Con la sua storia millenaria impressa nel terreno, il Circo Massimo continua a vivere nel cuore di Roma come un palcoscenico aperto al presente. In questo senso viene interpretato non solo come un luogo da ammirare ma anche da attraversare, vivere ed esplorare. Si tratta di un posto sospeso tra passato e futuro dove la natura incontra l’archeologia, gli eventi contemporanei si intrecciano con i resti imperiali e la tecnologia restituisce forma alla memoria.
È proprio per questo che romani e turisti lo scelgono ogni giorno, attratti dalla sua ampiezza e dalle esperienze che regala. Ecco dunque cosa rende così speciale il Circo Massimo oggi.
Cosa offre il Circo Massimo oggi?
L’antico stadio dedicato alle corse dei carri si è trasformato in un’area pubblica viva e accessibile, dove è possibile passeggiare tra le rovine, partecipare a concerti, visitare mostre all’aperto o vivere esperienze immersive in realtà aumentata. Il Circo Massimo è dunque un luogo particolarmente amato perché offre un raro equilibrio tra tempo libero, cultura e memoria storica.
Uno spazio verde
Prima di qualsiasi altra cosa il Circo Massimo può essere identificato come una vasta area verde urbana, ampia circa 85.000 metri quadri, che si inserisce perfettamente nella valle tra il Palatino e l’Aventino. Passeggiare qui permette di seguire il tracciato dell’antico circo immersi nel verde, con prati aperti, sentieri pedonali e viste suggestive sui colli.
Allo stesso tempo la sua ampiezza lo rende ideale per momenti di relax, attività fisica all’aperto o pause rigeneranti all’ombra degli alberi. Non è raro vedere, soprattutto nelle ore pomeridiane, molte persone fare attività all’aperto o semplicemente riposarsi sul suo prato dopo una giornata di lavoro, prima di andare a casa.
Ospita eventi di vario genere
Nonostante il trascorrere dei secoli questo luogo nel cuore della Roma antica non ha perso la sua vocazione spettacolare. Il Circo Massimo continua ad ospitare concerti, manifestazioni e grandi raduni.
Qui, nel corso degli anni, si sono esibiti artisti come Laura Pausini, Bruce Springsteen e i Rolling Stones, e ha accolto flussi di tifosi durante i Mondiali di calcio con maxi schermi per gli incontri più importanti. D'altronde lo spazio si adatta facilmente a seconda delle diverse esigenze logistiche, con strutture temporanee in grado di accogliere decine di migliaia di spettatori.
Un’area archeologica
Passeggiando nell’ampio silenzio del Circo Massimo, lo sguardo incontra non solo i segni della sua storia imperiale, ma anche tracce concrete dell’antico splendore. L’area archeologica del Circo Massimo, visitabile e ben segnalata, conserva testimonianze architettoniche di epoche diverse che raccontano la continua trasformazione del sito nel tempo.
Tra le strutture più suggestive spiccano i resti della cavea, ovvero le gradinate da cui gli spettatori assistevano alle corse, e una serie di gallerie sotterranee che fungevano da accesso ai posti più ambiti. Emerse grazie a scavi recenti, le fondamenta dell’Arco di Tito segnano idealmente uno degli ingressi monumentali dell’antico stadio.
Un altro elemento distintivo è la Torre della Moletta, costruzione medievale in laterizio che svetta solitaria sul lato sud, simbolo di una stratificazione storica che va ben oltre l’età romana.
Circo Maximo Experience
Grazie al progetto multimediale Circo Maximo Experience è possibile rivivere i fasti dell’antico circo grazie alla realtà aumentata e virtuale. Si tratta di un percorso di circa 40 minuti, disponibile in otto lingue e suddiviso in otto tappe, che ricostruisce il luogo dalle origini all’età imperiale, fino al Medioevo e all’età moderna.
Include la ricostruzione virtuale dell’imponente Arco di Tito, della cavea, delle tabernae romane e una simulazione di corsa di quadrighe. Accessibile da viale Aventino, questa attività è fruibile anche da persone non udenti grazie all’utilizzo di sottotitoli.
Com’era fatto il Circo Massimo prima?
In epoca antica il Circo Massimo era lungo circa 600 metri e largo 140, ed era considerato il più grande edificio per spettacoli, con una capacità stimata tra 200.000 e 300.000 spettatori. Numeri importanti se si pensa che fanno riferimento ad un momento storico in cui Roma era diventata una potenza e inglobava nelle sue mura un numero notevole di persone desiderose di vivere come cittadini romani.
Per quanto riguarda l’aspetto strutturale, questo era realizzato in legno già dal VI secolo a.C., con sedili originari costruiti sotto Giulio Cesare e completamenti effettuati durante l’impero di Augusto. Restaurazioni successive sono state portate a termine da Traiano, Tiberio, Nerone, Caracalla e Costantino.
Grazie a tutti questi interventi il Circo Massimo rimane in uso fino al VI secolo, per poi venir usato come terreno agricolo o edificio industriale. Solo nel Novecento ha inizio il restauro archeologico concluso nel 2016 grazie al quale l’area si è nuovamente impadronita della sua importanza storica.
Ma perché si chiama Circo Massimo?
Il nome Circo Massimo è conosciuto a livello globale tra tutti coloro che amano la storia romana e la sua magnificenza. In quanti però conoscono effettivamente l’origine della sua etimologia? Il nome di questo spazio trae origine dalle dimensioni straordinarie dell’edificio.
Mentre Circo indica il tipo di struttura utilizzata per i giochi e in modo particolare per le corse delle bighe, Massimo sottolinea proprio la grandiosità in rapporto ad altri luoghi ludici romani. Il termine viene usato fin dall’antichità per distinguerlo proprio da altri circhi minori.
Come visitare il Circo Massimo
Visitare il Circo Massimo è semplice. L’ingresso all’area archeologica e alla zona verde è libero e gratuito. Per raggiungerlo è sufficiente prendere la linea B della Metro e scendere alla fermata Circo Massimo. In alternativa è possibile usare un autobus che percorra la zona Aventino/Palatino.
Per quanto riguarda il circuito Circo Maximo Experience invece, è necessario acquistare il biglietto di circa € 12, ritirare il visore e segnare l’orario di ingresso. L’esperienza dura circa 40 minuti, con dispositivi igienizzati e gruppi contingentati. È possibile entrare fino alle ore 19 mentre la chiusura settimanale è prevista il lunedì.
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