La tassazione agevolata al 21% per gli affitti commerciali scadrà il prossimo 31 dicembre
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Niente proroga per la cedolare secca sugli affitti commercial
Niente proroga per la cedolare secca sugli affitti dei locali commerciali GTRES

Addio alla cedolare secca per i negozi. Non ci sarà la proroga nel 2020. La tassazione agevolata al 21% per gli affitti commerciali avrà la sua scadenza il prossimo 31 dicembre, solo chi stipulerà un contratto entro la fine dell’anno non perderà il beneficio.

Lo scorso novembre la proroga della cedolare secca per i locali commerciali sembrava possibile. Il presidente della commissione Bilancio del Senato, Daniele Pesco, aveva infatti affermato: “Ci stiamo lavorando, credo che si farà”. Ora qualcosa è cambiato e le ultime notizie hanno suscitato allarme.

Confedilizia: “Una decisione sorprendete

Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, tramite una nota ha fatto sapere: “La scorsa notte (9 dicembre ndr), il governo e la maggioranza hanno deciso di annullare la cedolare secca del 21 per cento sugli affitti dei negozi, che era stata introdotta un anno fa con l’intento di limitare la gravissima crisi dei locali commerciali. Si tratta di una decisione sorprendente. La misura era condivisa da tutte le forze politiche: l’hanno varata il Movimento 5 Stelle e la Lega con l’ultima manovra e per questa legge di Bilancio vi erano emendamenti che ne prevedevano la conferma da parte dello stesso Movimento 5 Stelle, del Partito democratico e di Italia Viva, oltre che delle forze di opposizione (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia)”.

Spaziani Testa ha quindi sottolineato: “La necessità della cedolare era talmente evidente che a richiederla erano state anche le associazioni dei commercianti, convinte anch’esse che l’eccesso di tassazione sui proprietari dei locali affittati ostacolasse l’apertura di nuove attività. In assenza della cedolare, che era stata prevista per i contratti stipulati nel 2019, il proprietario è infatti soggetto all’Irpef, all’addizionale regionale Irpef, all’addizionale comunale Irpef e all’imposta di registro, per un carico totale che può superare il 48 per cento del canone e al quale deve aggiungersi la patrimoniale Imu-Tasi, oltre alle spese di manutenzione dell’immobile e al rischio morosità (per non parlare degli effetti provocati dalla preistorica regolamentazione dei contratti di locazione interessati)”.

Concludendo: “Insomma, mentre ci si straccia le vesti per l’espansione di Amazon e per la moria di negozi, si elimina l’unica misura con la quale vi era speranza di rianimare un comparto in crisi, contribuendo anche a migliorare l’aspetto delle nostre città, combattendo degrado e insicurezza. Davvero incredibile”.

Fiaip: “Un boomerang per il settore immobiliare

Preoccupazione anche da parte della Fiaip. Intervenendo a Ferrara alla presentazione dell’Osservatorio Immobiliare Fiaip, il presidente Gian Battista Baccarini, ha affermato: “La mancata proroga al 2020 della cedolare secca per le locazioni commerciali, così come paventata, rappresenta un boomerang per il settore immobiliare, penalizza il commercio, il terziario oltre gli stessi Comuni. Stiamo lavorando, in sede di legge di Bilancio, affinché il Parlamento cambi rotta confermando questa misura considerato che ha già dato ottimi risultati nel 2019 sia per le Casse dello Stato in termini di recupero di gettito fiscale sia in relazione alla lotta contro la desertificazione dei centri urbani”.

Fimaa: “Occasione persa, auspichiamo un cambio di rotta

Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, ha così commentato la mancata proroga della cedolare secca al 21% sugli affitti commerciali: “Il cambio di rotta sulla proroga per il 2020 della cedolare secca del 21% per gli affitti commerciali è un’occasione persa che danneggia il settore immobiliare. Da nord a sud del Paese i negozi stanno vivendo una crisi senza precedenti, a causa dello strapotere di internet e delle multinazionali che fanno affari in Italia, ma pagano le tasse nei paradisi fiscali all’estero. Anziché disincentivare la concorrenza sleale, con questa mancata proroga si incentiva la chiusura dei negozi tradizionali, non solo a danno del comparto immobiliare ma anche del commercio al dettaglio e della sicurezza delle nostre città, che vedono sempre più vetrine spegnersi e saracinesche chiudere definitivamente. La proroga dell’aliquota ridotta avrebbe favorito la locazione degli immobili commerciali sfitti, rivitalizzando il tessuto sociale delle città e disincentivando la desertificazione dei centri storici dei medi e piccoli comuni d’Italia, oltre a portare nuove entrate nelle casse dello Stato. Come Fimaa auspichiamo un repentino cambio di rotta”.

Quando è stata introdotta la cedolare secca per i negozi

Si ricorda che la cedolare secca al 21% per gli affitti commerciali è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2019. Secondo quanto previsto, la cedolare secca per i negozi è possibile a patto di soddisfare alcune condizioni:

  • i contratti di locazione devono essere stipulati nel corso dell’anno 2019;
  • la cedolare secca per gli immobili commerciali può essere applicata per l’intera durata del contratto;
  • il nuovo regime fiscale interessa le unità immobiliari di categoria catastale C/1 e le relative pertinenze locate congiuntamente;
  • la cedolare secca per i negozi può applicarsi agli immobili di superficie massima di 600 metri quadri; nel calcolo della superficie, le pertinenze non vanno considerate;
  • possono usufruire della cedolare i locatori persone fisiche, mentre nessun requisito è previsto in capo ai conduttori;
  • l’aliquota della cedolare è pari al 21%;
  • non ci si può avvalere del nuovo regime fiscale in caso di contratti stipulati nell’anno 2019 se alla data del 15 ottobre 2018 “risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale”.
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1 Commenti:

oreste
11 Dicembre 2019, 23:54

Forse è proprio il boomerang che vogliono.....fabbriche chiuse, autostrade chiuse, negozi chiusi....auguri.

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