Quando si stipula un contratto di locazione si può incorrere in due diverse fattispecie: la licenza e lo sfratto per finita locazione. Entrambe coinvolgono l'accordo fra proprietario di casa e conduttore, ma producono conseguenze legali diverse. Per questo è necessario conoscere la differenza. Si ha una licenza quando l'inquilino ha il permesso di utilizzare temporaneamente l’immobile, ma non ha il diritto di possedere o controllare la proprietà. Uno sfratto per finita locazione si verifica, invece, quando il proprietario interrompe il contratto, richiedendo che il locatario lasci l’immobile.
Cos'è la licenza per finita locazione
La licenza per finita locazione è disciplinata dall'articolo 657 del Codice civile. Prevede che il proprietario di casa possa chiedere la risoluzione del contratto di locazione prima della scadenza dello stesso. Permette anche di citare contestualmente l’inquilino per l’udienza di convalida “rispettando i termini prescritti dal contratto, dalla legge o dagli usi locali”. Il procedimento consente di anticipare un possibile inadempimento dell’inquilino. Questo potrebbe infatti non voler rilasciare l’immobile alla scadenza contrattualmente prevista. In questo modo il proprietario ottiene un provvedimento di condanna in futuro. Cioè un titolo esecutivo che potrà porre in esecuzione nel caso in cui l’inquilino non rilasci spontaneamente l’immobile. Per poter promuovere la licenza per finita locazione sono necessari alcuni presupporti:
- un regolare contratto di locazione tra le parti (in forma scritta e registrato)
- che il contratto sia ancora in essere
- l’invio di regolare disdetta, normalmente almeno 6 mesi prima della scadenza, solitamente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento
Se correttamente inviata entro i termini, l’intimazione di licenza per finita locazione può agire da disdetta. L'intimazione di licenza per finita locazione deve inoltre contenere la citazione per la convalida davanti il Tribunale del luogo in cui si trova l’immobile.
Cosa è la licenza di sfratto?
Quanto alla licenza di sfratto, è un procedimento legale che consente al proprietario di casa di ottenere rapidamente un titolo esecutivo per richiedere l’allontanamento dell'inquilino dall’immobile affittato. Il procedimento può essere utilizzato sia quando il contratto di locazione è scaduto, sia in caso di mancato pagamento dell’affitto. Cioè in caso di morosità del conduttore. La licenza di sfratto permette quindi al locatore di agire legalmente per recuperare il possesso dell’immobile. Inoltre permette di risolvere eventuali controversie con il conduttore in modo tempestivo. Il procedimento di licenza di sfratto è quindi un’opzione legale per i proprietari che desiderano recuperare rapidamente il possesso del loro immobile affittato. Questo, come dicevamo, in caso di violazione del contratto o mancato pagamento dell’affitto.
Cosa è lo sfratto per finita locazione
Lo sfratto per finita locazione permette invece di recuperare la proprietà dell’appartamento una volta scaduto il contratto di locazione, nel caso in cui l’inquilino rifiuti di lasciare l’abitazione. Questa procedura è prevista dall’articolo 657, comma 2, del Codice di procedura civile. La norma consente al proprietario dell'immobile, al termine del contratto, di riappropriarsi di casa sua nel caso in cui l’inquilino si rifiuti di lasciarla.
Perché è importante conoscere le differenze
Conoscere la differenza fra licenza e sfratto è importante sia per i proprietari sia per gli inquilini. Come dicevamo, la licenza è un accordo contrattuale che permette all’inquilino di utilizzare un immobile in cambio di un pagamento periodico, senza diritti di proprietà. Lo sfratto è una procedura legale che può essere avviata dal proprietario per mandare via l’occupante dell’immobile in caso di mancato pagamento dell’affitto o di comportamenti inadeguati. È quindi fondamentale essere consapevoli di queste distinzioni per evitare problemi legali e conflitti tra le parti coinvolte. In caso di licenza o sfratto, è sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto immobiliare. La legge prevede infatti regole che tutelano entrambe le parti coinvolte. Un legale può quindi aiutare a capire meglio diritti e doveri, risolvendo meglio la controversia.
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