Il Piemonte è una terra dove i saperi caseari sono stati tramandati per secoli tra malghe, valli alpine e colline. Dal Cuneese alle Valli Ossolane, passando per il Tortonese e l’Astigiano, il Piemonte offre una mappa di sapori che non finisce mai di sorprendere. Scopri, quindi, quali sono i formaggi tipici piemontesi, come usarli al meglio in cucina e i luoghi da visitare per saperne di più.
Plaisentif
Conosciuto come “formaggio delle viole”, il Plaisentif nasce tradizionalmente nelle alte valli del Pinerolese tra Val Chisone e Val Susa, quando i pascoli fioriscono in tarda primavera. È un formaggio raro, prodotto in un breve periodo dell’anno, ottenuto da latte vaccino d’alpeggio e stagionato fino all’inizio dell’autunno. La pasta è compatta, di colore paglierino, con profumi erbacei e di fiori di campo.
Il Plaisentif dà il meglio in preparazioni semplici, che ne rispettano la finezza aromatica. Puoi usarlo in taglieri, o su gnocchi di patate. Considera anche un abbinamento a vini rossi giovani del territorio (Pelaverga, Dolcetto) o a birre ambrate.
Montebore PAT
Il Montebore, che si presenta con la caratteristica forma “a torta nuziale” a più dischi sovrapposti, è uno dei formaggi più iconici delle Valli Tortonesi. Prodotto con latte misto (vaccino e ovino) e lavorazione artigianale, può essere consumato fresco o con una stagionatura più spinta che ne concentra i profumi di panna, fieno ed erbe aromatiche.
In cucina può essere usato fresco, su pane caldo con confetture di cipolle o mostarde di frutta, in risotti mantecati o grattugiato grossolanamente su tajarin o plin al burro. L’abbinamento enologico perfetto è con vini bianchi strutturati dei Colli Tortonesi (Derthona Timorasso) o Gavi.
Robiola di Roccaverano DOP
È l’unica DOP italiana caprina pura nel segmento delle robiole: nasce tra le colline dell’Alta Langa astigiana da latte di capra, spesso crudo, con coagulazione prevalentemente lattica. La versione fresca è cremosa, lattica e leggermente acidula; con l’affinamento (fino a 30–60 giorni) acquisisce maggiore complessità.
La sua versatilità la rende protagonista sia a crudo sia in cucina. Provala su pane di segale con olio evo delicato ed erbe, in insalata con barbabietola, nocciole e miele di acacia, ma anche al forno, appena gratinata, su verdure (cardi, zucchine, finocchi).
Castelmagno DOC
Il Castelmagno è uno dei formaggi tipici piemontesi più celebri: DOP storico del Cuneese, nasce in Valle Grana. A base di latte vaccino, presenta una pasta compatta e friabile, con occhiatura fine; la lunga stagionatura può sviluppare leggere venature erborinate naturali.
Il modo migliore per impiegarlo è negli gnocchi al Castelmagno, in risotti mantecati (porri, castagne), o nel tagliere con pane di grano antico e confettura di pere o cugnà. Sotto il profilo enologico, va abbinato a vini di struttura: Nebbiolo, Barbaresco, Barolo o passiti.
Maccagno DOC
Specialità del Biellese e dell’alta Valsesia, il Maccagno è un formaggio vaccino di montagna dalla pasta elastica e dal gusto dolce-burroso, con note di panna e fieno. Tradizionalmente prodotto in alpeggio, si distingue per sentori puliti e una piacevole scioglievolezza che lo rende estremamente gastronomico.
In particolare, èperfetto nella polenta concia biellese, ma anche in fondute, su crostoni e in sfoglie sottili da cuocere al forno. Può essere abbinato sia a vini bianchi che a vini rossi.
Taleggio DOP
Morbido e dal profumo caratteristico, il Taleggio DOP è prodotto anche in alcune aree del Piemonte (Novarese e Verbano-Cusio-Ossola). La pasta è cremosa e uniforme, con sapore dolce e sapido. È un ingrediente da utilizzare in cucina grazie alla sua personalità tutt’altro che invadente.
Potrai quindi usarlo in risotti cremosi a base di radicchio, zucca e porcini, sui pizzoccheri “alla piemontese” con verza e patate, in toast e panini gourmet con speck, pere e rucola.
Ossolano DOP
Prodotto nelle Valli Ossolane, l’Ossolano DOP e la sua variante “d’Alpe” nascono da latte vaccino di alpeggio con lavorazioni tradizionali. La pasta è semidura, con aromi di burro, fieno ed erbe alpine. Inoltre, la stagionatura (da 60 giorni a oltre 8 mesi) ne intensifica le note di frutta secca.
Si può utilizzare a dadini in insalate di orzo o farro con verdure di montagna, ma anche fuso su polenta rustica o su carne salada scottata. Parlando di abbinamenti enologici, utilizzalo con vini del Nord Piemonte (Prünent, Valli Ossolane Nebbiolo) o spumanti metodo classico.
Frachet
Il Frachet è un formaggio fresco e spalmabile delle valli occitane del Cuneese (Val Varaita e zone limitrofe). Nasce dal rimescolamento di creme e paste acide (talvolta con aggiunta di toma fresca), riposa brevemente e sviluppa una piacevole acidità lattica, con profumi di yogurt e panna.
Proprio per questa ragione, andrebbe spalmato su crostini con erba cipollina, pepe e un filo d’olio. Può essere anche un’ottima base per salse fredde da utilizzare con pinzimonio e verdure croccanti.
Dove assaggiare i migliori formaggi piemontesi
Durante l’anno, in ogni stagione, non c’è niente di meglio che programmare un itinerario di degustazione tra malghe, fiere e botteghe. Tra le occasioni da non perdere nella regione bisogna menzionare:
- Cheese (Bra, CN): la rassegna internazionale di Slow Food dedicata al mondo del formaggio.
- Mostra Regionale della Toma di Lanzo e dei Formaggi d’Alpeggio (Usseglio, TO).
- Fiera del Plaisentif (Perosa Argentina, TO).
- Mercato di Porta Palazzo (Torino) e Mercati della Terra: ai banchi di piccoli produttori e affinatori.
Come puoi facilmente immaginare, il Piemonte vanta un patrimonio gastronomico e culturale straordinario, oltre a offrire uno stile di vita sereno e un’ampia gamma di servizi. Inoltre, la prossimità a Torino consente di sfruttare numerose possibilità lavorative e formative. Scopri su idealista gli annunci più recenti di case in vendita o in affitto nella regione e trova la soluzione più adatta alle tue esigenze:
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