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Questa isola in Brasile è la più pericolosa del mondo
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È estate, tempo di vacanze e molti sognano di migrare in un'isola paradisiaca, con spiagge di finissima sabbia bianca, una fila di palme che sembrano sfiorare il cielo e un rinfrescante cocktail sul lettino. Ma nel catalogo delle isole per tutti i gusti ce n'è una in cui non vorresti mettere piede nemmeno se fossi l'unico sopravvissuto a un naufragio.

Ci riferiamo a Ihla da Queimada Grande, l'isola dei serpenti in Brasile, considerata la più pericolosa al mondo. Questo pezzo di inferno terrestre ospita la Bothrops insularis, una specie di vipera che si distingue per le sue dimensioni (fino a 70 cm, anche se ne esistono esemplari di oltre 120 cm.) e per quanto sia velenosa: il suo morso provoca necrosi, emorragie e insufficienza renale.

 

Questa isola in Brasile è la più pericolosa del mondo
Wikimedia Commons|Miguelrangeljr, CC BY-SA 4.0

Quante sono le vipere su questo isolotto situato a 35 chilometri da Praia Brava? Tante: l'isolotto misura circa 43 ettari e, secondo uno studio condotto da ecologisti nel 2002, allora c'erano circa 55 serpenti per ettaro, ovvero più di 1.200 esemplari. Altri studi parlano di un esemplare per m2, ovvero più di 2.000 esemplari.

Il Brasile ha vietato le visite all'isola, e non potrebbe essere altrimenti: solo gli scienziati con gli opportuni permessi e seguendo le precauzioni che l'ambiente richiede ci si possono avventurare. Oltre ai membri della Marina brasiliana incaricati della messa a punto del faro dell'isola, che è stato automatizzato dagli anni '20 dato che nessuno si è candidato per il posto di guardiano del faro.

 

Questa isola in Brasile è la più pericolosa del mondo
Wikimedia Commons|Prefeitura Municipal de Itanhaém, CC BY 2.5

Il numero di serpenti è però diminuito nel tempo, pochi anni fa erano più di 4.000. Perché? Oltre che per malattie, per i bracconieri, che vanno alla loro caccia poiché il loro veleno, sebbene mortale, ha proprietà medicinali. Inoltre, c'è chi è disposto a pagare anche fino a 30.000 euro per questa specie di vipera in via di estinzione.

Anche il nome dell'isola ha la sua leggenda nera: si crede che debba il suo nome al fatto che fu fatto un falò per porre fine alla stirpe dei serpenti e poter piantare banane, ma invano. Altre leggende raccontano che sull'isolotto ci furono fino a 30 morti prima che fosse completata la costruzione del faro e che tutti i membri di una famiglia morirono per i morsi di serpente. Forse la natura ci sta semplicemente inviando un avvertimento, uno di quelli che di solito non ascoltiamo: se l'isola è rocciosa e lì vivono solo serpenti, forse è giusto che gli esseri umani ne stiano lontano e non pensino a crearvi un resort di lusso, giusto?

 

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