Il Patto di Attivazione Digitale è l'accordo necessario a tutti coloro i quali hanno interesse a ricevere l'Assegno di Inclusione
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Il Patto di Attivazione Digitale (PAD) è un accordo fondamentale per accedere a sostegni economici come l’Assegno di Inclusione (REI) e il Supporto per la Formazione e Lavoro (SFL). Ma sono ancora molte le domande che riguardano questa tipologia di accordo: come avviene la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale indicata dall’INPS? Chi ha più di 60 anni deve fare il PAD? Qui le risposte a queste e ad altre domande.

Cos’è il Patto di Attivazione Digitale?

Il Patto di Attivazione Digitale è un accordo obbligatorio che i beneficiari dell'Assegno di Inclusione devono stipulare con gli enti competenti per valutare la situazione del nucleo familiare e accedere ai benefici previsti da questa misura.

Questo accordo è cruciale sia per l'Assegno di Inclusione che per il Supporto per la Formazione e il Lavoro, poiché consente di avviare un percorso di inclusione sociale o lavorativa su misura.

Attraverso la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale, il nucleo familiare fornisce le informazioni necessarie per avviare un percorso di accompagnamento al lavoro o di inclusione sociale, collaborando con l'INPS e i servizi sociali locali.

Il funzionamento del Patto di Attivazione Digitale prevede la conferma dei dati personali e familiari del beneficiario dell'Assegno di Inclusione, nonché la comunicazione dei dati relativi ai membri del nucleo familiare che potrebbero essere inseriti nel mondo del lavoro. Questi dati vengono trasmessi ai centri per l'impiego o alle agenzie per il lavoro, a seconda del caso specifico.

In seguito alla firma del Patto di Attivazione Digitale, i beneficiari possono essere presi in carico dai centri per l'impiego o dai servizi sociali del comune, avviando così il percorso di inclusione sociale o lavorativa concordato.

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Patto di Attivazione Digitale: chi lo deve fare?

Assegno di Inclusione e PAD sono strettamente collegati. L’INPS ha, infatti, deliberato che il PAD sia propedeutico per l'assegnazione dell'Assegno di Inclusione, beneficio che viene riconosciuto al richiedente solo dopo la presentazione della domanda e la successiva sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale relativo al nucleo familiare.

Di conseguenza, il Patto di Attivazione Digitale deve essere compitalo da tutti coloro che hanno interesse a ricevere l’Assegno di Inclusione. Tuttavia, è necessario compilare un solo PAD per ciascun nucleo familiare.

Chi è esonerato dal Patto di Attivazione Digitale?

L'esenzione dal Patto di Attivazione Digitale si applica a diverse categorie di individui che ricevono l'Assegno di Inclusione e che possono essere considerati in situazioni particolari che ne giustificano l'esenzione dalla procedura standard. Queste includono:

  • Titolari di pensione diretta o over 60: le persone che percepiscono una pensione diretta o che hanno raggiunto i 60 anni di età  sono esentate, in quanto si presume abbiano una situazione economica stabile o siano già inserite in programmi di assistenza previdenziale.
  • Membri con disabilità: coloro i quali presentano disabilità che possono rendere difficile o impossibile la compilazione del PAD, sono esentati dalla procedura.
  • Membri affetti da patologie oncologiche: le persone affette da patologie oncologiche possono essere esentate dal PAD a causa delle loro particolari esigenze di salute e del loro impegno nel combattere la malattia.
  • Membri con carichi di cura: coloro i quali hanno carichi di cura significativi, come prendersi cura di persone anziane, disabili o malate, possono essere esenti dal PAD a causa delle loro responsabilità di cura.
  • Membri coinvolti in percorsi di protezione contro la violenza di genere: le persone coinvolte in percorsi di protezione contro la violenza di genere, inclusi quelli inseriti in programmi forniti da centri antiviolenza riconosciuti, possono essere esentate dal PAD per consentire loro di concentrarsi sul loro processo di protezione e riabilitazione.

Queste esenzioni mirano a garantire che le persone che si trovano in situazioni particolarmente complesse o vulnerabili non siano gravate da procedure aggiuntive, consentendo loro di accedere più agevolmente ai benefici previsti dall'Assegno di Inclusione.

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Dove si fa il PAD per il reddito di inclusione?

L’INPS chiarisce il processo di concessione dell'Assegno di Inclusione affermando che, dopo aver presentato la domanda, il richiedente deve firmare il Patto di Attivazione Digitale per l'intero nucleo familiare.

Il PAD deve essere sottoscritto al termine della procedura di domanda tramite la piattaforma SIISL. Tuttavia, è possibile farlo anche successivamente. È importante notare che, sebbene non ci sia una scadenza specifica, l'Assegno di Inclusione inizia a decorrere dal mese successivo alla firma del PAD e all'invio della domanda. Pertanto, firmando il PAD prima, si può iniziare a ricevere il beneficio prima.

Patto di Attivazione Digitale: come si fa?

È possibile procedere con la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale sulla Piattaforma SIISL seguendo i seguenti passaggi:

  • Inviare la domanda: avviare il processo inviando la domanda per l'Assegno di Inclusione.
  • Registrazione sulla piattaforma SIISL: dopo l'invio della domanda, registrarsi sulla piattaforma SIISL per procedere con la fase successiva. In caso di previa registrazione, accedere al Patto di Attivazione Digitale con login.
  • Compilare il patto: una volta registrati, compilare il Patto di Attivazione Digitale sulla piattaforma.

Attraverso questa procedura, il richiedente fornisce e certifica i contatti utili per essere contattato dai servizi sociali. Inoltre, autorizza la trasmissione dei dati relativi alla domanda ai centri per l'impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati. In questo modo si impegna a presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale.

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