L’Agenzia delle Entrate ha comunicato l’apertura per l’invio della domanda online per la definizione agevolata 2023. Per inoltrare la richiesta c’è tempo fino al 30 giugno (fino a poco fa era possibile aderire sono tramite la presentazione dell’istanza a mezzo pec). Scopriamo tutto quello che c’è da sapere per i contribuenti che intendono chiudere le controversie aperte con il Fisco tramite lo strumento approvato dall’ultima legge di Bilancio. Ecco come funziona.
Come richiedere la Definizione agevolata 2023?
È già aperto il canale telematico per l’invio online delle domande di definizione agevolata delle liti pendenti in cui è parte l’Agenzia delle Entrate. Si tratta della modalità ordinaria di presentazione delle istanze per i contribuenti che intendono chiudere le controversie aperte con il Fisco.
Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 1° febbraio, infatti, fino a poco tempo fa consentiva la presentazione della domanda via pec in attesa dell’attivazione dello specifico servizio di trasmissione telematica, da oggi operativo.
La definizione agevolata 2023 delle liti si perfeziona con la presentazione della domanda online e con il versamento dell’importo netto dovuto, o della prima rata, entro il 30 giugno 2023. Se gli importi da versare non superano l’importo di mille euro non è però ammesso il pagamento rateale. Qualora non ci siano importi da versare, infine, la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda.
Scadenza definizione agevolata 2023
L’ultima legge di Bilancio ha stabilito che i contribuenti possono definire le controversie attribuite alla giurisdizione tributaria, in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, pendenti al 1° gennaio 2023 in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio.
Le domande devono essere presentate all’Agenzia - direttamente dal contribuente o tramite un soggetto incaricato - entro il prossimo 30 giugno attraverso la procedura web presente sul sito delle Entrate. È necessario presentare una distinta domanda di definizione per ciascuna controversia tributaria autonoma (cioè relativa al singolo atto impugnato).
Quali cartelle rientrano nella rottamazione 2023?
La legge di Bilancio 2023 è intervenuta con la cosiddetta “tregua fiscale”, che offre la possibilità ai contribuenti che hanno dei debiti con il Fisco di regolarizzare la loro posizione, fornendo l’opportunità di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti “rottamazioni” che risultano decadute per mancati pagamenti.
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