Dal porto sul Tevere al Ministero della Cultura, ecco lo stile e la trasformazione del Complesso di San Michele a Ripa Grande.
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San Michele a Ripa visto dal Tevere
Lucamato - CC-BY-SA-4.0 – Wikimedia Commons

Il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande è uno di quei luoghi che raccontano la loro storia senza troppe parole; si tratta infatti di un fronte in muratura che accompagna il corso del Tevere, tra Trastevere e Porta Portese, mentre narra come una città è riuscita a trasformare la carità in architettura. Qui l’arte non è puro ornamento, ma forma di servizio alla comunità, motivazione per cui San Michele a Ripa Grande a Roma è nato e ha continuato ad operare per molti anni.

La storia del Complesso di San Michele a Ripa Grande

La storia di questo complesso inizia nel XVII secolo, nello specifico quando la Chiesa e lo Stato pontificio si assumono la responsabilità di accogliere gli emarginati. Il primo nucleo viene realizzato tra il 1686 e il 1689 per volontà di Carlo Tommaso Odescalchi (nipote di papa Innocenzo XI) su progetto di Mattia de’ Rossi e Carlo Fontana, ed è destinato a ospitare orfani e ragazzi privi di sostegno familiare.

Con Innocenzo XII l’iniziativa però assume una portata più ampia prevedendo la costruzione di nuovi ambienti per anziani, donne senza dote e invalidi. Nel Settecento poi, sotto i pontificati di Clemente XI e Clemente XII, l’edificio si estende e si differenzia: vengono infatti aggiunti un carcere minorile, uno femminile, laboratori artigiani, un lanificio e la famosa arazzeria Albani.

Questa crescita progressiva, durata fino all'Ottocento, ha dato vita a un organismo complesso e monumentale, lungo oltre 300 metri, il tutto caratterizzato da uno stile barocco sobrio, scelto non per stupire con eccessi decorativi ma per comunicare ordine, disciplina e dignità agli spazi destinati all’assistenza pubblica.

Il cortile dei ragazzi a San Michele a Ripa
Lalupa - CC-BY-SA-3.0 – Wikimedia Commons

Com'è San Michele a Ripa Grande oggi

Oggi San Michele a Ripa Grande ha cambiato volto e funzione. Dopo aver vissuto un lungo periodo di abbandono nel Novecento, infatti, lo Stato italiano lo acquisisce nel 1969 e avvia un progressivo restauro. Oggi è sede di importanti istituzioni del Ministero della Cultura, tra cui l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, l’Istituto Centrale per il Restauro, la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e altre strutture amministrative.

Questa nuova destinazione però non ha snaturato l’edificio; al contrario, lo ha restituito alla città. Alcuni ambienti, come la suggestiva Sala dello Stenditoio, sono stati restaurati e aperti al pubblico per mostre e incontri. 

Anche l’architettura, concepita per accogliere e istruire, oggi ospita la tutela del patrimonio culturale italiano: un riuso coerente con la sua natura originaria visto che si tratta di un luogo nato per proteggere, educare, custodire.

Dove si trova il Complesso di San Michele a Ripa Grande?

Il complesso sorge nel rione Trastevere, uno dei luoghi storici più frequentati della Capitale. Nello specifico si affaccia sul Lungotevere Ripa, di fronte alla riva opposta del fiume e si sviluppa tra Porta Portese e la chiesa di San Francesco a Ripa. Si tratta dell’area un tempo occupata dal porto fluviale di Ripa Grande, punto nevralgico per l’arrivo di merci e viaggiatori a Roma.

L’indirizzo principale è Via di San Michele 18, ma la sua presenza si percepisce soprattutto lungo il Tevere con una facciata lunga oltre trecento metri caratterizzata da finestre ritmate e portali scanditi da cornici in travertino

Come arrivare e quando visitarlo

Il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande è sempre visibile dall’esterno e la sua facciata può essere ammirata in qualunque momento del giorno. L’accesso agli interni è invece consentito soltanto in occasione di visite guidate o eventi speciali organizzati dal Ministero della Cultura, come le Giornate Europee del Patrimonio. Raggiungerlo è comunque semplice e piacevole.

  • A piedi, partendo da Campo de’ Fiori o da Piazza Trilussa, si arriva in circa dieci o quindici minuti, attraversando le vie più autentiche da vedere a Trastevere.
  • Chi preferisce i mezzi pubblici può invece utilizzare il tram 8, scendendo alla fermata Porta Portese, o uno degli autobus diretti verso il rione.
  • Anche in auto è possibile arrivare percorrendo il Lungotevere Ripa, ma i parcheggi nei dintorni sono pochi e spesso occupati.
Il cortile dei vecchi di San Michele a Ripa
Lalupa - CC-BY-SA-3.0 – Wikimedia Commons

Cosa vedere a Roma nei dintorni di San Michele a Ripa Grande

Visitare San Michele a Ripa Grande significa trovarsi nel cuore di una Roma autentica tra storia, mercati e strade vissute; questo vuol dire che si è circondati da altri luoghi da non perdere per ragioni storiche e, soprattutto, artistiche. Ecco le più importanti:

  • San Francesco a Ripa: è una chiesa barocca di tradizione francescana che custodisce le opere di Bernini.
  • Porta Portese: si tratta dello storico mercato domenicale, perfetto per antiquariato e atmosfere popolari.
  • Passeggiata sul Lungotevere: ideale per ammirare la facciata del complesso e il fiume.
  • Trastevere: il rione è caratterizzato da vicoli, botteghe artigiane, osterie e piccole piazze dall’atmosfera unica.
  • Colle Aventino: poco distante, offre viste panoramiche e luoghi tranquilli come il Giardino degli Aranci in cui fare una sosta o ammirare il tramonto sulla città eterna.
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