Come si stabilisce il prezzo di un immobile? domanda da un milione di dollari, specie in Italia, e il nostro esperto massimiliano podestà di realpodestate ci spiega perché esiste quest'anomalia. Il risultato è infatti una creatura bifronte: un mercato immobiliare attuale, in cui le case si vendono rapidamente, e uno assurdo, in cui le abitazioni viaggiano nel mondo dei sogni
Da mesi ormai, potrei scrivere anni ma suonerebbe troppo drammatico, mi scontro con la difficoltà delle valutazioni e penso proprio di non essere il solo. Rilevo principalmente tre problemi: mancanza di indicatori affidabili, scarsezza di storico recente, valutazioni alternative assurde
Indicatori inaffidabili
L'Italia presenta una grave anomalia in campo immobiliare (e forse non solo in quello): la poca trasparenza che degenera in difficoltà a reperire dati chiari e certi. In altri paesi, per ogni singolo immobile, è disponibile uno storico completo ed ufficiale con date ed importi dei passaggi di proprietà, percentuali di mutuo, spese, eccetera
Emerge con chiarezza il vantaggio derivante da una tale trasparenza: indicatori certi per valutazioni verosimili, con margine di errore od oscillazione soggettiva inferiore al 2%
In Italia abbiamo l'osservatorio del marcato immobiliare dell'agenzia del territorio che, per sua stessa ammissione (basta leggere la sezione che illustra la provenienza dei dati), si basa permeno del 40% sui dati provenienti da reali transazioni, il resto è dedotto da indagini, sondaggi, conoscenze personali, ecc
Anche la percentuale minoritaria dei numeri "reali" risente ugualmente di una carenza sistemica grave: in quale di quegli atti che compongono il 40% dei dati sono indicate le superfici esatte? la domanda è retorica
Da poco infatti si è deciso di riportare le superfici, al posto dei vani, nelle schede catastali ed occorreranno decenni per adeguare ogni immobile. Occorre infatti ammettere che, ricorrendo su ogni atto di trasferimento immobiliare (esclusi i terreni) la classica dicitura "a corpo e non a misura", emerge con lapalissiana evidenza che i presunti valori/mq rischiano di essere tirati ad indovinare aggiustando quelli precedenti in calo o rialzo a seconda della tendenza generale
Per non parlare delle decine di "uffici studi" che analizzano i dati provenienti dai prezzi richiesti, dalle pubblicità, trascurando completamente il margine di trattativa o da sondaggi
Scarsezza di storico recente
A fronte di un calo del 40% di transazioni rispetto al picco del 2006/07, diventa sempre più complesso effettuare delle valutazioni basandosi sul proprio storico di vendite. Uno dei parametri spesso utilizzati dagli agenti immobiliari infatti è la propria esperienza personale, la conoscenza profonda del territorio e delle vendite; questo metodo ha fatto la fortuna delle agenzie "storiche" di zona che, avendo costantemente il polso della situazione, riuscivano ad essere molto più concrete ed affidabili delle concorrenti "fuori casa"
Negli ultimi tempi sono cambiate molte cose ed anche le agenzie radicate nel proprio territorio si ritrovano le vetrine piene di case e le spese in aumento
L'unico parametro a disposizione è quello relativo agli annunci, costantemente in aumento, anche in zone e per tipologie da sempre parche di opportunità e l'eccesso di offerta attuale certo non aiuta il valutatore che deve però assumersi le proprie responsabilità
Valutazioni alternative assurde
Stimati colleghi agenti immobiliari professionali, dobbiamo smetterla di assecondare i venditori e divenire parte diligente nel repricing più che mai necessario alla ripartenza del settore di cui siamo cardine. Quotidianamente comunico valutazioni a venditori che ne hanno già in testa altre, anche del 25% più alte, fornite da "colleghi" impreparati, incoscienti o, peggio ancora, in malafede. Sono fortemente convinto che la concorrenza tra noi non debba e non possa misurarsi sulle prezzature generose o sulla disponibilità a svendere il proprio lavoro con richieste di compensi ridicoli
Misuriamoci sulle competenze, confrontiamoci sulla conoscenza teorica e pratica, sulla capacità e frequenza di aggiornamento, sulle metodologie di marketing e comunicazione, sull'esperienza maturata, sulla preparazione specifica nello proprio settore ed anche sulle doti umane e relazionali ma basta con questo gioco al massacro!
Smettiamola di assecondare i sogni di chi è fuori dal mercato, di chi usa i nostri investimenti per perdere tempo in attesa dell'amatore che sappia apprezzare la loro casa. Ribadiamo con forza che non siamo professionisti pagati a parcella, ma imprenditori che, pur fornendo un servizio professionale, investono le proprie risorse per vendere immobili di altri e percepiscono un compenso solo a risultato ottenuto
Avere centinaia di immobili in portafoglio fermi da anni, oltre ad essere economicamente devastante (ma questo riguarda le proprie scelte imprenditoriali), si riverbera sul mercato falsando i valori, condizionando altri venditori e dando l'impressione agli acquirenti seri che nulla sia cambiato
I prezzi invece sono già calati ed anche in modo deciso in molte zone; peccato che gli immobili con valori attuali si vendano rapidamente, senza nemmeno troppa pubblicità e dunque in pochi se ne accorgano perché ciò che resta sono le centinaia di migliaia di case fuori mercato ferme da mesi o anni. Una volta tanto, facciamo quadrato; le associazioni di categoria fungano da volano di una nuova tendenza: valutazioni reali e non negoziabili!
In questi giorni si sono rincorse dichiarazioni delle varie associazioni che miravano a responsabilizzare il governo riguardo la crisi immobiliare; noi diciamo, parafrasando il sempre più attuale j. F. Kennedy: non chiediamo allo stato cosa può fare per il mercato immobiliare ma chiediamoci noi, dall'interno del mercato stesso, cosa possiamo fare perchè riparta
100 Commenti:
Complimenti mi auguro nella tua estinzione in modo di non avere piu soggetti che si augurano che persone che non fanno altro che fare il prorpio lavoro abbiano problemi..........o forse è solo gelosia perchè non puoi permetterti la vita che fanno gli a.i....maaaaaaa
Nelle statisiche dell'Adt i prezzi reali di compravendita sono meno del 40% del 10% delle transazioni...quindi in totale in Italia fino ad ora e' stato monitorato meno del 5% delle reali transazioni anno su anno e stiamo parlando del campione numerico maggiore che sia rilevato nel nostro paese e di tutti i tempi.
Non c'e' molto da aggiungere.
Caro anonimo, come mai tutto questo astio nei confronti di un'intera categoria? Ripeto, l'astio verso la categoria siete voi i primi ad averlo, ogni volta che incontro un ai non fa che parlarmi male della categoria e dei suoi colleghi, realpodestate scrive un articolo insultando parte della categoria. Io credo solo alle vostre parole, mi fido di voi.....
Che ci siano delle mele marce non c'è dubbio, ma screditare un'intera categoria...
Il vero problema però non sta nell'intermediario, sta nel sistema, che così come è oggi è obsoleto.
Dovremmo prendere esempio dai paesi anglosassoni dove gli ai sono dei veri e propri consulenti: tu ti affidi a qualcuno e questo ha completo accesso al mercato proponendoti le soluzioni migliori semplicemente consultando un database condiviso fra agenti concorrenti.
Qui da noi se ti rivolgi a me, io ti posso proporre solo i miei e quelli di un ristretto numero di colleghi di cui mi posso fidare. Tu però sarai costretto ad interpellarne tanti altri nella speranza di conoscere tutta l'offerta, praticamente un secondo lavoro!!!
Si parla tanto di fidelizzazione del cliente...come è possibile pensare di raggiungerla con simili premesse?
Le difficoltà del mercato faranno selezione e sempre il mercato imporrà un'evoluzione della categoria, così come un'evoluzione è imposta a tutti (prova a pensare a qualsiasi commercio al dettaglio tradizionale e confrontalo che le catene).
"Tu ti affidi a qualcuno e questo ha completo accesso al mercato proponendoti le soluzioni migliori semplicemente consultando un database condiviso fra agenti concorrenti."
Bravo, hai detto bene: io acquirente ti do mandato a cercare per me la casa più adatta nella zona che mi interessa: quindi ti pago per rendermi un servizio, cioè cercare casa al mio posto. Bene, allora perché io che la casa me la sto cercando da sola, passando giornate a leggere gli annunci e facendo decine di telefonate, sono obbligata a pagare comunque la bellezza del 4%+iva a uno sconosciuto che a me non ha fatto proprio alcun servizio? perché il 90% degli annunci è monopolizzato dalle agenzie che, a me che compro, chiedono prebende da strozzino a fronte di un lavoro che non c'è? perché queste cifre non le pagano i venditori, che fanno fare alle agenzie quello che loro non vogliono e non possono fare, cioè mettere annunci, rispondere alle telefonate e far vedere la casa agli eventuali acquirenti?
Mi spiegate perché per un non-servizio gli ai devono incassare cifre (a Roma) che incassa un cardiochirurgo per un intervento di trapianto??
E poi: dove cavolo sta la "professionalità"? io sono stanca di avere a che fare con ragazzetti travestiti da becchini che mi guardano dall'alto in basso e mi dicono "questi sono i prezzi, prendere o lasciare"! per la cronaca: la sottoscritta paga in contanti e sta cercando una casa di 120-130 mq a Roma... mi rifiuto di essere così presa in giro da gente che pretende 18.000-20.000 euro sull'unghia solo per avermi fatto vedere - nemmeno consegnato, fatto vedere - una fotocopia sbiadita di un certificato catastale che il proprietario possiede già e ha il dovere di fornirmi! che razza di servizio è???
Cara gloria, in verità quello che l'acquirente paga all'ai è un falso problema, nel sistema anglosassone paga tutto il venditore (dal 5 al 6%) e questo naturalmente viene conteggiato nel prezzo di vendita, quindi anche in quel caso l'acquirente sta pagando anche se indirettamente.
Sono totalmente d'accordo con te che pagare qualcuno solo per aver aperto una porta e consegnato un pezzo di carta è ingiusto.
Sta all'acquirente pretendere il servizio, se questo non esiste o non è all'altezza, è giusto rinunciare all'acquisto e premiare invece il professionista preparato che coordinerà tutte le figure eventualmente coinvolte (notaio in primis) fino alla stipula del rogito.
Questo vuol dire servizio e come tale va pagato secondo gli usi che, almeno per il momento, nel nostro paese prevedono provvigioni pagate sia dal venditore che dall'acquirente.
Facendo un parallelo con il mondo automobilistico, se voglio comperare un'auto e il venditore è impreparato/scortese esco e vado ad un'altra concessionaria per acquistare sempre la stessa auto.
Nel mondo anglosassone funziona così, se il mio ai non mi soddisfa me ne prendo un altro che può propormi esattamente le stesse cose.
Aggiungo altro:
In un mondo perfetto le commissioni andrebbero pagate in ragione del tempo e delle risorse dedicate.
In questo modo se il venditore pretende un prezzo troppo alto sa che dovrà pagare provvigioni più alte e viene invece premiato chi è in linea con il mercato e chi ha tutti i documenti in regola.
Sai quanti immobili hanno ipoteche mai cancellate, dIa mai chiuse, ecc ecc?
Il più delle volte spetta a noi ai reperire tutta la documentazione e questo lavoro sommerso andrebbe conteggiato a parte...
Belle parole. La realtà è molto diversa: ho provato ad acquistare un immobile (proposta rifiutata dal venditore, e ora devo dire che è andata molto meglio così) e ho dovuto sottoscrivere col sangue una proposta di acquisto che mi obbligava a versare il 3%+iva all'agenzia che, appunto, non mi aveva reso alcun servizio. Alle mie richieste di vedere almeno una copia del contratto di acquisto che attestasse la proprietà dell'immobile la risposta è stata "sì, ce la devono ancora dare". Ho chiesto anche un certificato catastale e la risposta: "ah sì, ho chiesto al proprietario di procurarselo". La simpatica ai mi ha precisato che avrei dovuto darle la provvigione al momento dell'accettazione dell'offerta, cioè anche se poi la compravendita non andava a buon fine. Naturalmente poi avrei dovuto pagare un notaio per le opportune verifiche, quindi può anche darsi che la casa avesse dei problemi legali a me sconosciuti. Nel frattempo la signora ai avrebbe incassato quasi 19.000 euro da me solo per avermi fatto vedere la casa e avermi dato una vecchia fotocopia della mappa catastale, nemmeno aggiornata (tempo speso: mezz'ora per mostrarmi la casa e un'altra oretta per la compilazione della proposta di acquisto: mica male, eh? se rinasco invece di sudare sui libri all'università faccio la ai, si guadagna senza rischi facendo poco o nulla...)
Gloria, ripeto, se un ai immobiliare si comporta in quel modo lascia perdere!
I soldi in ballo sono tanti e, immagino per te come per me sudatissimi, vuoi rischiarli per colpa di un incompetente?
Se quella casa ti piaceva e la stavi cercando da molto tempo avevi due soluzioni: prima mi dai i documenti e poi facciamo una proposta, oppure facciamo la proposta subordinata alla correttezza della documentazione e delle dichiarazioni fatte dal venditore e la provvigione si paga solo al preliminare/rogito.
Se non accettava queste condizioni era in malafede
Io alla mia professionalità ci tengo (nella mia agenzia siamo tutti laureati) la gente alla lunga lo capisce e apprezza
...condivido in pieno Gloria!
La mancanza di qualità è il più grosso problema delle classiche agenzie immobiliari. Purtroppo bisogna anche dire che molti acquirenti non le notano nemmeno queste cose e si accontentano di vedere la casa (fatemi vedere la casa, cercatemi questa casa ecc ecc) e in molti agenti ci cascano (io aggiungo consapevolmente) e si svendono esatamente come fanno di fronte ad un venditore che pretende la luna. Quindi bisogna filtrare molto bene e questo è un lavoro non semplice da fare e a lungo termine.
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