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Cresce la quota di prestiti in sofferenza recuperati e di procedure chiuse. Nel 2017, secondo i dati di Banca d’Italia, l’ammontare delle sofferenze chiuse ha raggiunto il massimo dal 2006. Il tasso medio di recupero dei crediti in sofferenza con garanzie reali è stato del 39%.

In crescita i recuperi di prestiti in sofferenza

Secondo quanto analizzato nelle “Note di stabilità finanziaria e vigilanza” da Banca d’Italia, nel 2017 l’ammontare delle sofferenze chiuse ha raggiunto i massimi da 2006: 43 miliardi contro i 17 di allora. In crescita sia i tassi di recupero delle posizioni in sofferenza cedute (dal 23% al 26%) sia quelli delle sofferenze chiuse mediante procedure ordinarie (dal 43% al 44%). Il significativo incremento della quota di cessioni sul mercato (76% del totale, contro 45% nel 2016) ha determinato però un tasso di recupero medio inferiore al 2016, pari al 30% contro il 34% dell’anno prima. Qualora l’incidenza delle posizioni cedute sul mercato fosse rimasta analoga a quella del 2016, il tasso medio di recupero sarebbe stato del 36%.

Prestiti in sofferenza garantiti da sottostante reale

Relativamente al tasso medio di recupero sulle sofferenze assistite da garanzie reali (tra cui gli immobili), questo è stato pari al 39%. Tale tasso è risultato in diminuzione sulle posizioni oggetto di cessione (dal 37% al 33%). Sulle posizioni chiuse mediante le procedure ordinarie il tasso medio di recupero è salito dal 54% al 55%. Per le posizioni non assistite da garanzie reali si registra invece una diminuzione dei tassi di recupero di 2 punti percentuali, al 21%. La riduzione è spiegata dalla maggiore quota di cessioni a terzi, malgrado l’aumento del tasso di recupero di questa componente (dal 15% al 18%).

ll prezzo delle sofferenze cedute nel 2017, ricavato sulla base della rilevazione annuale condotta dal 2016, è stato pari al 17% dell’esposizione lorda di bilancio al momento della cessione (15% nel 2016). Il prezzo è stato mediamente pari al 26% per le sofferenze assistite da garanzie reali e al 10% per le altre.

Procedure di recupero più veloci per i crediti i sofferenza

Prosegue poi il graduale incremento della velocità di smaltimento delle sofferenze. Il rapporto tra l’ammontare delle posizioni chiuse in ciascun anno e lo stock esistente all’inizio del periodo, che aveva toccato il minimo nel 2013 (6%), è stato pari al 23% nel 2017 (9% nel 2016). L’importo delle posizioni chiuse attraverso procedure ordinarie ha superato 10 miliardi.

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