
L’impianto parafulmine rappresenta un sistema di sicurezza sempre più richiesto per gli edifici, anche per quelli residenziali. È infatti un dispositivo di protezione essenziale per evitare i problemi causati dalle scariche elettriche, tra cui incendi e danni strutturali agli immobili.
Seppur tutti gli eventi atmosferici possono danneggiare la casa, la probabilità di imbattersi in un fulmine è più elevata. Ma come funziona il parafulmine, quanto costa e quando è obbligatorio?
Come funziona l’impianto parafulmine
Spesso si sottovalutano i danni che un forte temporale può causare a un immobile. I fulmini possono infatti trasportare cariche elevatissime di energia - anche da 10 milioni di volt - e, scaricandosi sugli edifici, possono determinare delle gravi conseguenze:
- danni strutturali all’immobile, come ad esempio la distruzione di parte delle tegole del tetto, la caduta di cornicioni e molto altro ancora;
- incendi, quando la scarica elettrica incontra materiali infiammabili, come ad esempio il legno;
- guasti all’impianto elettrico dell’edificio, la cui riparazione grava sui proprietari delle unità immobiliari, poiché il danno è dovuto al caso fortuito.

Il parafulmine è un dispositivo ideato proprio per evitare le conseguenze più gravi e pericolosi dei temporali, ma come funziona?
Funzionamento degli impianti parafulmine
Ma come funziona il parafulmine? Questa tipologia di impianto si caratterizza per un sistema di strutture metalliche e cavi che, montato sul tetto e sulle pareti di un edificio, attira i fulmini per disperderne l’energia elettrica, scaricandola a terra. In linea generale, un singolo parafulmine è composto da tre elementi principali:
- il captatore, ovvero la porzione più esterna di un palo metallico che viene montato sul tetto. È la struttura che materialmente attira il fulmine, evitando si scarichi altrove;
- il conduttore, cioè la struttura realizzata a gabbia oppure con cavi di alluminio e rame, che permette di convogliare e distribuire l’energia catturata dal fulmine;
- il dispersore, ovvero lo strumento che permette alla carica elettrica di scaricarsi in sicurezza nel terreno.
Tipologie di impianti parafulmine
I parafulmine, e i relativi impianti, non sono però tutti identici. Ne esistono infatti diverse tipologie, spesso scelte a seconda delle dimensioni dell’edificio da proteggere e, soprattutto, dalla frequenza con cui si verificano temporali nella zona in cui sorge l’immobile. In linea generale, si può distinguere tra:
- impianti semplici a stilo metallica: è quello più comunemente installato sugli edifici residenziali di piccole o medie dimensioni, prevede una singola barra metallica collegata, tramite cavi, a una piastra di scaricamento a terra;
- impianti a gabbia di Faraday: pensati per edifici più complessi, prevedono una serie di speciali cavi che avvolgono tutto l’edificio - creando, appunto, una gabbia - che funge da schermatura all’azione dei fulmini;
- impianti a laser ionizzanti: utilizzati per edifici di grandi dimensioni o pericolosi, come le centrali elettriche o i magazzini di stoccaggio di materiale infiammabile, permettono di modificare la traiettoria del fulmine ionizzando l’aria circostante.
Ovviamente, le singole configurazioni e le tecnologie impiegate possono essere le più complesse, così come la stessa implementazione. Ad esempio, alcuni impianti parafulmine sono completamente esterni all’immobile, altri vengono integrati nelle pareti dello stesso, per non alterarne il decoro architettonico.
Quando è obbligatorio l’impianto parafulmine
Per quanto si tratti di una struttura certamente utile per qualsiasi tipologia di immobile, soprattutto nei luoghi frequentemente colpiti da temporali, l’installazione di un sistema di contrasto ai fulmini non è sempre obbligatoria. La normativa per l’impianto parafulmine è contenuta nel Decreto Legislativo 81/2008, che prevede l’installazione di legge per:
- scuole, ospedali, luoghi di lavoro e altre strutture aperte al pubblico;
- condomini e altri edifici residenziali con altezza superiore ai 24 metri, come anche rimarcato dal Decreto Ministeriale 37 del 2008;
- edifici più esposti al rischio fulmini, come ad esempio le torri ma anche le case di campagna che si trovano su colline, così come qualsiasi altra struttura su rilievi;
- edifici, strutture e magazzini che potrebbero subire gravi danni dall’azione dei fulmini, come nel caso delle centrali elettriche, dei magazzini che ospitano materiali infiammabili, gli stabilimenti che si avvalgono di sostanze pericolose o esplosive, nonché molti altri ancora.

È importante sottolineare che la realizzazione degli impianti deve seguire le norme tecniche CEI EN 62305-2 e, quando necessario - come nel caso degli alti condomini - anche quelle prescritte dalla normativa UNI 10779. La prima stabilisce i criteri di valutazione tecnica del rischio di fulminazione degli edifici, fornendo direttive di progettazione degli impianti parafulmine. La seconda è invece dedicata alle norme di sicurezza antincendio.
Quanto costa un impianto parafulmine
Dopo aver analizzato il funzionamento di un impianto parafulmine, e verificati i casi che ne prevedono l’obbligatorietà, è utile soffermarsi sulle modalità di predisposizione e i relativi costi. A chi spetta l’installazione di questo strumento e, soprattutto, che spesa ci si deve attendere?
Chi installa i parafulmini
Quando si parla di protezione dai fulmini, la sicurezza deve essere sempre messa in primo piano. Per questo, nei casi in cui è prevista l’obbligatorietà di legge, non si può procedere all’installazione di un parafulmine fai da te, ma ci si deve affidare a personale qualificato. Questo perché, come già accennato, è necessario rispettare le prescrizioni contenute nella normativa CEI EN 62305.
Possono perciò procedere alla predisposizione dell’impianto, in base a quanto previsto da progettisti e ingegneri elettrici:
- elettricisti e relative ditte specializzate in gestione delle scariche elettriche e atmosferiche;
- aziende specializzate in impianti di protezione elettrica degli immobili.
Quanto si spende per un impianto parafulmine
I costi di un impianto parafulmine sono molto variabili, poiché dipendono da diversi fattori:
- le dimensioni dell’edificio;
- la tipologia dell’impianto da realizzare;
- la complessità dell’impianto, ad esempio se sono necessarie importanti opere di muratura per poterlo predisporre.
Si può quindi variare dai 1.000 ai 3.000 euro per un immobile unifamiliare, passando dai 5.000-11.000 di un condominio di piccole dimensioni, fino agli oltre 20.000 per edifici industriali, magazzini, centrali elettriche e via dicendo.
Chi paga in condominio per l’impianto parafulmine
Considerando il costo importante, è infine utile analizzare a chi spetta la spesa per la predisposizione di un impianto parafulmine in condominio. Come previsto dall’articolo 1123 del Codice Civile:
- i costi sono a carico di tutti i condomini, poiché si tratta di un’innovazione a beneficio di tutti i residenti;
- la spesa deve essere suddivisa tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà.
Nei condomini che non hanno l’obbligo di dotarsi di un parafulmine, l’installazione deve essere approvata dall’assemblea condominiale, con la maggioranza dei voti dei presenti, purché rappresentino i due terzi del valore dell’edificio. Se invece sussiste l’obbligo, basta la maggioranza semplice dei presenti e almeno 500 millesimi rappresentati.
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