C’è un luogo nel mondo dove, nonostante le temperature e la conformazione geografica, i fiori sbocciano in maniera incredibile: è il deserto di Atacama in Cile. La loro fioritura nel deserto è un fenomeno suggestivo che, volendo, si può vedere dal vivo; ma non solo, in questo posto incantato c'è molto di più. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sul deserto di Atacama: quando vale la pena andarci e soprattutto cosa vedere nel cuore selvaggio del Cile, tra i panorami più incredibili e surreali del sud America.
Qual è il periodo migliore per visitare il deserto di Atacama?
In ogni periodo dell’anno, il deserto di Atacama offre un clima unico, tra i più estremi al mondo. La stagione più stabile prende il via a marzo e si prolunga per otto mesi. Se settembre è il mese più soleggiato, con cieli sereni per quasi tutto il tempo, al contrario gennaio è il più coperto, con nubi che oscurano il cielo per circa un terzo del mese. Luglio segna invece il picco del freddo, con temperature che oscillano tra -3°C di notte e 20°C di giorno. Le giornate estive, con picchi oltre i 40°C, contrastano con notti fresche intorno ai 5-10°C.
Le piogge sono un evento raro ma, tra dicembre e gennaio, l’altopiano andino può essere lambito da brevi acquazzoni d’alta quota. Per esplorare il deserto e godersi il cielo stellato, il periodo ideale spazia da marzo a novembre, quando le condizioni favoriscono escursioni e osservazioni astronomiche.
Quando vedere il deserto di Atacama fiorito
Tra agosto e novembre (con il picco tra settembre e ottobre), le dune si ricoprono per alcune settimane di fiori dalle splendide sfumature di magenta, porpora e candido bianco, creando uno spettacolo naturale che si verifica poche volte ogni decennio.
È il cosiddetto fenomeno del "Desierto Florido": innumerevoli semi rimasti dormienti per anni, annaffiati dalle piogge abbondanti seppur rare, sbocciano dando vita a uno spettacolo emozionante.
Come arrivare nel deserto di Atacama
Per raggiungere il deserto di Atacama il primo passo fondamentale è atterrare a Santiago del Cile con un volo internazionale; quello successivo è prendere un volo interno per Calama, la città più vicina. Dall’aeroporto di Calama, in circa un’ora e mezza di viaggio con navetta, taxi o auto a noleggio, si arriva a San Pedro de Atacama, il principale punto di accesso al deserto.
Un piccolo consiglio: è bene prenotare in anticipo il trasferimento poiché in certi periodi dell’anno, soprattutto tra marzo e novembre, la destinazione è presa d’assalto dagli astrofili, attirati dalla bellezza del cielo stellato su Atacama.
Quanti giorni ci vogliono per visitare il deserto di Atacama?
Per esplorare il deserto di Atacama e ammirare i suoi gioielli principali, come la Valle della Luna, i geyser del Tatio e le lagune salate è sufficiente un viaggio di 3-4 giorni.
Per chi cerca un’esperienza più completa, includendo angoli meno conosciuti o un’avventura che prosegua verso il Salar de Uyuni in Bolivia (uno dei laghi salati più spettacolari al mondo) è consigliabile prolungare il soggiorno a 5-7 giorni, sfruttando anche le opportunità di trekking e osservazioni astronomiche, per cui l’Atacama è celebre.
Cosa vedere nel deserto di Atacama
Ed eccoci agli scorci più belli del deserto di Atacama. Qui un breve excursus delle principali attrattive da vedere in questo luogo incantevole.
- Cordillera de la Sal: tra le dune della Cordillera de la Sal, formatasi per l’azione tettonica della placca di Nazca, il deserto di Atacama svela un paesaggio con creste rosse e bianche. Fare trekking in quest’area regala viste mozzafiato, specialmente al tramonto.
- Valle della Luna: a pochi chilometri da San Pedro de Atacama, incanta con il suo aspetto alieno, modellato da vento e pioggia. Le formazioni rocciose offrono scorci unici, perfetti per un’escursione all’alba, quando la luce soffusa esalta i contorni di questo capolavoro geologico.
- Valle de la Muerte: con i suoi canyon dal fascino marziano, è un paradiso per gli amanti dell’avventura. Qui il sandboarding regna sovrano, con sportivi che scivolano lungo le dune.
- San Pedro de Atacama: oasi a 2.400 metri, vive del río San Pedro. Punto di partenza per esplorare la Puna cilena, il villaggio pullula di viaggiatori, agenzie turistiche e botteghe che vendono artigianato in rame e lana d’alpaca, perfette per le fredde notti desertiche.
- Valle dell’Arcoíris: a 3.000 metri, è caratterizzata da colline dipinte di verde, giallo e rosso, merito della presenza dei minerali. I sentieri conducono tra formazioni rocciose e praterie; ci sono anche i petroglifi di Yerbas Buenas, delle particolari incisioni rupestri che narrano storie di sciamani e cacciatori.
- Salar de Atacama: immenso lago salato, si estende per 3.000 km², punteggiato da lagune turchesi dove fenicotteri rosa danzano al tramonto. Le sue acque ricche di sale permettono di galleggiare all'ombra del vulcano Lascar, visibile all’orizzonte.
- Le sette lagune di Baltinache: nascoste nel cuore del deserto, affascinano con il loro blu intenso e il bianco accecante del sale. Alcune permettono il bagno, regalando la sensazione di fluttuare nell’acqua trasparente, un’esperienza imperdibile per chi visita l’Atacama.
- Piedras Rojas: con le loro rocce scarlatte, creano un contrasto spettacolare con il cielo limpido dell’Atacama. Questo angolo è ideale per gli amanti della fotografia.
Cosa sapere prima di partire
Il deserto di Atacama è tra i più aridi al mondo. Tuttavia, occorre tener conto delle fluttuazioni del termometro per fare la valigia in maniera appropriata. Da novembre a marzo, le temperature oscillano tra 2 e 26°C, mentre da fine maggio ad agosto il freddo secco porta la colonnina di mercurio tra -3 e 20°C.
La moneta è il peso cileno (1 € corrisponde circa a 1.033 CLP, ma sempre meglio verificare il cambio a ridosso della partenza), la lingua ufficiale lo spagnolo, affiancata da idiomi indigeni come mapuche e quechua. Il fuso orario è di -5 ore rispetto all’Italia con l’ora legale, -4 con quella solare. Serve un passaporto valido almeno sei mesi; nessun visto è richiesto per soggiorni fino a 90 giorni. Non ci sono vaccinazioni obbligatorie, ma per sicurezza si può consultare il sito Viaggiare Sicuri.
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