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È il peso di tasse e contributi sui salari, ossia il Cuneo fiscale, a ridurre il salario che finisce in tasca ai lavoratori italiani. Le tasse nel nostro paese sono il 46,5%. Peggio di grecia, irlanda e spagna, secondo la classifica "taxing wages" dell'ocse (organisation for economic co-operation and development)

Nella classifica dei maggiori trenta paesi, aggiornata al 2009, l'Italia è al sesto posto per peso fiscale sugli stipendi, dopo belgio (55,2%), ungheria (53,4%), germania (50,9%), francia (49,2%), austria (47,9%). Il peso di tasse e contributi sui salari in Italia è rimasto stabile dal 2008 al 2009, registrando solo un lieve calo(-0,03%). L'Italia occupa infatti nella classifica Ocse la stessa posizione, la sesta, rispetto all'anno precedente
 

Classifica dei paesi per media dei pagamenti obbligatori e Cuneo fiscale per i contribuenti single senza figli a carico e un salario medio

Salari, Italia 23esima nella classifica ocse


In Italia, precisa ancora l'ocse, hanno un impatto rilevante sulla differenza tra salario lordo e netto anche i cosiddetti 'pagamenti obbligatori non fiscali', rappresentati dal tfr, che aumentano la pressione di un ulteriore 3%. I 'pagamenti obbligatori non fiscali', secondo la definizione dell'ocse, sono pagamenti che il lavoratore o il datore di lavoro devono versare per legge, ma non al governo, come i contributi in fondi pensione privati o pagamenti per polizze assicurative

Il loro impatto sui redditi delle famiglie, e sul costo del lavoro, è differente da quello delle imposte tradizionali, dato che spesso si tratta di contribuzioni nominali, che il lavoratore riottiene quando lascia il posto o va in pensione (come, appunto, nel caso del tfr)

Il carico di tasse e contributi sui salari italiani è meno pesante se il lavoratore ha famiglia: il Cuneo fiscale per un lavoratore, unico percettore di reddito, con a carico coniuge e due figli, è del 35,7%. In questi caso ancora, l'talia si colloca al nono posto della classifica dei 30 Paesi. Al primo posto ungheria, grecia e francia, mentre i paesi in cui la fiscalità é più generosa con le famiglie risultano nuova zelanda, islanda e lussemburgo. Dal 2008 al 2009 "la preferenza fiscale per le famiglie è cresciuta in quindici paesi ocse" tra i quali figura l'Italia

Salari italiani, dunque, tra i più bassi nella classifica dei paesi ocse. L'Italia si colloca per gli stipendi al 23/o posto, con guadagni inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta, stessa posizione dell'anno precedente

Il salario annuale netto del lavoratore medio è in Italia di 22.027 dollari, contro i 26.395 della media ocse, i 28.454 della Ue a 15 e i 25.253 della Ue-19. Se si guarda alla classifica del guadagno medio di un lavoratore con famiglia, unico percettore di reddito con a carico coniuge e due figli, il reddito netto degli italiani sale a 26.470 euro ma resta inchiodato, anche in questo caso, al 23/o posto della classifica

Nel 2009, l'anno della crisi economica internazionale, i redditi reali, prima di tasse e contributi, sono diminuiti in dieci Paesi su trenta. Tra questi figura l'Italia dove il calo è stato dell'1,1%. Il calo maggiore dei salari reali, prima cioé della tassazione, si è verificato in Islanda (-7,5%), mentre gli aumenti maggiori sono stati registrati in grecia (+3,8%)

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