Per l’installazione di una vasca idromassaggio in giardino, l’ottenimento di specifici permessi è sempre necessario? È un dubbio che molti proprietari di immobili si pongono con l’arrivo della stagione più calda e, naturalmente, della possibilità di trasformare una piccola area verde in un’oasi di relax. In linea generale, la necessità di titoli abilitativi dipende dal tipo di vasca che si desidera realizzare: di norma, le autorizzazioni non sono necessarie per strutture rimovibili non fissate al suolo, mentre servono per interventi in muratura o, comunque, perenni.
Ho bisogno di permessi per installare una vasca idromassaggio in giardino?
Per chi dispone di un giardino di dimensioni sufficienti, la possibilità di installare una vasca idromassaggio completa il sogno di realizzare una piccola spa in casa. La possibilità di passare dei momenti di piacevole relax, anche approfittando della bella stagione in arrivo, rappresenta di certo un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Eppure, prima di procedere all’implementazione del proprio angolo di benessere, bisogna prestare attenzione agli eventuali permessi necessari. Oltre che ai riferimenti di legge nazionali, questi ultimi dipendono dai regolamenti locali e, fatto non meno importante, dal tipo di struttura che si vuole installare.
L’installazione di vasche gonfiabili o rimovibili
Il primo caso da prendere in considerazione è rappresentato dalle vasche idromassaggio gonfiabili o comunque rimovibili, ad esempio realizzate in PVC o in metallo. Ormai disponibili a buon mercato ed estremamente semplici da montare, queste soluzioni solitamente non necessitano di particolari permessi per poter essere installate.
Possono infatti rientrare all’interno dell’edilizia libera, in base al D.P.R. 380/2001 - ovvero il Testo Unico dell’Edilizia - e al D.M. del 2 marzo 2018 - cioè, il Glossario dell’Edilizia Libera - se si tratta di strutture:
- facilmente rimovibili;
- non stabilmente ancorate al suolo e prive di opere di muratura;
- a carattere temporaneo, ad esempio in uso solo nella stagione estiva.
Non alterando la configurazione del terreno, né aumentando la volumetria dell’immobile principale, queste vasche vengono considerate alla stregua di arredi da giardino. È però necessario informarsi preventivamente con il proprio Comune, poiché:
- anche queste soluzioni potrebbero essere vietate dai regolamenti locali, specialmente se in aree sottoposte a vincoli storici o paesaggistici;
- il Regolamento Edilizio Comunale o il Piano Regolatore Generale (PRG) potrebbero prevedere delle limitazioni specifiche.
I permessi per vasche idromassaggio fisse o semi-permanenti
Diverso è invece il discorso per i permessi di un idromassaggio da esterno fisso o semi-permanente, realizzato tramite rilevanti interventi di modifica del suolo, ancoraggi oppure opere in muratura.
Sempre in base al Testo Unico dell’Edilizia, una struttura sostanzialmente fissa e non pensata per l’uso temporaneo può creare una nuova volumetria o, in ogni caso, modificare significativamente l’aspetto del giardino. Sebbene lo stesso D.P.R. 380/2001 non si riferisca esplicitamente alle vasche idromassaggio, indicativamente si può considerare che:
- una vasca in muratura, magari interrata, può essere considerata alla stregua di una piccola piscina e, proprio modificando il giardino oppure aumentando la volumetria complessiva dell’immobile, è soggetta a titoli abilitativi;
- una vasca fuoriterra fissa, stabilmente ancorata al terreno e non rimovibile, potrebbe essere considerata comunque una nuova costruzione e, di conseguenza, necessitare di precisi permessi. Tuttavia, molto dipende dalla configurazione della stessa struttura.
Quando si rende necessario l’ottenimento di autorizzazioni, potrebbero essere richieste:
- la SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, necessaria quando si realizzano interventi minori o su pertinenze che non comportano nuova volumetria o una trasformazione urbanistica rilevante, purché l’intervento non sia classificato come nuova costruzione;
- il permesso a costruire, quando si effettua una trasformazione durevole e rilevante del suolo o, ancora, la creazione di nuova volumetria. È utile sottolineare che il permesso a costruire è spesso necessario per vasche fisse in muratura, per le quali la SCIA non sarebbe sufficiente.
A titolo esemplificativo, è utile citare la sentenza 502/2025 del TAR Toscana: secondo quanto stabilito dai giudici, una vasca idromassaggio autonoma dal punto di vista funzionale, e con impianto idraulico integrato, richiede il permesso a costruire poiché non si tratta di una semplice pertinenza urbanistica. Inoltre, se realizzata in aree vincolate, si renderà necessario ottenere anche la relativa autorizzazione paesaggistica.
Le vasche idromassaggio in condominio
Come facile intuire, se l’installazione della struttura avviene in un contesto condominiale, non sono sufficienti i permessi per la vasca idromassaggio da esterno rilasciati dal Comune. È infatti necessario valutare anche l’effettiva possibilità di predisporre una simile struttura in condominio.
Innanzitutto, è indispensabile controllare il regolamento condominiale, che potrebbe includere divieti specifici all’installazione o, ancora, specifiche sul decoro architettonico. Vale la pena ricordare che, se il regolamento è di natura contrattuale, ha effetti ancora più vincolanti sui proprietari delle unità condominiali dello stabile.
Dopodiché, in base agli articoli 1102, 1120 e 1122 del Codice Civile, la vasca:
- non deve compromettere la stabilità e la sicurezza dell’edificio;
- alterare il decoro architettonico del condominio;
- limitare l’uso delle parti comuni da parte degli altri condomini.
Se si vuole montare una vasca in un giardino di proprietà esclusiva, bisognerà vagliare il parere dell’assemblea, ad esempio quando la struttura può avere un impatto sull’estetica e il decoro dell’edificio. In base all’articolo 1136 del Codice Civile, servirà la maggioranza dei presenti, purché rappresentino almeno la metà dei millesimi dello stabile.
In caso si voglia implementare la vasca nel giardino condominiale, si andrà a intervenire su una parte comune, così come indicato dall’articolo 1117 del Codice Civile. Servirà quindi una maggioranza qualificata dei condomini che rappresentino almeno due terzi del valore dell’edificio, perciò 667 millesimi, in un’assemblea validamente costituita, come previsto dall’articolo 1136 del Codice Civile. Inoltre, è utile sapere che:
- si dovrà sempre rispettare il decoro architettonico e la struttura non dovrà limitare l’accesso degli altri condomini al giardino;
- in caso si renda necessaria una modifica al regolamento contrattuale, ad esempio per la presenza di un divieto, servirà ottenere l’unanimità.
Lo stesso procedimento è valido per la realizzazione di una soluzione non solo in giardino, ma anche in altre porzioni dello stabile, ad esempio per l’installazione di un idromassaggio in terrazzo.
Qual è la normativa in vigore per le vasche idromassaggio
Ma quali sono, più nel dettaglio, i riferimenti normativi per una vasca idromassaggio in giardino? Come già accennato, la normativa principale è rappresentata dal DPR 380/2001, ovvero il Testo Unico dell’Edilizia, a cui si aggiunge il D.M. del 2 marzo 2018, ovvero il Glossario dell’Edilizia Libera. Sebbene non si riferiscano esplicitamente alle vasche idromassaggio, indicano:
- i casi in cui una struttura è soggetta a titoli abilitativi, come la SCIA o il permesso a costruire, ad esempio se si modifica sensibilmente la conformazione del giardino, si realizzano strutture fisse e stabilmente ancorate al suolo. In simili evenienze, si parla di nuove costruzioni, anche perché possono impattare sulla volumetria dell’immobile;
- le possibilità di installazione in edilizia libera, per soluzioni temporanee o stagionali, completamente rimovibili e non stabilmente fissate al suolo.
Non è però tutto, poiché bisognerà anche prestare attenzione:
- al D.Lgs. 42/2004, ovvero al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, in tutti quei contesti in cui l’installazione di una vasca idromassaggio può essere soggetta a vincoli paesaggistici;
- al Piano Regolatore Regionale o al Regolamento Edilizio Comunale, che potrebbero prevedere specifiche norme o divieti d’installazione.
Come facile intuire, la vasca dovrà rispettare anche le normative vigenti in fatto di sicurezza degli impianti elettrici e idraulici, come ad esempio la CEI 64-8 relativi agli impianti elettrici in ambienti esterni, nonché ad altre disposizioni sempre da Regolamento Edilizio Comunale.
Dove posizionare l’idromassaggio da esterno
Oltre ai permessi per l’idromassaggio da esterno, è utile anche verificare alcuni consigli pratici per il miglior posizionamento possibile in giardino. Innanzitutto, per le strutture rimovibili o semi-permanenti, è bene accertarsi che:
- il suolo sia perfettamente livellato;
- vi sia uno strato protettivo tra lo stesso suolo e la vasca, ad esempio piattaforme rinforzate in legno o altri materiali analoghi.
Dopodiché, bisognerà scegliere un posto che permetta di raggiungere agilmente la struttura con:
- impianti idrici, fissi o mobili, per gestire le operazioni di carico e scarico della vasca;
- fonti di energia, quali cavi elettrici fissi o mobili, per garantire il corretto funzionamento di pompe, filtri e bocchettoni dell’aria.
Ancora, bisogna valutare l’esposizione della struttura, affinché sia sufficientemente colpita dal sole durante la giornata, affinché l’acqua si scaldi in modo naturale. Ma anche un luogo che possa garantire una sufficiente privacy, al riparo dagli occhi indiscreti dei vicini oppure dei passanti.
Ovviamente eventuali impianti collegati, come quello elettrico e quello idraulico, dovranno essere realizzati da personale qualificato: a questo scopo, è utile informarsi preventivamente prima dell’implementazione della stessa vasca.
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