La Bce ha alzato nuovamente i tassi di interesse aumentandoli di mezzo punto percentuale. Il 15 dicembre la Banca Centrale Europea ha portato il costo del denaro al 2,5 per cento (al 2 per cento sui depositi), seguendo a ruota la decisione della Fed. Cosa significa questo per i mutui casa e per il costo delle rate dei finanziamenti? Fabio Femiani, responsabile mutui idealista, spiega la sua view in merito.
Aumento tassi Bce, le conseguenze sui mutui
A seguito del rialzo dei tassi approvato questo pomeriggio dalla BCE, Fabio Femiani, responsabile della divisione mutui di idealista per l’Italia, spiega che "il vero impatto di questo rialzo di 50 punti base si vedrà nell'andamento dell'Euribor, soprattutto per gli indici a 1 e 3 mesi (i più utilizzati dalle Banche) che nelle ultime settimane si sono aggirati rispettivamente intorno ad area 1,5-1,7% e area 1,9-2%. Bisognerà valutare se questo rialzo dei tassi metterà le ali all'Euribor e avvierà un altro marcato movimento al rialzo per arrivare nell’intorno del 2% per l’indice a 1 mese e 2,5% nel caso dell’Euribor a 3 mesi. La reazione dei tassi, ovviamente, va sempre letta a braccetto con l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo: anche se è vero che l'inflazione è in calo, i livelli attuali permangono ancora ben al di sopra del target e non sembra esserci alcun indicatore che garantisca che nel 2023 saremo vicini al 2%, quindi è prevedibile che i tassi si manterranno come minimo ai livelli attuali o addirittura continueranno a salire.
Aumento dei tassi Bce e mutui a tasso variabile
Dal punto di vista dell'economia familiare, occorrerà valutare l’impatto sui conteggi dei mutui in essere e regolati a tasso variabile, con forti revisioni al rialzo delle rate mensili. Per chi invece si appresta ad accendere un nuovo mutuo nei prossimi mesi, è probabile che almeno per le prossime settimane le condizioni restino stabili sui livelli attuali, in attesa di verificare la risposta dell'Euribor (per i mutui variabili) e dell’IRS, l’indice che esprime il costo dei finanziamenti a lungo termine (in caso di mutui fissi o con cap).
Salgono i tassi di interesse, meglio surrogare?
Alla luce di questa situazione, già da qualche settimana, in idealista/mutui stiamo vedendo un aumento delle richieste di surroga. Coloro che hanno un “vecchio” mutuo a tasso variabile stanno chiedendo di regolare il proprio finanziamento a tasso fisso o misto, per limitare l’impatto dei recenti – e probabilmente ancora futuri – rialzi dei tassi.
Aumento tassi Bce, le offerte di mutui in banca
Nonostante il rialzo dei prezzi dei mutui, stiamo osservando come generalmente la propensione delle banche a concedere mutui non sia cambiata, seppur con una maggiore attenzione al rischio insolvenza. Dal punto di vista delle politiche commerciali, invece, stiamo notando strategie diverse: alcuni istituti hanno riversato l’aumento di BCE sugli spread (le operazioni a tasso fisso sono in alcuni casi ben superiori al 4%), mentre altri fanno offerte nettamente al di sotto dei livelli attesi. Pertanto, ora più che mai, affidarsi alla consulenza degli esperti per ottenere offerte personalizzate tra diverse banche e confrontare le condizioni diventa più prezioso che mai”.
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