
Comprare una casa è da sempre considerato uno dei passaggi simbolici dell’età adulta. Ma per le nuove generazioni questo obiettivo si allontana sempre di più. Negli Stati Uniti, ad esempio, i dati della National Association of Realtors (NAR) mostrano come l’età media di chi acquista la prima abitazione sia cresciuta in maniera significativa nell’ultimo decennio.
Dall’età di 30 anni a quasi 40
Nel 2010, l’età media dei “first-time buyers” era di 30 anni, in linea con i livelli registrati già dagli anni ’80. Tuttavia, dal 2015 in poi la tendenza ha iniziato a cambiare: 32 anni nel 2016, 33 nel 2019, fino ad arrivare a un vero e proprio salto negli ultimi anni.
Nel 2022, la media è balzata a 36 anni, nel 2023 si è assestata sui 35, mentre nel 2024 ha raggiunto un record storico di 38 anni. Parallelamente, anche la quota di acquirenti alle prime armi sul mercato è scesa dal 32% al 24%.
Perché si compra casa sempre più tardi
Le ragioni di questo slittamento sono molteplici. In primo luogo, i prezzi delle abitazioni sono aumentati in maniera significativa, mentre i tassi di interesse sui mutui restano elevati, rendendo l’accesso alla proprietà più oneroso.
Inoltre, i redditi non hanno seguito lo stesso ritmo di crescita del costo degli immobili: il rapporto prezzo/reddito è passato da 3,5 nel 1985 a 5,0 nel 2025. A pesare, poi, sono anche fattori individuali come l’alto costo degli affitti, i debiti universitari, le rate delle auto e l’uso diffuso delle carte di credito, che rendono difficile mettere da parte i risparmi necessari per l’anticipo.
Un nuovo profilo del primo acquirente
Il risultato è che chi compra casa per la prima volta oggi ha un identikit diverso rispetto al passato. L’età è più alta, ma anche il reddito: il guadagno annuo medio di un acquirente alle prime armi è salito a circa 97.000 dollari, con un aumento di 26.000 dollari rispetto al 2022. In alcune aree, come le Hawaii, la cifra richiesta per accedere al mercato immobiliare supera addirittura i 229.000 dollari.
Per quanto riguarda l’anticipo, i “first-time buyers” versano in media il 9% del valore dell’immobile, attingendo perlopiù ai propri risparmi. Tuttavia, circa un quarto ricorre a prestiti o a donazioni da parte di amici e familiari.
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