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Giorgia Meloni
GTRES

Il primo atto del Governo Meloni ha riguardato delle misure sulla giustizia, ma non sono solo questi i temi che richiedono l’attenzione del nuovo esecutivo. Dall’attuazione del Decreto Aiuti Ter, ultimo lascito del governo Draghi, alle misure per il caro energia, ecco cosa ci aspetta nei prossimi mesi.

Le misure del governo contro il caro energia

Le prime norme economiche del governo saranno dirette al caro energia, con l’utilizzo di parte dei 10 miliardi di euro ereditati dal governo Draghi. In generale, i provvedimenti saranno i seguenti:

Proroga Aiuti Ter e caro bollette

La legge sul caro bollette con proroga delle misure del decreto Aiuti Ter, utilizzerà 5 miliardi di euro. Il decreto sarà convertito in legge entro il 22 novembre. Tra le misure da prorogare, ci sono:

  • Credito di imposta per le imprese al 40 per cento per ridurre l’impatto delle bollette (che scade a fine novembre)
  • Garanzia Sace e Fondo Pmi per i prestiti alle imprese che necessitano di aiuto per pagare le fatture dell’energia
  • Bonus una tantum per le famiglie (oltre a quello da 200 euro già erogato e a quello attuale da 150 euro)
  • Tagli accise carburanti (al momento in vigore fino al 18 novembre
  • Possibili modifiche ai bonus attuali, tra cui il superbonus 110 

Legge di bilancio

La Legge di Bilancio sarà da approvare entro il 31 dicembre (venerdì 4 novembre è prevista la riunione del Cdm per approvare la Nadef), centrata anch’essa sul caro energia: l’obbbiettivo sarà separare i prezzi di elettricità e gas e sul contenimento dei rincari energetici in generale. Le misure saranno finanziate aumentando il deficit/Pil dal 3,4 al 4,5 per cento, oltre che tassando gli extraprofitti delle imprese energetiche, tagliando alcune spese ministeriali e ristrutturando il reddito di cittadinanza e le indennità di disoccupazione.

Governo Meloni, le norme sul covid

Tra le misure in tema di sanità, nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi si legge che " le disposizioni vigenti in materia di obbligo vaccinale, in considerazione del mutato quadro epidemiologico" vengono modificate. In particolare viene anticipata la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario dal 31 dicembre al 1° novembre 2022 e si elimina la sospensione dall’esercizio della professione, “al fine di contrastare la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio". Prorogato invece l’obbligo di indossare mascherine in ospedali, Rsa e ambulatori.

Governo Meloni, ergastolo ostativo, processo penale e rave party

L’insediamento del governo Meloni si è inaugurato con un decreto legge contenente due interventi in materia di giustizia.

Il provvedimento, avallato dal nuovo ministro della giustizia Carlo Nordio, che riguarda l’ergastolo ostativo e il rinvio della riforma penale, "mira ad assicurare, - come si legge, - entro il termine dell’8 novembre indicato dalla Corte costituzionale al Parlamento, una risposta al monito contenuto nell’ordinanza n.97 del 2021, riguardante il divieto di benefìci penitenziari a detenuti per gravi reati che non collaborino con la giustizia. Il testo indica requisiti stringenti per recepire i rilievi dei giudici della Consulta e allo stesso tempo impedire che siano ammessi a misure premiali soggetti che possano avere ancora collegamenti con il contesto criminale di provenienza. Il decreto tiene ampiamente conto della proposta di legge relativa all’articolo 4bis dell’ordinamento penitenziario, già approvata dalla Camera dei deputati nella scorsa legislatura e si concentra soprattutto sui presupposti per la concessione di tali benefici: per il condannato per i reati cosiddetti ostativi, non basterà la sola buona condotta carceraria o la partecipazione al trattamento, ma si introducono elementi specifici che consentano di escludere l’attualità di collegamenti con la criminalità organizzata o il rischio di ripristino di tali contatti". Il testo introduce inoltre modifiche per la concessione della libertà condizionale (solo dopo aver scontato 30 anni di pena) e prevede una norma transitoria per detenuti che abbiano commesso reati prima dell’entrata in vigore della riforma.

Quanto alla riforma del processo penale, la nota del Ministero riporta che "A fronte di preoccupazioni prospettate da operatori del sistema giudiziario sull’impatto delle nuove norme, si stabilisce, nel pieno rispetto della cornice del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il rinvio dell'entrata in vigore del decreto legislativo n.150/2022 per un tempo non superiore a due mesi”. Un rinvio che serve a "perfezionare misure organizzative già avviate e adeguati supporti tecnologici, per garantire agli uffici giudiziari le migliori condizioni per una piena, tempestiva ed efficace applicazione della riforma già approvata, nonché di valutare l’adozione di ulteriori norme transitorie. A tal fine, è stata già istituita presso il ministero della Giustizia una specifica task force, composta dai vertici di tutti i dipartimenti del ministero della Giustizia coinvolti". In ogni caso il decreto legislativo relativo al processo penale sarà approvato non oltre il 30 dicembre 2022.

Infine, con decreto legge si introducono le norme contro l’invasione “di terreni o edifici, pubblici o privati, con la previsione della reclusione da 3 a 6 anni e della multa da 1.000 a 10.000 euro. Se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica. Nel caso di condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti, si prevede la confisca delle cose utilizzate per commettere il reato”.

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