
La crescita dell’Italia ha superato le aspettative nel secondo trimestre 2022 ma i due trimestri invernali porteranno una frenata del Pil per effetto dell’inflazione. Prometeia ha quindi limato al ribasso le stime di crescita per il nostro Paese. Ecco cosa affermano gli analisti.
Previsioni su Pil, inflazione e consumo del gas in Italia
Ecco secondo Prometeia le principali previsioni per la situazione economica italiana
Previsioni per il Pil italiano
Nel secondo trimestre del 2022 il PIL italiano è cresciuto più del previsto (1,1% Trimestrale contro lo 0,5% delle previsioni di luglio), superando il livello del Q4-2019 dell'1,3%. Tuttavia, si prevede che il Pil decrescerà nei prossimi due trimestri invernali, a causa dell’alta inflazione, tassi di interesse in aumento ed estremi incertezza geopolitica. Prometeia ha quindi tagliato le stime 2023 significativamente, allo 0,1% (contro l’1,9% delle previsioni di luglio).
Previsioni per l’inflazione italiana
Quanto all'inflazione al consumo, questa raggiungerà il 7,8% nel 2022 e resterà elevata nel 2023, trainata principalmente dalle componenti energetiche e alimentari. Inoltre, i beni core influiranno sempre più nel calcolo dell’inflazione man mano che l'inflazione alimentare ed energetica farà sentire la propria influenza nel resto della supply chain.
Misure fiscali e legge di Bilancio
Si assume che le misure fiscali, progettate per sostenere i redditi delle famiglie e delle imprese contro l'aumento dei costi energetici del 2022, rimarranno invariate nel 2023. Questo, calcolando anche il rallentamento ciclico, questo arresterà la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL.
Dopo le previsioni economiche del governo aggiornate (NADEF) per il 2023-2025 approvate lo scorso 23 settembre, e in attesa dell’approvazione del bilancio da parte della Commissione Europea, il prossimo passo della politica sarà di ottenere l'approvazione da parte del nuovo Parlamento della legge di bilancio per il 2023.
Consumo di gas in Italia
Il governo italiano ha definito un piano per la riduzione del consumo di gas pari a 8,2 miliardi di metri cubi (esattamente il 15%), tra agosto 2022 e marzo 2023. Il piano prevede: 1) parziale sostituzione del gas con carbone per la produzione di energia elettrica; 2) regolamentazione più rigorosa del riscaldamento; e 3) campagne di sensibilizzazione per favorire comportamenti virtuosi da parte dei cittadini. Si prevede che queste tre misure faranno risparmiare rispettivamente 2,1 miliardi, 3,2 miliardi e 2,9 miliardi di metri cubi di gas. Se escludiamo la terza misura, che è incerta perché dipendente dal comportamento individuale, la riduzione della domanda di gas sarebbe nel range dal 7% al 9,6%. È probabile che ci sarà un impatto sulla domanda legato ai prezzi più elevati del gas, in particolare per le imprese colpite dall'impennata dei prezzi. Tuttavia, tra le famiglie, l'effetto prezzo provocherà una riduzione nei consumi, ma non molto più pesante di quanto causerebbero le misure del governo.
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