglia che sopporta una spesa superiore o uguale al 40 per cento del reddito disponibile.
Il report ha evidenziato che, "in particolare, emerge la situazione delle famiglie con reddito netto equivalente inferiore al primo quintile della distribuzione (36,6%) e, certamente, di quelle in affitto (32,3%)".
Analizzando la tipologia familiare, è emerso che valori elevati di questo indicatore si osservano "per le persone sole (18,3%) – in particolare quelle con meno di 35 anni (30,8%), a conferma delle difficoltà incontrate dai più giovani – e per le famiglie monogenitori con figli minori (16,6%). Il problema si accentua, in particolare, per le famiglie di soli stranieri (31,8%)".
Quasi 2,5 milioni di famiglie in Italia spendono dunque per la casa una quota uguale o superiore al 40% del reddito disponibile. Un problema che riguarda soprattutto le persone sole e i giovani.
Una considerazione interessante riguarda poi la percentuale di famiglie che nel 2021 si sono trovate almeno una volta in arretrato con il pagamento delle spese per le utenze domestiche e con il pagamento delle spese per l'affitto o le rate del muto. In base a quanto emerso dal report dell'Istat, "il ritardo nei pagamenti delle spese per la casa si associa alla loro incidenza sul reddito disponibile: la quota di famiglie in ritardo coi pagamenti è più elevata nel quinto più povero, dove il 13,5% delle famiglie è in arretrato con le utenze (rispetto al 2% del quinto più ricco), il 16,3% delle famiglie che pagano un affitto è in arretrato con il pagamento e il 9,4% delle famiglie che hanno contratto un mutuo è in difficoltà con la rata".
Analizzando il titolo di godimento dell'abitazione e la tipologia di abitazione, il report dell'Istat ha evidenziato che nel 2021, 18,2 milioni di famiglie (70,8% del totale) sono risultate proprietarie dell'abitazione in cui vivono, mentre 5,2 milioni (20,5%) in affitto e 2,2 milioni (8,7%) sono risultate in usufrutto o disporre dell'abitazione a titolo gratuito. Le famiglie proprietarie di un'abitazione e che pagano un mutuo sono risultate essere il 12,8% del totale (circa 3,3 milioni di famiglie).
Nel dettaglio, per quanto riguarda le spese per l'abitazione, secondo i dati EU-SILC, una famiglia spende in media 320 euro mensili, a fronte di un reddito netto (al netto delle poste figurative) pari a 2.734 euro mensili nell'anno solare precedente.
In base a quanto è stato evidenziato, le famiglie in affitto spendono mediamente di più, 579 euro al mese, mentre le famiglie proprietarie vedono più che dimezzare l'importo, a 263 euro. Cifra che risulta superiore quando la casa è soggetta a mutuo (377 euro), se poi si considera tra gli oneri relativi all'abitazione anche la restituzione della quota in conto capitale compresa nella rata di mutuo, la spesa sale e arriva a 749 euro. Le famiglie in usufrutto spendono, invece, un ammontare decisamente inferiore, pari a 172 euro.
Il report ha poi sottolineato che la spesa media per l'abitazione varia in misura ridotta in funzione del reddito disponibile delle famiglie: si va dai 288 euro per le famiglie meno abbienti ai 363 euro per le famiglie più benestanti. Come spiegato, "ne risulta che, al variare del reddito, l'incidenza delle spese per l'abitazione sia fortemente eterogenea: dal 32,3% per le famiglie più povere, al 17% per quelle del secondo quinto, sino al 6,6% per quelle più abbienti. La quota delle spese per la casa sul reddito risulta dunque, per le famiglie del primo quinto, circa 5 volte superiore rispetto a quelle dell'ultimo".
Le spese per l'abitazione incidono maggiormente per le famiglie in affitto, arrivando a quasi un terzo del loro reddito (27,9%), valore superiore anche a quello delle famiglie proprietarie con mutuo al lordo della quota in conto capitale (21,1%).
Le situazioni considerate di maggiore vulnerabilità, quindi quelle in cui il rapporto tra le spese per l'abitazione e il reddito appare particolarmente elevato, si individuano tra le persone sole (17,6%), in particolare quelle fino a 34 anni di età (24,9%), tra le famiglie monogenitori con figli minori (17,6%) e tra le giovani coppie senza figli (14,6%). Le condizioni si fanno meno critiche per le coppie senza figli e quelle con figli adulti. Elevata è anche l'incidenza per le famiglie composte da soli stranieri (25,9%).
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