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Il mercato delle locazioni residenziali in Italia entra nel 2025 senza slancio. Secondo l’ultima analisi dell’Ufficio Studi di Locare, i primi sei mesi dell’anno si chiudono con canoni sostanzialmente invariati e una domanda in lieve aumento, ma ancora lontana da dinamiche realmente espansive.

Prezzi: un mercato immobile

Il costo medio di locazione registra una variazione marginalmente negativa: -0,59% rispetto a dicembre 2024, scendendo da 170 a 169 euro al metro quadrato all’anno. Su base annua la variazione resta trascurabile, segnalando un settore che attraversa una fase di stallo.

Volumi e contratti: crescono solo le formule flessibili

Sul fronte dei volumi, i contratti di locazione residenziale crescono dell’1% rispetto al primo semestre 2024. A trainare non sono però i contratti ordinari di lungo periodo, in calo del 2,6%, bensì le formule flessibili:

  • +3,6% per i contratti transitori,
  • +2,8% per quelli a canone concordato,
  • +9,4% per i contratti agevolati agli studenti sulle unità intere,
  • +11% per le porzioni.

Un segnale chiaro di come le esigenze abitative si stiano orientando verso soluzioni più agili e temporanee, in particolare per il segmento studentesco.

Le cinque grandi città: Torino corre, il Sud arretra

Il confronto tra le principali piazze urbane fotografa un’Italia spaccata:

  • Torino si conferma la città più dinamica, con canoni in crescita del 4,2% sul semestre e dell’8,76% su base annua.
  • Milano segna un +1,08% nei primi sei mesi, ma resta invariata rispetto a giugno 2024.
  • Roma mostra stabilità: +0,49% sul semestre e +1,97% annuo.
  • Napoli e Palermo in calo: rispettivamente -3,33% e -3,51% nei primi sei mesi, con contrazioni anche a livello annuo.

Capoluoghi di regione: Bari sorprende

Tra i capoluoghi di regione spicca il caso di Bari, che vola con un +13,89% nel semestre e un +16,31% su base annua, imponendosi come la piazza più calda d’Italia. Bene anche Aosta (+8,11%), Perugia (+6,93%) e Firenze (+5,56%).
Al contrario, il Sud rimane in difficoltà: Campobasso (-3,45% sul semestre, -7,69% annuo), Potenza (-3,57% e -5,81%) e Catanzaro, che cresce leggermente nel semestre (+1,16%) ma arretra rispetto al 2024 (-3,33%).

Città medie: exploit e arretramenti

Il quadro delle città di medie dimensioni è altrettanto frammentato:

  • Crescono con forza Pordenone (+10% semestre), Sassari (+9,47%), Terni (+9,21%) e Verona (+7,14%).
  • In difficoltà invece Isernia (-7,32%), Salerno (-4,86% semestre, -9,87% annuo) e Prato (-2,16%).
  • Più stabili i mercati di Pesaro e Matera.

Un mercato in transizione

Il quadro delineato dall’Ufficio Studi di Locare suggerisce un settore in transizione: da un lato la domanda rimane sostenuta, come dimostrano i volumi complessivi; dall’altro i prezzi non decollano, frenati da disparità territoriali e da un’offerta che fatica ad adattarsi alle nuove esigenze.

La crescita delle formule flessibili e dei contratti per studenti appare oggi il segnale più rilevante, indicativo di una trasformazione strutturale che potrebbe ridisegnare il mercato delle locazioni nei prossimi anni.

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