La banca centrale europea, uno dei tre membri della temuta troika, impone politiche di austerità agli stati membri. Peccato, però, che la spesa per la costruzione della sua nuova sede sia fuori controllo e che i costi in sette anni siano lievitati del 41%
La nuova sede sorgerà nell'area della grossmerjthalle- gli antichi mercati generali di francoforte- che costituirà parte integrante della struttura. La nuova bce sarà formata da tre edifici: oltre all'antico mercato, ci sarà un corpo verticale -costituito da due torri di uffici che si sviluppano intorno ad un atrio- e l'edificio di accesso -che fungerà da entrata principale-che collegherà la grossmarkthhalle alla struttura a sviluppo verticale
Il progetto del 2005 prevedeva una spesa di 850 milioni di euro per la nuova struttura. Ma in sette anni, la cifra ha raggiunto 1,2 miliardi, con un aumento del 41% rispetto al preventivo originale. L'aumento dei prezzi delle materie prime, da una parte, e la necessità di realizzare lavori di consolidamento alla struttura originale, dall'altra, hanno fatto lievitare la spesa
1 Commenti:
L’attuale sede non bastava a soddisfare le esigenze di una banca centrale europea “a mezzo servizio”? I contribuenti europei sono informati di questa megaspesa? Evidentemente in Europa circolano solo le notizie che fanno comodo a particolari settori della comunità ed a gruppi di pressione organizzati.
Chi ha interesse a mettere in cattiva luce la BCE e l’Europa a 17, quella che usa l’euro? Da semplice cittadino, sulla base delle notizie disponibili, provo a mettere in fila le ipotesi possibili.
Gli Stati Uniti, impegnati in una rissosa campagna elettorale, protesi a svalutare il più possibile il dollaro per aumentare le esportazioni e dare ossigeno alla loro claudicante economia? Da mesi gli Stati Uniti imputano alla crisi dell’Unione europea parte rilevante delle loro difficoltà.
La Gran Bretagna, attanagliata da difficoltà finanziarie e da collasso economico-produttivo, pronta a cogliere tutte le occasioni per distogliere l’attenzione degli inglesi dalle problematiche interne?
Le banche nazionali (Banca di Germania, banca d’Italia, banca di Francia, banca di Spagna, ecc.) avviate verso il progressivo svuotamento di funzioni, in parallelo all’assunzione da parte della BCE del potere di controllo centrale sull’intero sistema bancario europeo?
Le Casse di risparmio tedesche che ad oggi si muovono tranquille nell’ambito dei “lander” (regioni) in un consolidato intreccio con la politica locale ed indisponibili a rendere conto del loro operato? Determinati gruppi nazionali che fanno pressione in tutti i modi possibili per lucrare risorse aggiuntive a sostegno di banche, aziende, settori produttivi in difficoltà e strutture di potere locali?
Certo è che, in periodi di compressione feroce delle spese nazionali (spending review), apprendere dalla stampa di una nuova megasede della BCE con utilità discutibile e di relative extrauscite indefinite per centinaia di milioni di euro non è facile da digerire.
Sàntolo Cannavale
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