Ciao marcello. Partiamo dal presupposto che le agevolazioni prima casa vengono concesse quando una abitazione è destinata come prima casa e non prevede scopi di lucro, ossia non venga acquistata per investimento ( compro e rivendo guadagnandoci); quindi c'è la regola di non vendere prima di 5 anni o, se proprio necessario, si può vendere e riacquistare entro un anno. Nel tuo caso vendi una parte senza riacquistare e quindi credo proprio- magari qualcuno mi smentirà- che, in proporzione alla parte alienata, dovrai corrispondere la differenza tra tasse pagate come prima casa e tasse che avresti pagato come seconda casa, maggiorate del 30% più interessi di mora: quindi (7+2+1 % del valore catastale) - (3% + 336 euro) x la percentuale di immobile che alieni x 30% + more. Questo per quanto riguarda il quesito sulle agevolazioni. Passiamo al secondo punto, ossia la tassazione sulla plusvalenza: se in quell'immobile hai portato la residenza e ci hai vissuto per almeno il 50% del tempo + 1 giorno da quando lo hai comprato a quando lo vendi, non vieni tassato sulla plusvalenza ( che è la differenza tra quanto hai pagato quella parte di immobile e quanto ne ricavi dalla vendita). Spero sia chiaro e guarda anche gli altri commenti. Un saluto
Ciao ric, grazie per la risposta. Un punto non mi è molto chiaro. Secondo il fisco l'operazione - limitatamente alla porzione di immobile che acquisto e poi rivendo - è di carattere speculativo e quindi mi chiede di pagare l'imposta catastale come se si trattasse di seconda casa. Mi chiedo se il carattere speculativo della compravendita (sempre in relazione alla frazione che acquisto e poi rivendo) rileva anche ai fini della tassabilità della plusvalenza e, in caso positivo, come viene calcolato il prezzo d'acquisto. Un ultima cosa. Non c'è un modo per evitare sovrattasse/more se già all'atto dell'acquisto dichiaro al notaio di voler usufruire dell'agevolazione prima casa solo su una parte dell'immobile (cioè sulla frazione in cui andro' ad abitare)??
La normativa rispetto al periodo di possesso dell'immobile secondo me è un po vaga. Prevede l'agevolazione a patto di abitare l'immobile per il 50% del tempo + 1 giorno, quindi, applicando la norma alla lettera, mi sembra di capire che se acquisto l'appartamento, ci abito anche per soli 6 mesi, lo fraziono e rivendo le due unità immobiiari, posso usufruire in pieno dell'agevolazione e anche evitare la tassazione sulla plusvalenza (a patto di riacquistare entro i 12 mesi successivi)..o no?
Ciao. Bisogna tenere bene a mente che la tassazione sulla plusvalenza avviene soltanto se nell'immobile non ci abito e non ci faccio abitare parenti e affini e questo vale non solo per la prima casa, ma anche per la seconda, la terza ecc. Quindi se tu nella porzione che alieni ci hai abitato, la vendi e ci guadagni, non vieni tassato. Per quanto riguarda la determinazione del prezzo di acquisto della parte da alienare, penso valga il criterio della percentuale: se divido l'immobile a metà, sarà il 50%. Ovviamente sovratasse e more puoi evitarle comunicando al notaio fin da subito che una parte dell'immobile hai intenzione di rivenderlo. Infine l'ultimo punto: certo, se compri, frazioni, rivendi prima dei 5 anni entrambe le due metà di immobile e riacquisti entro un anno dalla avvenuta vendita e ci hai abitato per più della metà del periodo, usufruisci delle agevolazioni, non sei tassato sulla plusvalenza e c'è anche la ciliegina sulla torta: sei a credito di imposta fra vendita e riacquisto. Ciao P.s.: ma qualcun'altro che confermi quello che dico non si fa avanti?
Ciao ric, grazie per la risposta. Un punto non mi è molto chiaro. Secondo il fisco l'operazione - limitatamente alla porzione di immobile che acquisto e poi rivendo - è di carattere speculativo e quindi mi chiede di pagare l'imposta catastale come se si trattasse di seconda casa. Mi chiedo se il carattere speculativo della compravendita (sempre in relazione alla frazione che acquisto e poi rivendo) rileva anche ai fini della tassabilità della plusvalenza e, in caso positivo, come viene calcolato il prezzo d'acquisto. Un ultima cosa. Non c'è un modo per evitare sovrattasse/more se già all'atto dell'acquisto dichiaro al notaio di voler usufruire dell'agevolazione prima casa solo su una parte dell'immobile (cioè sulla frazione in cui andro' ad abitare)??
La normativa rispetto al periodo di possesso dell'immobile secondo me è un po vaga. Prevede l'agevolazione a patto di abitare l'immobile per il 50% del tempo + 1 giorno, quindi, applicando la norma alla lettera, mi sembra di capire che se acquisto l'appartamento, ci abito anche per soli 6 mesi, lo fraziono e rivendo le due unità immobiiari, posso usufruire in pieno dell'agevolazione e anche evitare la tassazione sulla plusvalenza (a patto di riacquistare entro i 12 mesi successivi)..o no?
4 Risposte:
Ciao marcello. Partiamo dal presupposto che le agevolazioni prima casa vengono concesse quando una abitazione è destinata come prima casa e non prevede scopi di lucro, ossia non venga acquistata per investimento ( compro e rivendo guadagnandoci); quindi c'è la regola di non vendere prima di 5 anni o, se proprio necessario, si può vendere e riacquistare entro un anno. Nel tuo caso vendi una parte senza riacquistare e quindi credo proprio- magari qualcuno mi smentirà- che, in proporzione alla parte alienata, dovrai corrispondere la differenza tra tasse pagate come prima casa e tasse che avresti pagato come seconda casa, maggiorate del 30% più interessi di mora: quindi (7+2+1 % del valore catastale) - (3% + 336 euro) x la percentuale di immobile che alieni x 30% + more. Questo per quanto riguarda il quesito sulle agevolazioni. Passiamo al secondo punto, ossia la tassazione sulla plusvalenza: se in quell'immobile hai portato la residenza e ci hai vissuto per almeno il 50% del tempo + 1 giorno da quando lo hai comprato a quando lo vendi, non vieni tassato sulla plusvalenza ( che è la differenza tra quanto hai pagato quella parte di immobile e quanto ne ricavi dalla vendita). Spero sia chiaro e guarda anche gli altri commenti. Un saluto
Ciao ric, grazie per la risposta. Un punto non mi è molto chiaro. Secondo il fisco l'operazione - limitatamente alla porzione di immobile che acquisto e poi rivendo - è di carattere speculativo e quindi mi chiede di pagare l'imposta catastale come se si trattasse di seconda casa. Mi chiedo se il carattere speculativo della compravendita (sempre in relazione alla frazione che acquisto e poi rivendo) rileva anche ai fini della tassabilità della plusvalenza e, in caso positivo, come viene calcolato il prezzo d'acquisto. Un ultima cosa. Non c'è un modo per evitare sovrattasse/more se già all'atto dell'acquisto dichiaro al notaio di voler usufruire dell'agevolazione prima casa solo su una parte dell'immobile (cioè sulla frazione in cui andro' ad abitare)??
La normativa rispetto al periodo di possesso dell'immobile secondo me è un po vaga. Prevede l'agevolazione a patto di abitare l'immobile per il 50% del tempo + 1 giorno, quindi, applicando la norma alla lettera, mi sembra di capire che se acquisto l'appartamento, ci abito anche per soli 6 mesi, lo fraziono e rivendo le due unità immobiiari, posso usufruire in pieno dell'agevolazione e anche evitare la tassazione sulla plusvalenza (a patto di riacquistare entro i 12 mesi successivi)..o no?
Grazie per il commento. Un saluto
Ciao. Bisogna tenere bene a mente che la tassazione sulla plusvalenza avviene soltanto se nell'immobile non ci abito e non ci faccio abitare parenti e affini e questo vale non solo per la prima casa, ma anche per la seconda, la terza ecc. Quindi se tu nella porzione che alieni ci hai abitato, la vendi e ci guadagni, non vieni tassato. Per quanto riguarda la determinazione del prezzo di acquisto della parte da alienare, penso valga il criterio della percentuale: se divido l'immobile a metà, sarà il 50%. Ovviamente sovratasse e more puoi evitarle comunicando al notaio fin da subito che una parte dell'immobile hai intenzione di rivenderlo.
Infine l'ultimo punto: certo, se compri, frazioni, rivendi prima dei 5 anni entrambe le due metà di immobile e riacquisti entro un anno dalla avvenuta vendita e ci hai abitato per più della metà del periodo, usufruisci delle agevolazioni, non sei tassato sulla plusvalenza e c'è anche la ciliegina sulla torta: sei a credito di imposta fra vendita e riacquisto. Ciao
P.s.: ma qualcun'altro che confermi quello che dico non si fa avanti?
Ciao ric, grazie per la risposta. Un punto non mi è molto chiaro. Secondo il fisco l'operazione - limitatamente alla porzione di immobile che acquisto e poi rivendo - è di carattere speculativo e quindi mi chiede di pagare l'imposta catastale come se si trattasse di seconda casa. Mi chiedo se il carattere speculativo della compravendita (sempre in relazione alla frazione che acquisto e poi rivendo) rileva anche ai fini della tassabilità della plusvalenza e, in caso positivo, come viene calcolato il prezzo d'acquisto. Un ultima cosa. Non c'è un modo per evitare sovrattasse/more se già all'atto dell'acquisto dichiaro al notaio di voler usufruire dell'agevolazione prima casa solo su una parte dell'immobile (cioè sulla frazione in cui andro' ad abitare)??
La normativa rispetto al periodo di possesso dell'immobile secondo me è un po vaga. Prevede l'agevolazione a patto di abitare l'immobile per il 50% del tempo + 1 giorno, quindi, applicando la norma alla lettera, mi sembra di capire che se acquisto l'appartamento, ci abito anche per soli 6 mesi, lo fraziono e rivendo le due unità immobiiari, posso usufruire in pieno dell'agevolazione e anche evitare la tassazione sulla plusvalenza (a patto di riacquistare entro i 12 mesi successivi)..o no?
Grazie per il commento. Un saluto
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