
La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, situata nel centro storico di Palermo, è un capolavoro del barocco siciliano che incanta per la sua ricchezza decorativa e la sua storia secolare. Annessa all’omonimo monastero domenicano, questo luogo di culto è anche un museo che racconta la vita delle monache di clausura e offre una vista unica sulla città. Scopri il complesso di Santa Caterina d’Alessandria a Palermo, la sua storia, le sue caratteristiche e qualche consiglio su cos’altro visitare nei dintorni.
- Dove si trova la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria?
- Origini e storia della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria
- Cosa c'è all'interno della Chiesa in stile barocco e rococò
- L'esterno del complesso di Santa Caterina d'Alessandria
- Com'è il Monastero di Santa Caterina d'Alessandria
- Cosa vedere a Palermo vicino a Santa Caterina
Dove si trova la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria?
La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria si trova nel cuore del centro storico di Palermo, in Piazza Bellini, accanto alla scenografica Piazza Pretoria. Circondata da altri gioielli architettonici come la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (La Martorana) e la Chiesa di San Cataldo, occupa un’area delimitata dal Cassaro (Corso Vittorio Emanuele), Piazza Pretoria e Via Schioppettieri.
Come raggiungerla
La sua posizione centrale la rende facilmente accessibile a piedi per chi esplora il quartiere della Kalsa, uno dei più vivaci di Palermo. Ecco come raggiungerla:
- A piedi: da Piazza Politeama o dalla Cattedrale di Palermo, seguire Via Maqueda o Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Bellini (circa 15-20 minuti). La chiesa è ben visibile grazie alla sua scalinata scenografica.
- In autobus: dalla Stazione Centrale, prendere le linee AMAT 101 o 102 fino a Piazza Pretoria (fermata “Piazza Pretoria”, a 2 minuti a piedi). Il biglietto costa 1,40 euro ed è acquistabile anche online sull’app PalerMobilita.
- In auto: parcheggiare nel centro storico è complesso ma ci sono parcheggi a pagamento vicino a Via Roma o Piazza Marina (10-15 minuti a piedi). Attenzione alla ZTL (Zona a Traffico Limitato).
- In aereo/treno: l’aeroporto di Palermo-Punta Raisi dista 32 km; prendere il treno Trinacria Express o Genio Express fino alla Stazione Centrale (da 35 a 50 minuti, prezzo 6,80 euro), poi proseguire a piedi o in autobus. Da lì la chiesa è a circa 1 km.
La chiesa è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:15). Il biglietto intero costa 10 € e include la visita alla chiesa, al monastero e alle terrazze panoramiche, mentre la sola chiesa è visitabile al costo di 3 €. È consigliabile prenotare online sul sito ufficiale della struttura per evitare code.

Origini e storia della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria
La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria nasce come parte di un monastero domenicano fondato nel 1310 grazie al testamento di Benvenuta Mastrangelo, che destinò i suoi beni alla creazione di un convento femminile per l’Ordine dei Predicatori. Inizialmente pensata per assistere donne delle classi più deboli, la struttura divenne nel tempo un luogo di clausura per nobili, che portavano ricche doti al monastero.
La primitiva chiesa di San Matteo al Cassaro fu incorporata e ampliata tra il 1566 e il 1596, sotto la supervisione di Maria del Carretto, con il coinvolgimento degli architetti Francesco Camilliani e Antonio Muttone. La nuova chiesa fu inaugurata il 24 novembre 1596 e consacrata nel 1664 dall’arcivescovo Pietro Martinez y Rubio.
Nel corso dei secoli la chiesa subì danni durante i moti del 1820-1821, la Rivoluzione siciliana del 1848, la Rivolta della Gancia (1860) e la Rivolta del Sette e Mezzo (1866), con cicatrici ancora visibili sulle mura lungo il Cassaro. Dal 1311 al 2014, il monastero ospitò monache di clausura domenicane; dal 2017 è un museo aperto al pubblico, gestito dalla Curia palermitana e dal Fondo Edifici di Culto.
Un recente restauro ha rivelato un affresco trecentesco dell’Incarnazione nella sagrestia, unico in Sicilia.
Cosa c'è all'interno della Chiesa in stile barocco e rococò
L’interno della Chiesa di Santa Caterina è un tripudio di barocco e rococò, con ogni centimetro decorato da affreschi, stucchi dorati e marmi policromi. A unica navata con tre cappelle per lato, l’impianto è dominato da un coro sopraelevato con grate, da cui le monache assistevano alle funzioni. La volta, dipinta da Filippo Randazzo nel 1744, raffigura la Gloria di Santa Caterina, mentre la cupola, affrescata da Vito D’Anna nel 1751, celebra il Trionfo dei Santi Domenicani.
Le pareti della navata ospitano intarsi marmorei di Giovanni Battista Ragusa, come Giona e la balena e il Sacrificio d’Isacco, insieme ad altorilievi con episodi del Vecchio Testamento. Il presbiterio, progettato da Giacomo Amato, vanta un altare maggiore in pietre dure con un tabernacolo in ametista e statue di sante vergini e beate reali.
Nel transetto spicca l’altare rococò di Andrea Palma con una scultura di Santa Caterina di Antonello Gagini. Un affresco del 1769 di Francesco Sozzi e Alessandro D’Anna decora il sottocoro, mentre la sagrestia custodisce l’affresco trecentesco dell’Incarnazione, con Dio Padre, la colomba dello Spirito Santo e Maria.
L'esterno del complesso di Santa Caterina d'Alessandria
La facciata principale su Piazza Bellini è un capolavoro tardo-rinascimentale del 1685, con una scenografica scalinata a doppia rampa. Il portale, sormontato da una nicchia con la statua marmorea di Santa Caterina, è incorniciato da colonne corinzie scanalate e un architrave decorato con festoni e putti alati.
La facciata su Piazza Pretoria, più sobria, presenta pseudo-paraste corinzie, finestre eleganti e un portale tardo-cinquecentesco con un timpano ad arco spezzato. La cupola settecentesca di Francesco Ferrigno svetta sul complesso, mentre robusti contrafforti a riccio chiudono il profilo superiore, conferendo un aspetto maestoso ma armonioso.
Com'è il Monastero di Santa Caterina d'Alessandria
Il Monastero di Santa Caterina, annesso alla chiesa, è un museo che svela la vita delle monache di clausura. Aperto al pubblico dal 2017, conserva il chiostro maiolicato, con una fontana settecentesca di Ignazio Marabitti, e celle balconate che offrono uno scorcio sulla vita monastica. Le terrazze panoramiche regalano viste spettacolari su Piazza Pretoria, la Fontana della Vergogna e i tetti di Palermo.
La dolceria I Segreti del Chiostro, che si affaccia sul chiostro del monastero, propone dolci tradizionali come cannoli ripieni di ricotta, cassate e marzapane, preparati secondo antiche ricette monastiche; la ruota girevole usata per passare dolci e accogliere neonati abbandonati è un dettaglio storico affascinante.

Cosa vedere a Palermo vicino a Santa Caterina
Nelle vicinanze della chiesa, Palermo offre attrazioni imperdibili da vedere:
- Piazza Pretoria a pochi passi di distanza, con la Fontana della Vergogna, celebre per le statue di divinità marine.
- Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (La Martorana) direttamente di fronte: un gioiello arabo-normanno con mosaici bizantini.
- Chiesa di San Cataldo, sempre in Piazza Bellini, nota per le sue cupole rosse in stile arabo-normanno.
- Quattro Canti, l’incrocio barocco di Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele, a 2 minuti di distanza a piedi.
- Palazzo Pretorio, il Municipio di Palermo accanto a Piazza Pretoria, con sale storiche visitabili.
- Mercato di Ballarò, un vivace mercato storico con cibo di strada siciliano a 10 minuti a piedi.
- Cattedrale di Palermo, un capolavoro arabo-normanno patrimonio UNESCO a 15 minuti a piedi.
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