L’Italia ha un patrimonio culturale unico al mondo; questo perché racchiude capolavori artistici di ogni epoca storica, dall’arte classica a quella contemporanea, passando per le grandi opere medievali, barocche e rinascimentali. Per quanto riguarda l’architettura contemporanea, grande interesse esercita la Casa del Fascio di Giuseppe Terragni, opera di uno dei maggiori rappresentanti del Razionalismo italiano, considerata un esempio di purezza geometrica e trasparenza strutturale.
Storia della Casa del Fascio, opera di Giuseppe Terragni
La Casa del Fascio, oggi Palazzo Terragni, è un edificio che si trova a Como, in piazza del Popolo 4 (ex piazza Impero). Vede la luce dopo un iter progettuale lungo e tortuoso; l’idea del 1928 era una costruzione tradizionale, ma solo nel 1933 si avviarono i lavori del progetto moderno di Terragni, inaugurato nel 1936 come sede del Partito Fascista.
Il palazzo ebbe questa funzione solo fino al 1945, quando fu occupato dai partiti del CLN dopo la liberazione della città. Seguirono anni di dispute sulla proprietà e nel 1956 l’immobile rischiò perfino l’asta e una possibile demolizione. Le proteste del mondo culturale portarono però alla tutela della Soprintendenza, che bloccò la vendita e lasciò il sito allo Stato. Dal ’57 ospita la sede della Guardia di Finanza.
La visione di Giuseppe Terragni per la Casa del Fascio
L'architetto Giuseppe Terragni volle creare un edificio-manifesto della modernità. Ecco perché negli anni l’opera ha trasceso la connessione col fascismo, diventando simbolo di un intero movimento architettonico.
Terragni diede vita a una creazione che metteva insieme la trasparenza (sia etica che visiva) con l’ordine geometrico e la razionalità assoluta. Un luogo che non fosse una semplice ostentazione del potere.
Com'è la Casa del Fascio di Como
La Casa del Fascio si presenta come un volume compatto e rigoroso. È posata solo su una parte del lotto per lasciare alla piazza antistante il ruolo di platea urbana da cui l’edificio svetta. Nonostante la sua imponenza, però, mantiene una conformazione leggera.
- Il palazzo è un grande parallelepipedo. La base è un quadrato perfetto di 33,2 metri per lato, mentre l'altezza è esattamente la metà di questa misura.
- Ogni lato dell'edificio è diverso dagli altri, anche se tutti partono da una griglia geometrica precisa.
- Le facciate alternano spazi chiusi e grandi aperture, disposte secondo proporzioni matematiche rigorose.
- La facciata principale mostra sulla destra un grande rettangolo verticale di muro pieno, che contrasta con i 20 rettangoli vuoti degli ingressi con colonne e dei balconi aperti.
- All'interno, l'edificio ha un grande atrio centrale alto due piani, detto Salone delle Adunate, coperto da un soffitto di vetrocemento che lascia passare la luce.
- Sull'atrio si affacciano sia la grande scala che porta ai piani superiori, sia i corridoi del primo piano. Al primo piano c'erano la Sala del Direttorio, gli uffici amministrativi e l'ufficio del Segretario politico.
- Il secondo e il terzo piano avevano la stessa disposizione del primo e si affacciavano sul soffitto del Salone delle Adunate, che quindi poteva essere usato anche come terrazza interna. Questi piani ospitavano altri uffici, l'archivio e l'appartamento del custode.
Terragni curò personalmente ogni dettaglio, compresi i mobili. Sulle pareti monumentali, l’intonaco era abbinato a marmi pregiati provenienti da Trani, dal Belgio e dall'Adriatico.
Qual è la particolarità della Casa del Fascio a Como?
La particolarità della Casa del Fascio sta nell’equilibrio tra modernità radicale e memoria della tradizione, e nell’uso avveniristico dei materiali. Terragni, infatti, utilizzò vetro, acciaio e vetrocemento per esaltare l’idea di un’architettura trasparente, diretta espressione della politica limpida che il committente voleva propugnare; ma, allo stesso tempo, rivestì l’edificio in marmo, un materiale resistente, neutro, massiccio.
È in questo bilanciamento tra trasparenza e solidità, innovazione e continuità, che risiede la sua bellezza. Un elemento di grande interesse, poi, è il “rapporto” con il Duomo di Como, uno dei simboli da vedere in città: la facciata ovest guarda verso l'edificio religioso e crea così un dialogo diretto con la cattedrale nella piazza.
La Casa del Fascio oggi
Palazzo Terragni è di proprietà dello Stato (Agenzia del Demanio) e ospita dal 1957 il Comando della Guardia di Finanza. Negli anni, diverse volte i tentativi di modificarne il volume furono respinti; ciò culminò, nel 1986, con l'istituzione del vincolo monumentale che ne riconobbe il valore storico-artistico.
Negli anni Novanta e Duemila restauri, studi e celebrazioni – dal cinquantenario della morte di Terragni al centenario della sua nascita – hanno consolidato la sua fama internazionale. Palazzo Terragni è considerato una pietra miliare del Razionalismo italiano. Dal 2024 è oggetto di un progetto di valorizzazione che ha lo scopo di restaurarlo e aprirlo maggiormente al pubblico.
Come visitare Palazzo Terragni
Visto che ospita la Guardia di Finanza, il palazzo non è un museo fruibile quotidianamente; tuttavia, può essere visitato con tour guidati organizzati da realtà locali durante eventi culturali o nelle Giornate FAI.
L'accesso, limitato all'atrio e ad alcune aree, richiede prenotazione anticipata e l'invio del documento d'identità via e-mail. Il costo è di circa 12€ per gli adulti e 5€ per i bambini dai 6 ai 14 anni.
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