Il 2010 era cominciato bene nel primo trimestre. Nel secondo qualcuno si era cominciato a preoccupare e nel terzo era chiaro che le cose andavano male per le compravendite. Mancano ancora i dati ufficiali dell'omi sul quarto trimestre, ma un sondaggio della banca d'Italia e tecnoborsa anticipa una cattiva notizia: il quarto trimestre è stato decisamente negativo
Secondo il sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni di banca d'Italia, tecnoborsa e agenzia del territorio, effettuato su 1.412 agenti immobiliari, nel quarto trimestre del 2010 si è registrato un calo delle compravendite, una flessione dei prezzi, l'incremento del numero degli acquirenti che ricorrono ad un mutuo; mentre le attese a breve degli agenti sulle condizioni del mercato mostrano un "peggioramento"
Il divario tra i giudizi di miglioramento e quelli di peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale, positivo per 0,6 punti percentuali nella rilevazione precedente, è tornato negativo per circa 5 punti
La quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, si è ridotta di circa dieci punti percentuali; anche il numero complessivo delle compravendite intermediate ha segnato un calo di tre punti percentuali. Aumenta poi il numero degli agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi (per la prima volta dall'inizio delle rilevazioni nel 2009). Un trend che si è rilevato "particolarmente pronunciato e diffuso nelle regioni del nord"
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Il saldo tra risposte di aumento e diminuzione congiunturale delle giacenze di incarichi a vendere è rimasto positivo ma in lieve frenata; mentre per i nuovi incarichi il saldo rimane positivo e sostanzialmente stabile. Tra le cause prevalenti di cessazione degli incarichi, si è intensificata l'assenza di proposte di acquisto ( 64,7% dei casi contro il 61,6% rilevato in ottobre) e, in misura più contenuta, quella di proposte di acquisto a prezzo giudicato troppo basso dal venditore (49,6% contro 48,2%)
13 Commenti:
Perfetto !!!! hai centrato un o dei problemi. Oramai ho perso la speranza di far capire ad alcuni proprietari la differenza tra volore affettivo/sperato/falsamente periziato e valore di mercato. Faccio una perizia e naturalmetne all'80 % mi dicono che il suo geometra /architetto o altra agenzia lo ha valutato almeno un 20% in più.......... quindi sembra sempre che io faccia perizie sottostimate per "fregarli"..... ho tipizzato la caregoria dei clienti venditori : 1.Cliente” voglio una valutazione del mio immobile……. Ma so già quanto voglio” Nel 100% dei casi è una valutazione “affettiva” Non ha valutato l’immobile ma l’esperienze, il vissuto e i ricordi dell’appartamento. Nel 98,8% dei casi i ricordi sono stupendi, in quella zona si vive meglio che in un atollo delle Maldive, in quel quartiere non piove mai anzi, splende sempre un bellissimo sole, ma è non mai afoso perché si riesce a godere quella leggera brezza marina che rinfresca il corpo e riscalda i cuori. E poi l’appartamento è diviso in maniera eccezionale, è razionale, gli spazi sono equilibrati, ecc ecc. 2.Cliente “voglio vendere ma non svendere” Mhhh, chi mai ha pensato di non valorizzare al massimo il suo immobile? 3.Cliente “voglio vendere ma non ho fretta” Cosa significa voglio vendere senza fretta? O lo vendi oppure no!! Se trovo una persona che è disposta a pagare una somma che ti soddisfa non lo vendi perché non hai fretta? 4.Cliente “il mio geometra ha detto che vale 50.000 euro in più di quello che mi ha detto lei….” Si, bene, allora provi a farlo vendere lui a quella cifra che io sono già sicuro di non riuscirci. 5.Cliente l’ho dato solo a voi Tempo un giorno e ci troviamo sotto la palazzina in sei agenti con rispettivi clienti per un totale di 15/16 persone a vedere lo stesso appartamento ed ognuno sa una cifra diversa, tant’è che ci troviamo a dover scrivere l’annuncio così:
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La sua analisi è ineccepibile.
L'impresa ardua è far capire al venditore che il prezzo "desiderato", nella stragrande maggioranza dei casi, è ben superiore a quello di mercato.
La mia opinione è che questo concetto potrà essere "metabolizzato" solamente al passare del tempo, mentre vedranno allontanare sempre di più le offerte che riceveranno dalla cifra che loro hanno in mente
Cari venditori, non è che gli agenti immobiliari vogliano sottovalutarvi o lavorare contro di voi, chiediamo solo un po' di obeittività, specie in questo difficile momento. La mia casistica parla molto spesso di persone che portano un oggetto in vendita e dopo aver ascoltato la mia valutazione, mi dicono: lo sapevo, quando volete farmi comprare una casa è tutto oro, quando si tratta della mia da vendere ha un sacco di difetti!(ditemi che succede anche a voi!)
E per i colleghi, che di fronte a un potenziale venditore, "sparanO" cifre decisamente sovrastimate..questo non significa lavorare con professionalità...anzi andate solo a peggiorare ancora di più le cose in un momento che come già detto non è dei migliori, e gettate "fango" su molti colleghi che cercano di fare delle stime se non altro OGGETTIVE, solo per accaparrarvi un cliente in più....
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