Il licenziamento per scarso rendimento dipende, nella gran parte dei casi, dal comportamento colpevole del lavoratore e quindi viene fatto rientrare nel concetto di licenziamento per giustificato motivo soggettivo. Ma in alcuni casi può dipendere dalla perdita di interesse dell’azienda alla prestazione del dipendente, in tal caso viene fatto rientrare nel licenziamento per giustificato motivo oggettivo
Nei primi otto mesi dell’anno, le assunzioni sono calate dell’8,5% a quota 3,782 milioni. I contratti a tempo indeterminato sono stati 800mila, in netto calo rispetto agli 1,2 milioni dello scorso anno. Dall’altro lato, sono aumentati i licenziamenti “per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo”, passando in due anni da 35 a 46mila: il 31% in più. In crescita, inoltre, il ricorso ai voucher. A dirlo l’Osservatorio sul precariato dell’Inps
La Corte di cassazione è intervenuta in merito al licenziamento per motivi disciplinari, in particolare sul tema della tempestività dell’esercizio del potere disciplinare da parte del datore di lavoro. Con la sentenza 10839/2016 ha di fatto sottolineato che il requisito dell’immediatezza della contestazione è relativo, ma è importante che il datore di lavoro sia in grado di provare sia il momento di conclusione delle indagini che l’intera successione temporale delle stesse
Se il dipendente fa richiesta di un rimborso spese non dovuto anche se di minimo importo può scattare il licenziamento per giusta causa.
Le novità introdotte da renzi al jobs act cambiano la fisionamia del mercato del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i licenziamenti e il polemico articolo 18. Ma vediamo qual è l'attuale sistema e cosa cambierà
Non solo casta dei politici. Nel nostro paese c'è un'altro gruppo di intoccabili con privilegi rispetto al resto dei lavoratori: i dipendenti statali. Di questo avviso è il ministro del lavoro elsa fornero che ha auspicato "una parità di trattamento" tra i lavoratori pubblici e quelli privati.
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