Tutto quello che bisogna sapere per detrarre le spese del videocitofono e migliorare la sicurezza dell'abitazione.
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Un citofono nero con video in uno stabile a mattoni rossi con cancello nero
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Il bonus videosorveglianza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024, offrendo ai contribuenti la possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di questi dispositiviUn'opportunità da non perdere per migliorare la sicurezza della propria abitazione e godere di un'agevolazione fiscale. Ecco cosa sapere per fare la detrazione delle spese del videocitofono nel 2024 nel pieno rispetto della normativa.

Come detrarre le spese del videocitofono?

Iniziamo con lo specificare che questa agevolazione rientra nell'ambito delle spese per la ristrutturazione edilizia e può essere utilizzata sia per interventi su edifici residenziali che su immobili strumentali. Stabilito questo, però, come è possibile ottenere la detrazione prevista? 

Per evitare errori il primo passo da compiere è quello di far riferimento al sito dell’Agenzia delle Entrate. Qui, infatti, è presente proprio una guida con un elenco specifico di tutti gli interventi ammessi ad usufruire della detrazione Irpef. Tra questi rientra proprio la sostituzione o la nuova installazione di citofoni, videocitofoni e telecamere di sicurezza. Queste spese sono detraibili anche per chi vive in condominio.

In sostanza, si tratta degli interventi volti a migliorare le misure di sicurezza e a prevenire quelli che la normativa definisce atti illeciti da parte di terzi come furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti. 

Stabilita la corrispondenza a questo tipo di necessità, dunque, il passo successivo è rappresentato dal pagamento delle spese di acquisto e manodopera attraverso bonifico bancario o postale parlante. Questi i dati che devono essere assolutamente inseriti in entrambi i casi: 

  • La causale del versamento in rispetto dell’articolo 16-bis del Dpr 917/1986
  • Il codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • Il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Oltre alla ricevuta di avvenuto bonifico, comunque, si consiglia di conservare anche ogni singola fattura che attesti l’effettivo acquisto del videocitofono e il lavoro d'installazione in caso sia richiesta una successiva documentazione e per fugare qualsiasi tipo di dubbio. A questo punto, per ottenere la detrazione del 50%, che avviene in dieci rate dallo stesso importo, è sufficiente inserire le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Qui si devono anche evidenziare i dati catastali dell'immobile dove è avvenuto il lavoro, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

Una ragazza con una t shirt chiara sta suonando ad un citofono nero di uno stabile con mattoni rossi
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Detrazione delle spese per automatizzare il cancello e il videocitofono

Nell’articolo 16-bis del DPR 917/1986 le spese per l'automazione di un cancello e del videocitofono rientrano negli interventi relativi ad eliminare le barriere architettoniche e a garantire una maggiore sicurezza dello stabile. Per questo motivo, dunque, anche i lavori per un cancello automatico vengono considerati nella detrazione nella misura del 50% e nel limite massimo di 96 mila euro in 10 anni. Unico elemento diverso è che, in questo caso, non si deve effettuare per forza la ristrutturazione dell'abitazione. Per chi, però, fosse ancora in dubbio sulla necessità di questo tipo d’intervento, ecco alcuni dei vantaggi più importanti dell'automazione:

  • Controllo da remoto: grazie alle app per smartphone, è possibile aprire e chiudere il cancello e rispondere al videocitofono da qualsiasi luogo.
  • Sicurezza avanzata: molti sistemi di automazione sono dotati di sensori di movimento, fotocellule e sistemi di sblocco manuale in caso di emergenza.
  • Integrazione con altri sistemi: i sistemi di automazione possono essere integrati con altri sistemi domotici, come l'illuminazione o il riscaldamento, per creare una casa intelligente.
  • Personalizzazione: è possibile personalizzare le funzioni del sistema di automazione in base alle proprie esigenze, ad esempio impostando orari di apertura e chiusura automatici.

Ovviamente è assolutamente consigliato rivolgersi ad una ditta certificata e competente per quanto riguarda questo settore. È fondamentale, infatti comprendere quale sistema è più adatto rispetto alla struttura e alla situazione già esistente. La scelta del sistema di automazione giusto, infatti, dipende da vari fattori come il tipo di cancello, le dimensioni, il peso, il materiale e, ovviamente, le diverse esigenze di sicurezza.

Cosa rientra nel Bonus Sicurezza 2024?

Il Bonus videosorveglianza 2024 (o bonus sicurezza) permette di detrarre tutti gli interventi all'interno di un immobile per garantire la sicurezza della famiglia che lo abita. In questo senso, dunque, ecco una lista dei lavori che possono essere detratti del 50%

  • Sistemi di allarme o antifurto
  • Sistemi di videosorveglianza
  • Porte blindate e serrature di sicurezza
  • Grate, inferriate o persiane metalliche
  • Vetri antisfondamento
  • Spioncini elettronici
  • Casseforti a muro
  • Recinzioni e cancelli di sicurezza.

Unica eccezione, in questo caso, è il contratto con un istituto di vigilanza che, di fatto, non rappresenta effettivamente un intervento strutturale ma, piuttosto un servizio. Per finire, poi, possono accedere a questo bonus tutte le persone fisiche soggette ad Irpef senza alcun limite di reddito. In questo gruppo, dunque, rientrano i proprietari di un immobile, i titolari di un diritto come usufrutto ed uso di abitazione, oltre ad un locatore. 

Un citofono nero con telecamera e sbarra di entrata
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Videocitofoni detraibili anche con il bonus mobili 2024?

Un’altra agevolazione particolarmente apprezzata in questi ultimi anni insieme all'Ecobonus, è il Bonus mobili valido fino al 31 dicembre 2024. Questo, nello specifico, permette di recuperare il 50% delle spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. In questa detrazione Irpef, dunque, rientrano cucine, camere da letto, divani, poltrone, apparecchi d'illuminazione ed elettrodomestici come frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, ventilatori elettrici ed apparecchi per il condizionamento.

In queste categorie, però, non può essere inserito in nessun modo l'acquisto e il montaggio di un citofono. Questo vuol dire, dunque, che i sistemi di sicurezza non rientrano nel Bonus mobili e non possono usufruire di alcuna detrazione. Almeno in questo caso. 

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