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Alla scoperta della storia del Circo Massimo
Un tuffo nel passato per scoprire la storia del Circo Massimo Zètema Progetto Cultura

Rivivere in prima persona la storia del Circo Massimo. Ammirare le ricostruzioni architettoniche e paesaggistiche durante i diversi periodi. Vedere l’antica Valle Murcia. Passeggiare tra le botteghe del tempo. Assistere alla corsa delle quadrighe. Ammirare l’imponente Arco di Tito. Tutto questo adesso è possibile grazie a “Circo Maximo Experience”, il progetto innovativo di valorizzazione in realtà aumentata e in realtà virtuale di uno dei luoghi più significativi della storia di Roma.

Dal 23 maggio 2019 i visitatori potranno viaggiare indietro nel tempo utilizzando tecnologie all’avanguardia sperimentate per la prima volta in un’area all’aperto così vasta. Basti pensare che il Circo Massimo misura 600 metri di lunghezza e 140 metri di larghezza, rappresentando il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità e uno dei più grandi di tutti i tempi.

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto, il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, ha detto: “Noi oggi presentiamo un lavoro che contiene un incrocio di tante esperienze diverse. Importanti sfide di natura tecnologica e ingegneristica. Sfide non scontate. E’ stato fatto un grandissimo lavoro di integrazione di quanto conosciuto da chi si occupa di archeologia”. E la Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali, Maria Vittoria Marini Clarelli, ha affermato: “Precedenti di questo tipo in spazi aperti non se ne hanno. E’ eccezionale che questa sia la prima esperienza di questo tipo al mondo”. Aggiungendo: “Il visitatore potrà seguire tutta una serie di fasi e comprendere le diverse valenze di questo luogo”. E concludendo: “Si tratta di una data epocale. Inizia un percorso tecnologico dedicato agli spazi aperti che al momento non ha precedenti”.

Attraverso un percorso di visita immersiva, indossando gli appositi visori, “Circo Maximo Experience” permette di vedere per la prima volta il Circo Massimo in tutte le sue fasi storiche. Il visitatore indosserà dei visori di tipo Zeiss VR One Plus accoppiati con smartphone di tipo iPhone e sistemi auricolari stereofonici e in questo modo potrà vivere un’esperienza unica di fruizione di un sito archeologico. Grazie a questa tecnologia, il visitatore potrà immergersi completamente nella storia del Circo Massimo con la visione delle ricostruzioni architettoniche e paesaggistiche durante i diversi periodi.

Si tratta di un’esperienza fruibile nelle diverse ore del giorno, articolata in otto tappe per una durata complessiva di oltre 40 minuti.

Le otto tappe prevedono:

  • la Valle e le origini del Circo – L’esperienza immersiva inizia con la presentazione della Valle Murcia, l’area situata tra il colle Palatino e il colle Aventino. La Valle Murcia è un luogo fortemente legato alle origini della città eterna, è qui infatti che ha avuto luogo il famoso Ratto delle Sabine. In età règia, la valle subì alcune trasformazioni, soprattutto a opera degli ultimi re di Roma, i Tarquini, che allestirono l’intera area con le prime file di sedili in legno. Con lo sviluppo della città e la maggiore importanza acquisita dalle manifestazioni pubbliche, lo spazio delle corse si arricchì di elementi funzionali come i Càrceres, cioè gli stalli di partenza dei carri, e gli spalti che andarono gradualmente a espandersi, dando vita a quello che diventerà, in seguito, il più imponente edificio di spettacoli mai costruito, il Circo Massimo.
  • il Circo da Giulio Cesare a Traiano – Sia Giulio Cesare che Traiano per la prima volta concepirono il Circo come struttura monumentale e separata dagli altri edifici della Valle, dando il via alla costruzione di un complesso unico nel suo genere. Nel corso del I secolo d.C. il Circo fu oggetto di vari interventi voluti da tutti gli Imperatori che si succedettero. La presenza di sedili in legno in gran parte delle gradinate favorì spesso il divampare di incendi devastanti, come quello del 64 d.C. all’epoca di Nerone, che ebbe origine proprio da uno dei negozi che si trovavano nel Circo. All’inizio del I secolo Traiano ricostruì l’edificio interamente in muratura.
  • il Circo in età imperiale – In questo periodo il Circo Massimo raggiunse l’apice del suo splendore. L’edificio si arricchì di vari elementi carichi di simbologie e significati religiosi legati alle festività agrarie delle origini e al ciclo delle stagioni. Oltre alle corse dei carri, che erano gli eventi più importanti e più frequenti che si svolgevano al Circo, era possibile anche assistere ad altri tipi di spettacolo, come ad esempio le battute di caccia con animali esotici.
  • la Cavea – Su un lato il Circo presentava i Càrceres (gli stalli di partenza dei carri), mentre gli altri tre lati costituivano la Càvea, le gradinate. Gli spettatori prendevano posto in differenti settori in base alla classe sociale di appartenenza.
  • l’Arco di Tito – L’esperienza permette di ammirare l’imponente Arco di Tito, dedicato nell’81 d.C. dal Senato e dal Popolo romano all’imperatore Flavio per celebrare la conquista di Gerusalemme del 70 d.C. L’attraversamento dell’arco era parte fondamentale dei cortei trionfali in onore dei generali e degli imperatori vittoriosi. Alto circa 20 metri e a tre fornici, l’Arco era sormontato da una grande quadriga bronzea guidata dall’imperatore, simbolo di trionfo e vittoria.
  • le Botteghe (tabernae) – Nella fascia esterna del Circo si trovavano diverse botteghe dette tabernae, luoghi molto frequentati non solo in occasione degli spettacoli. In esse si svolgevano varie attività commerciali per soddisfare ogni necessità dei visitatori e dove era possibile trovare le merci più disparate.
  • il Circo in età medievale e moderna – Le ultime gare nel Circo si svolsero nella prima metà del VI secolo d.C., poi l’area si riempì di sedimenti e a partire dall’VIII secolo fu attraversata da diversi corsi d’acqua. Al XII secolo risale invece la costruzione della Torre della Moletta, edificio difensivo medievale. Nel ’600, le pendici del colle Aventino furono poi occupate dal Cimitero degli Ebrei, i cui cipressi, ancor oggi, ne indicano l’antica localizzazione. In seguito, nel 1854, la Compagnia Anglo-Romana dell’Illuminazione a Gas realizzò il primo impianto di produzione del gas per l’illuminazione pubblica. La fabbrica occupava circa due terzi dell’area. Nei primi decenni del ’900, i Gazometri furono trasferiti e l’intera zona fu bonificata: tra il 1928 e il 1936 furono scavati, e in parte restaurati, alcuni settori dell’antico Circo, ma la presenza dell’acqua di falda non permise il completamento dell’opera. A partire dal 1936, l’area del Circo Massimo fu concessa al Partito Nazionale Fascista, che iniziò a utilizzarla come spazio espositivo, costruendovi imponenti padiglioni e realizzando anche un vero e proprio stabilimento balneare costituito da tre piscine. Nel 1940, con l’inizio della guerra, queste costruzioni furono smantellate.
  • “Un giorno al Circo – L’ultima tappa è dedicata a un’emozionante corsa di quadrighe tra urla di incitamento del pubblico e capovolgimenti di carri.

Circo Maximo Experience” è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzato da Zètema Progetto Cultura e realizzato da GS NET Italia e Inglobe Technologies, aggiudicatarie del relativo bando di gara. La direzione scientifica è a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. La narrazione in lingua italiana è affidata alle voci degli attori Claudio Santamaria e Iaia Forte.

Dopo il progetto “Viaggi nell’antica Roma” e il racconto in realtà aumentata e virtuale “L’Ara com’era”, “Circo Maximo Experience” rappresenta il terzo progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso esperienze immersive e multimediali, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzato con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura.

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