La muffa sulle pareti non è solo un problema estetico, ma anche di salute: come isolare i muri con cappotti e schiume termiche.
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Muffa su parete interna
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Come isolare le pareti interne della casa dalla muffa? A molti sarà capitato di notare l’apparizione di ben poco piacevoli macchie scure sui muri interni della casa, soprattutto nelle stanze maggiormente colpite dal problema dell’umidità. Purtroppo, la muffa tende a proliferare molto velocemente proprio in ambienti umidi e poco ventilati e, spesso, ricompare anche dopo il più aggressivo dei trattamenti. Come aggirare, allora, questo problema?

Controllare la formazione della muffa in casa è molto importante, non solo per una mera questione estetica. La sua presenza può infatti determinare anche problematiche di salute, come irritazioni alla pelle e agli occhi, disturbi respiratori e allergie. Per questa ragione, è utile provvedere su due diversi fronti: prima la rimozione della muffa e l’applicazione di vernici e prodotti resistenti, dopodiché l’isolamento vero e proprio con appositi materiali, realizzando così un cappotto interno. Di seguito, tutte le indicazioni utili.

Perché si forma la muffa sulle pareti?

Il primo passo da compiere è comprendere perché, all’improvviso, sulle pareti sia apparsa la fastidiosa muffa. Si tratta di un vero e proprio organismo vivente, un micete caratterizzato da migliaia di spore: queste ultime, invisibili all’occhio umano, sono pressoché ubiquitarie. Sono infatti normalmente presenti nel pulviscolo e vengono trasportate all’interno degli ambienti domestici dalle correnti d’aria.

Affinché la muffa attecchisca sulle pareti interne, tuttavia, sono necessarie alcune condizioni:

  • un ambiente particolarmente umido;
  • delle pareti abbastanza fredde;
  • una scarsa ventilazione;
  • la formazione di condensa sulle pareti, come ad esempio accade in bagno oppure in cucina.

In linea generale, mantenendo una temperatura interna tra i 18 e i 21 gradi e un livello di umidità tra il 60 e il 65%, le condizioni non risultano ottimali per la proliferazione della muffa. Vi sono però anche degli altri elementi che possono favorirne la comparsa, come il rivestimento esterno delle pareti, materiali poco traspiranti impiegati per gli stessi muri e l’età dell’edificio.

Quali problemi causa la muffa sulle pareti?

Come già accennato, oltre a una questione meramente estetica, la muffa è responsabile di alcune spiacevoli conseguenze. A livello della parete, questo ospite sgradito può infatti determinare:

  • distacco delle vernici;
  • danni allo stucco;
  • deterioramento della carta da parati;
  • danni alle parti in legno, come i battiscopa;
  • deterioramento delle fughe delle piastrelle.
Distacco della vernice a causa della muffa
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Ben più rilevanti sono le conseguenze sulla salute, tra cui si elencano:

  • disturbi dermatologici come irritazione cutanee, dermatiti e arrossamenti;
  • irritazioni agli occhi;
  • disturbi respiratori;
  • reazioni allergiche nei soggetti ipersensibili;
  • malessere generale.

Come preparare le pareti per isolarle dalla muffa

Compresa come viene a formarsi la muffa, prima di passare all’isolamento vero e proprio delle pareti è necessario dedicare del tempo alla loro preparazione. Innanzitutto, rimuovendo la muffa eventualmente presente, poi ridipingendo la parete stessa con apposite vernici capaci di bloccarne - o quantomeno limitarne - la formazione.

Come rimuovere la muffa dalle pareti

Eliminare la muffa dalle pareti è un’operazione che richiede una certa attenzione e, soprattutto, le dovute precauzioni. È infatti consigliabile indossare una mascherina, per evitare di inalare le spore, e opportune protezioni se si utilizzano prodotti aggressivi.

La prima linea di difesa può essere rappresentata dai rimedi naturali, soprattutto se la presenza di muffa non è eccessivamente estesa. Fra i più comuni, si possono prendere in considerazione:

  • aceto di vino bianco, da diluire in acqua tiepida e tamponare sulle macchie di muffa con una spugna leggermente ruvida;
  • bicarbonato e limone, da sciogliere con poca acqua fino a ottenere una soluzione in crema. Aiutandosi con un panno in microfibra, la si stende sulla muffa, si lascia agire per qualche minuto e si rimuove il tutto con una spugna pulita. Il bicarbonato aiuterà anche a ridurre gli aloni scuri rimasti sulla vernice;
  • acqua ossigenata, da versare pura sugli aloni, per renderli meno visibili.

In commercio vi sono però soluzioni chimiche più efficaci, da utilizzare con le dovute precauzioni:

  • solventi antimuffa per pareti, solitamente disponibili in spray da applicare direttamente sulla muffa;
  • candeggina, da stendere con l’aiuto di una spugna, poiché capace di distruggere la muffa e le sue spore.

Quali vernici utilizzare dopo la pulizia

Una volta rimossa la muffa, è utile tinteggiare nuovamente le pareti con apposite vernici, per evitare la formazione di nuove macchie prima dell’isolamento vero e proprio o, peggio ancora, dopo l’applicazione dei pannelli isolanti.

Vernici antimuffa
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A questo scopo, normalmente si utilizzano le cosiddette pitture antimuffa, dette anche vernici termiche anticondensa. Grazie alla loro speciale composizione, impediscono alla condensa e all’umidità di intaccare il muro, mantenendolo al contempo areato e proteggendolo dagli sbalzi di temperatura: tutti elementi che, come già visto, riducono la probabilità di formazione delle muffe.

Come isolare le pareti interne dalla muffa

Eliminata la muffa in eccesso e protetto il muro con l’apposita vernice, arriva finalmente il momento dell’isolamento vero e proprio delle pareti interne, affinché la muffa sia definitivamente un vecchio ricordo.

In buona sostanza, si tratta di aggiungere uno strato isolante alla parete già esistente, evitando così che le spore, sempre presenti nell’aria, possano attecchire. Per farlo, di norma si abbinano due passaggi:

  • la predisposizione di un cappotto interno.
  • l’utilizzo di intonaci e schiume termoisolanti.

Cos’è il cappotto interno antimuffa

Similmente a quanto accade per il cappotto termico anti-umidità da esterni, è possibile anche rivestire le pareti interne della casa, non solo per migliorare l’isolamento termico, ma anche ridurre l’accumulo di condensa e umidità, primi due elementi che facilitano la formazione della muffa.

Pannello di sughero
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La realizzazione del cappotto interno avviene solitamente applicando sulle pareti, precedentemente pulite e trattate, degli appositi pannelli in sughero o altro materiale isolante. Questi hanno il vantaggio di presentare uno spessore mediamente ridotto e, di conseguenza, di non ridurre in modo sensibile le dimensioni delle stanze. Si posizionano sul muro tramite l’utilizzo di speciali colle, anche queste resistenti a condensa e umidità.

L’utilità degli intonaci e delle schiume termoisolanti

Ovviamente, il pannello in sughero utilizzato per il cappotto non rimane esposto, ma viene ricoperto da apposite soluzioni, affinché il risultato finale sia indistinguibile da una comune parete.

Innanzitutto, possono essere applicate delle speciali schiume per livellare eventuali spazi fra i pannelli e la porosità tipica della superficie in sughero. Dopodiché, si conclude l’operazione con l’intonaco termoisolante che, oltre a contrastare condensa e umidità, mantiene protetto il muro dagli sbalzi di temperatura o da una superficie troppo fredda, che potrebbe rappresentare un ambiente ideale per la muffa.

I costi per l’intervento possono variare enormemente, a seconda della dimensione della stanza da trattare, dai materiali prescelti e molto altro ancora. In linea generale si va dai 10 ai 50 euro a metro quadrato isolato, un investimento che però garantisce di liberarsi a lungo dalla fastidiosa muffa.

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