Avviata la fase intermedia degli espropri per il Ponte sullo Stretto di Messina: ecco come funzionano e a chi rivolgersi.
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Stretto di Messina, espropri
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Nuovo passo in avanti per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, con l’avvio della fase intermedia per gli espropri. A inizio aprile, l’omonima società Stretto di Messina ha pubblicato sul proprio sito web l’avviso di procedimento per l’acquisizione di immobili e terreni, con gli elenchi completi di tutti gli edifici che potrebbero essere coinvolti dall’esproprio. Lo stesso avviso è stato poi rilanciato sui portali istituzionali di Sicilia e Calabria, nonché sui relativi albi pretori.

Ma come funziona l’esproprio per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e, soprattutto, quali immobili verranno sottoposti a questa misura? Innanzitutto, è necessario ribadire che, al momento, l’avvio del procedimento è nella sua fase preliminare: servirà, infatti, attendere l’approvazione del progetto definitivo da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS). Nel frattempo, i soggetti interessati possono rivolgersi agli sportelli informativi messi a disposizione per la popolazione.

Cosa sono gli espropri per il Ponte sullo Stretto di Messina

Il Ponte sullo Stretto di Messina sorgerà nel punto di minore distanza tra Sicilia e Calabria. Per questa ragione, parte delle strutture portanti dell’opera poggeranno su aree oggi abitate, in particolare coinvolgendo le zone di Torre di Faro in Sicilia e di Villa San Giovanni in Calabria. Per questa ragione, lo Stato ha bisogno di espropriare alcuni immobili per procedere alla realizzazione dell’infrastruttura. Ma cosa prevede questo procedimento?

Come funziona l’esproprio

L’istituto dell’esproprio è previsto dalla Costituzione, all’articolo 42: nei casi previsti dalla legge, la proprietà privata può essere espropriata per motivi di interesse generale, come appunto la costruzione di un’infrastruttura di cui tutti beneficeranno. Per procedere, è però necessario:

  • fornire sufficiente preavviso ai soggetti che saranno coinvolti dall’esproprio;
  • garantire un congruo indennizzo.
Stretto di Messina
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Con la pubblicazione, lo scorso 3 aprile, dell’avviso di esproprio e della relativa documentazione - più di 1.500 pagine - sui terreni e gli immobili che saranno coinvolti, si è avviata ufficialmente la fase del procedimento. Consultando proprio la documentazione disponibile, i cittadini potranno verificare:

  • i dati catastali degli immobili e dei terreni coinvolti;
  • la loro destinazione d’uso;
  • la posizione geografica degli stessi, con le relative mappe;
  • i dati anagrafici dei proprietari.

Tra i comuni maggiormente interessati dai lavori e dagli espropri, si elencano:

  • per la Calabria: Campo Calabro, Gioia Tauro, Limbadi, Nicotera, Seminara, Terranova Sappo Minulio, Varapodio, Villa San Giovanni;
  • per la Sicilia: Messina, Saponara, Torregrotta, Valdina, Venetico, Villafranca Tirrena.

A oggi, il progetto prevede l’esproprio di diversi immobili e attività commerciali sulle due aree dove sorgeranno i piloni portanti del ponte, con un’estensione di circa 250 metri in tutte le direzioni rispetto alla posizione delle stesse colonne. Prima che l’esproprio diventi operativo, tuttavia, servirà l’approvazione definitiva del progetto da parte del CIPESS.

A partire dall’8 aprile, i cittadini avranno 60 giorni di tempo per consultare gli elenchi completi e, se necessario, richiedere assistenza o delucidazioni agli sportelli preposti.

Cosa possono fare i soggetti coinvolti dall’esproprio

A seguito della pubblicazione dell’avviso di esproprio, così come già accennato, ai cittadini è concesso un periodo di 60 giorni - il termine è fissato al 7 giugno 2024 - per richiedere informazioni e formulare eventuali osservazioni.

Per procedere, sono stati resi disponibili diversi canali:

  • gli sportelli informativi aperti sia in Calabria che in Sicilia, rispettivamente a Villa San Giovanni in via Nazionale Bolano 541 e a Messina, in viale Boccetta 373;
  • i numeri telefonici 06-85826210, 06-85826230 e 06-85826270;
  • l’indirizzo PEC info@pec.strettodimessina.it o, in alternativa, via raccomandata A.R. alla sede legale della società Stretto di Messina S.p.A, in via Marsala 27, 00185, Roma.

Cosa accade con l’esproprio definitivo per il Ponte sullo Stretto

In questa fase intermedia della procedura di esproprio, verranno raccolte tutte le osservazioni dei cittadini - proprietari immobiliari o terrieri - coinvolti nella misura. Dopodiché, si dovrà attendere l’approvazione definitiva del CIPESS e la successiva dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. A questo punto, i soggetti interessati verranno direttamente contattati e la fase espropriativa vera e propria avrà inizio.

Porto di Messina
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I cittadini hanno facoltà di accordarsi con la Società Stretto di Messina per una procedura bonaria di esproprio, con il riconoscimento di un indennizzo per la proprietà che andrà perduta. Se l’accordo bonario dovesse andare a buon fine:

  • l’80% dell’indennizzo verrà erogato a 60 giorni dall’accordo bonario;
  • il 20% sarà invece erogato al momento del rogito notarile, quando la proprietà del terreno o dell’immobile espropriato passerà allo stato.

In caso non si riuscisse a raggiungere un accordo bonario, i proprietari coinvolti hanno la facoltà di richiedere la determinazione dell’indennizzo seguendo le vie amministrative o giudiziarie. In linea generale, quando vi è una procedura di esproprio si ha la facoltà di:

  • procedere con un ricorso al TAR se non si ritiene legittimo il provvedimento di esproprio;
  • procedere con un ricorso alla Corte d’Appello, se non si ritiene l’indennizzo congruo.

Il consiglio è quello di affidarsi agli sportelli resi disponibili sul territorio, così come di approfittare degli altri canali informativi e, se necessario, avvalersi della consulenza di un legale.

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