La coltivazione della vite nella regione mediterranea risale a tempi antichissimi. Da secoli la conoscenza del territorio, del clima e delle colture ha portato alla creazione di una cultura del vino che va ben oltre l'enologia, punta alla sperimentazione del vino pregiato.
Negli ultimi anni si è sentita una grande necessità di far conoscere questa tradizione e cultura del vino e della vite, per questo le cantine e le aziende agricole si sono aperte alle esperienze e al turismo. In Grecia, in un vigneto destinato all'uva moscato è stato realizzato dallo studio greco K-studio un progetto museale per mostrare le origini del marchio Metaxa e del suo vitigno dedicato all'uva moscato dolce.
Più di un museo sotterraneo
Il centro di degustazione si chiama Liknon e si trova sull'isola greca di Samos. Il progetto è situato in un grande vigneto terrazzato dalle origini secolari, che ospita uno degli ingredienti essenziali di Metaxa: l'uva moscato.
Il progetto è stato realizzato dallo studio di architettura greco K-studio, creando un percorso sperimentale situato nel sottosuolo e tra terrazze a gradoni. Invece di costruire un edificio, gli architetti hanno voluto dare l'importanza dovuta al paesaggio, “non serviva altro di quello che già avevano, il vigneto e basta”, spiega Dimitris Karampatakis, fondatore di K-studio.
Il progetto museale racconta la storia della produzione Metaxa utilizzando le risorse offerte dal paesaggio. Le sale espositive e di degustazione sono collegate da scale e percorsi in pietra. L'obiettivo è stato quello di creare una passeggiata attraverso il vigneto.
Un recorrido experimental entre viñedos y terrazas
Il percorso di Liknon si snoda attorno a tre parti: il topos, il chronos e la sperimentazione, iniziando il percorso dalla sommità del vigneto e scendendo attraverso le diverse terrazze a gradoni tramite strette scale di pietra.
Il primo spazio del percorso è il “topos”, il “luogo”. Come indica il nome, questo spazio presenta il tipico apparato radicale della vite. Per fare ciò, i visitatori entrano in uno spazio sotterraneo con pavimento in terra battuta e una parete di vetro alta quattro metri da dove possono contemplare la piantagione di vite.
Il secondo spazio è dedicato al “chronos”, il “tempo”. Qui i visitatori hanno la possibilità di degustare le bevande Metaxa per comprendere come l'invecchiamento dei liquori influisce sul loro sapore.
Nel terzo ed ultimo spazio, la sperimentazione avviene al Metaxa Bar. Un luogo interno con grandi aperture che incorniciano il paesaggio mediterraneo. Il bar dispone anche di una terrazza esterna coperta da una tettoia in filo metallico che verrà coperta a mano a mano che le viti cresceranno attraverso la sua struttura.
Lo scopo dello studio è stato quello di collegare il patrimonio, l'estetica e la materialità al ritmo del luogo, consentendo l'accesso a qualsiasi tipo di visitatore in orari diversi, quindi la storia è flessibile e adattabile.
Le finiture dei nuovi spazi richiamano la pietra a secco delle terrazze a gradoni. Gli interni utilizzano questo materiale su pavimenti e pareti. I nuovi elementi in metallo e legno sono semplici e grezzi e vengono utilizzati per le strutture del tetto sia interne che esterne.
Karampatakis, dello studio di architettura, mostra la sua visione riguardo all'uso di questi materiali: “Non volevamo che nulla ci distraesse dal paesaggio, quindi la geometria, la scala e la materialità cercano di concentrarsi poeticamente sull'esperienza emotiva di trovarsi in un vecchio vigneto”.
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