Quella dei cassonetti condominiali è una questione di fondamentale importanza poiché, oltre a garantire spazi comuni salubri e privi di immondizia, il corretto smaltimento dei rifiuti evita che lo stesso condominio sia sottoposto a pesanti sanzioni. Chi deve provvedere, e con quali modalità, all’obbligo dei cassonetti condominiali per la corretta gestione dei rifiuti? Sebbene non esistano specifiche leggi nazionali, a livello locale il condominio potrebbe essere obbligato a predisporre dei bidoni in spazi condominiali facilmente accessibili, secondo le disposizioni e gli orari di raccolta definiti dal Comune in cui sorge lo stabile.
I cassonetti condominiali sono obbligatori?
Innanzitutto, è utile rispondere a un dubbio diffuso: è obbligatorio predisporre cassonetti per i rifiuti a uso condominiale? Sebbene non esista una legge nazionale che si riferisca esplicitamente a questa necessità, la si ricava da vari riferimenti normativi. Primo fra tutti il Decreto Legislativo 152/2006, noto anche come Testo Unico Ambientale. Quest’ultimo:
- all’articolo 198, attribuisce ai Comuni le competenze in materia di gestione dei rifiuti urbani;
- con l’articolo 184, classifica i rifiuti urbani e stabilisce come debbano essere smaltiti, in virtù dei regolamenti comunali, quelli provenienti da edifici residenziali;
- all’articolo 192, invece, vieta l’abbandono o il deposito incontrollato dell’immondizia.
Ne consegue che tutti gli obblighi sulla corretta gestione dei rifiuti sono stabiliti a livello comunale, con regolamenti locali che definiscono come l’immondizia condominiale debba essere conferita, esposta e smaltita. Ancora, dato il divieto di abbandono dei rifiuti, se ne deduce l’indiretto obbligo per il condominio di smaltirli correttamente.
Come facile intuire, i riferimenti di legge possono essere di certo più estesi rispetto al Testo Unico Ambientale. Ad esempio, i Comuni possono approvare specifiche norme, mentre le ASL possono imporre speciali requisiti per il dimensionamento e la posizione dei cassonetti, in particolare per edifici condominiali di grandi dimensioni.
Dove mettere i bidoni condominiali
Evidenziato che la corretta gestione dei rifiuti sia sostanzialmente un obbligo per il condominio, dove vanno posizionati i bidoni? Innanzitutto, è necessario verificare le disposizioni locali vigenti, poiché vi potrebbero essere grandi differenze a livello territoriale. Infatti:
- la maggior parte dei Comuni richiede che i cassonetti siano predisposti internamente al condominio, per poi essere esposti sul suolo pubblico in giorni e orari specifici;
- diverse amministrazioni comunali, invece, richiedono di lasciare perennemente i bidoni condominiali sul suolo pubblico, in spazi predefiniti;
- seppur ben più raramente, alcuni Comuni predispongono dei cassonetti pubblici di strada, senza che gli stabili condominiali debbano dotarsi di propri bidoni. In questo caso, i singoli residenti gestiscono in autonomia i loro rifiuti, gettandoli nel cassonetto pubblico secondo necessità.
In ogni caso, indipendentemente dal fatto che l’esposizione all’esterno del condominio sia perenne o temporanea, i cassonetti non dovranno essere d’intralcio né ai pedoni né al traffico stradale, come previsto dall’articolo 25 del Codice della Strada.
Dopodiché, le singole amministrazioni comunali potrebbero anche definire:
- le precise distanze che i cassonetti debbano mantenere dai marciapiedi e dalle strade;
- le distanze tra un cassonetto e l’altro;
- i luoghi consoni dello stabile condominiale, se la custodia è interna, in base ai regolamenti sanitari locali.
Fatta eccezione per quei Comuni che predispongono cassonetti pubblici, appare evidente che il condominio debba decidere come e dove posizionare i bidoni condominiali, in base alle normative vigenti. Ma chi si deve far carico di questo onere?
Chi decide dove posizionare i cassonetti
In linea generale, quando il Comune richiede che i bidoni siano esposti unicamente in giorni e orari prestabiliti, il condominio deve individuare delle aree interne dove posizionarli affinché siano sempre disponibili per tutti i residenti.
Fatta eccezione per eventuali specifiche presenti nel regolamento contrattuale dello stabile, è l’assemblea condominiale a decidere dove posizionare i bidoni. Per farlo, bisognerà innanzitutto prendere in considerazione:
- l’eventuale necessità di mettere a disposizione cassonetti condominiali per la raccolta differenziata, a seconda delle normative locali;
- le aree a disposizione del condominio, valutando la loro accessibilità da parte di tutti i condomini. Vale la pena ricordare che, in base all’articolo 1117 del Codice Civile, anche le aree destinate ai servizi collettivi - come appunto, la raccolta dei rifiuti - rientrano nelle parti comuni dello stabile condominiale.
A meno che non siano necessari interventi straordinari - si pensi al condominio che, sprovvisto di aree idonee, deve provvedere alla loro costruzione - per decidere dove posizionare i cassonetti è sufficiente la maggioranza semplice degli intervenuti in assemblea, in base all’articolo 1136 del Codice Civile.
Una volta individuato e approvato un luogo consono, e definite le regole per il deposito dei rifiuti in aree condominiali, è poi obbligo dell’amministratore di condominio:
- comunicare le regole per la raccolta dei rifiuti, in particolare se differenziata, informando i condomini degli orari e dei giorni di conferimento e raccolta;
- assicurare che i condomini rispettino le disposizioni comunali sull’uso dei cassonetti condominiali e non arrechino disagi agli altri residenti;
- gestire eventuali sanzioni comminate al condominio.
Come devono essere i bidoni condominiali
Appurato come sul posizionamento dei cassonetti dei rifiuti la normativa comunale rimanga il riferimento principale, sulla gestione dell’immondizia il condominio deve occuparsi di ulteriori questioni. Ad esempio, il numero dei bidoni necessari o, ancora, le loro caratteristiche.
Quanti bidoni per condominio
Il primo nodo da sciogliere è quello relativo al numero di bidoni necessario per ogni singolo condominio. Anche in questo caso, sono i regolamenti comunali a stabilirlo, in base:
- al numero di unità abitative dello stabile;
- alla frequenza della raccolta nel Comune;
- alla tipologia di raccolta, se unificata o differenziata.
In genere, nei luoghi in cui vige la raccolta differenziata, il condominio è tenuto a fornire almeno un bidone per tipologia di conferimento: plastica, carta, vetro, umido, indifferenziato e via dicendo. Dopodiché, sarà necessario dimensionare i cassonetti affinché tutti i rifiuti possano essere sempre conferiti, evitando che i condomini si vedano costretti a lasciare sacchi dell’immondizia fuori dai bidoni, perché pieni o non sufficientemente capienti.
A chi richiedere i bidoni condominiali
Il numero dei cassonetti non è l’unico elemento da prendere in considerazione, il condominio deve infatti anche valutare se sia possibile utilizzare contenitori di proprietà o, ancora, se debbano essere impiegati i bidoni forniti dall’amministrazione comunale.
In caso sia necessario procedere con la richiesta di bidoni condominiali, l’amministratore - o, eventualmente, un delegato dell’assemblea - dovrà rivolgersi agli uffici preposti del Comune o, in alternativa, all’Azienda Gestione Rifiuti locale.
In caso di necessità - come un numero insufficiente di contenitori o, ancora, bidoni difettosi o guasti - è buona consuetudine che i singoli condomini non si rivolgano direttamente agli sportelli comunali, bensì allertino preventivamente l’amministratore.
Obblighi sulle caratteristiche dei cassonetti
Infine, il condominio dovrà anche valutare eventuali caratteristiche obbligatorie dei cassonetti, sempre in virtù delle normative in vigore a livello locale. Ad esempio, alcuni Comuni potrebbero imporre:
- l’obbligo di coibentazione dei cassonetti, per evitare l’emissione di cattivi odori o di attirare animali randagi e selvatici;
- l’obbligo di sostituzione dei cassonetti, se non conformi ai regolamenti vigenti.
Di norma, è il Comune stesso a fornire bidoni idonei, non appena entrano in vigore nuove normative. Quando però la presenza di bidoni non conformi è dovuta alla negligenza del condominio, e non alla mancata fornitura comunale, potrebbero essere comminate sanzioni, che andranno poi suddivide fra tutti i condomini.
Poiché ogni amministrazione comunale ha facoltà di imporre propri vincoli e obblighi, è utile chiedere informazioni agli uffici preposti prima di procedere alla predisposizione, o alla sostituzione, dei cassonetti condominiali.
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