
Londra si prepara a rendere omaggio alla sua sovrana più iconica, Elisabetta II, con un progetto che ne celebrerà il lungo regno e l’eredità globale. Annunciato nel 2024, il monumento sorgerà in un’area simbolica della capitale britannica, vicino a Buckingham Palace. Progettato dal rinomato architetto Norman Foster, il memoriale della Regina Elisabetta II sarà inaugurato nel 2026, in occasione del suo centenario. Ma cosa prevede?
Dove sarà costruito il memoriale della Regina Elisabetta II
Il memoriale in onore della Regina Elisabetta II troverà la sua ubicazione a St. James’s Park, il più antico parco reale di Londra, situato tra Buckingham Palace, Westminster e St. James’s Palace. La scelta del sito non è di certo casuale: la sua vicinanza al cuore della monarchia britannica e al viale cerimoniale The Mall lo rende un luogo carico di significato storico e simbolico.
Quest’area, già sede di monumenti dedicati ai genitori di Elisabetta (re Giorgio VI e la Regina Madre), è un punto di riferimento per le celebrazioni reali, come il Trooping the Colour e i Giubilei. Il progetto si integrerà con il paesaggio esistente, rispettando la sua importanza storica e ambientale, come voluto dal Queen Elizabeth Memorial Committee.

Quanto costerà la costruzione del memoriale?
Il costo del memoriale della Regina Elisabetta II è stimato tra i 23 e i 46 milioni di sterline e sarà interamente finanziato con fondi pubblici. Questa cifra, riportata da fonti governative, è però indicativa: questo vuol dire che il budget finale dipenderà dal progetto definitivo, che sarà presentato nell’aprile 2026.
La baronessa Valerie Amos, membro del comitato, ha sottolineato l’importanza di garantire un rapporto qualità-prezzo, consapevole che l’uso di denaro pubblico potrebbe generare critiche. In effetti il memoriale è già stato definito come uno spreco di denaro in un contesto di difficoltà economiche.
Tuttavia, il governo britannico considera l’investimento giustificato per celebrare una figura che ha segnato la storia del Regno Unito e del Commonwealth. La gestione dei costi sarà monitorata attentamente per evitare sforamenti.
Come sarà il memoriale a St. James’s Park
Ma quale sarà, dal punto di vista estetico, il risultato finale? Il memoriale della Regina Elisabetta II si pone lo scopo di essere un’opera capace di fondere tradizione e modernità, progettata per riflettere la capacità della sovrana di unire nazioni e comunità. Situato in un’area tranquilla di St. James’s Park, il progetto si articola in più elementi simbolici, pensati per creare un’esperienza accessibile e contemplativa.
- Il cuore del memoriale sarà il nuovo Unity Bridge, che sostituirà l’attuale Blue Bridge, progettato per essere un simbolo di coesione, ispirandosi al ruolo di Elisabetta come forza unificatrice.
- Il ponte verrà affiancato da nuovi giardini, restaurati secondo i principi ottocenteschi di John Nash, e da sentieri sinuosi che collegheranno le diverse aree senza mai chiudere il parco al pubblico.
- L’attenzione alla biodiversità è poi centrale. Il progetto eviterà infatti interventi invasivi, preservando la flora e la fauna del parco.

Cosa prevede il progetto dell’architetto Norman Foster
Lo studio Foster + Partners, guidato dal celebre architetto britannico Norman Foster, ha vinto il concorso per il memoriale grazie a un progetto che bilancia elementi formali e informali, storici e contemporanei.
Il fulcro del design, come già accennato, è l’Unity Bridge, un ponte traslucido con balaustre in vetro colato che sarà illuminato di nott e che richiama la Queen Mary Fringe Tiara indossata da Elisabetta il giorno del suo matrimonio con il principe Filippo nel 1947.
Il progetto include anche una statua equestre della regina presso il Marlborough Gate, in una nuova area chiamata Queen Elizabeth II Place, e un gruppo scultoreo che ritrae Elisabetta e Filippo insieme, simbolo della loro unione durata 73 anni, posizionato vicino al Prince Philip Gate su Birdcage Walk.
Installazioni e artisti coinvolti
L’artista Yinka Shonibare realizzerà poi un’installazione contemporanea dedicata al vento, integrando arte e natura. Il team di Foster vuole includere infatti diverse figure professionali tra cui anche l’architetto paesaggista Michel Desvigne e l’esperto di ecologia Nigel Dunnett. Ed è proprio grazie a loro che si garantisce un approccio sostenibile.
I lavori saranno graduali per non compromettere l’accessibilità del parco, con il masterplan definitivo atteso per aprile 2026, in coincidenza con il centenario della nascita di Elisabetta. Il progetto di Foster non si limita dunque a commemorare la regina, ma mira a creare uno spazio pubblico che inviti alla riflessione e alla condivisione, in linea con i valori di Elisabetta II.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account