Non si è fatto in tempo a emanare il decreto Ristori che è già tempo di tornare al lavoro sul decreto Ristori bis. Il governo, infatti, sta già studiando nuove misure per aiutare commercianti, ristoratori, partite Iva maggiormente “colpiti” dalle nuove misure più ristrettive per il contenimento dei contagi.
A un nuovo Dpcm, infatti, segue un nuovo decreto, il Ristori bis (come è stato definito anche da Conte). Stando alle prime indiscrezioni e anticipazioni riportate anche da Agi, gli indennizzi per bar e ristoranti delle zone rosse, che dovranno rimanere chiusi, potrebbero arrivare al 200% dei rimborsi già previsti dal decreto Rilancio.
Tra i provvedimenti da rifinanziare ci sarebbe anche quello riferito ai congedi parentali per chi ha i figli a casa in quarantena o per la scuola chiusa e non può ricorrere allo smart working. Stesso discorso anche per il bonus asili nido.
Più in generale, l’impianto del decreto Ristori bis, segue due direttrici. Da una parte incrementare gli aiuti per le categorie che subiscono maggiormente le conseguenze del nuovo Dpcm, ancora più restrittivo. Dall’altra coprire tutta quella platea rimasta fuori dagli aiuti e dai sussidi previsti dal decreto Ristori. Ecco quindi cosa prevedrebbe il decreto Ristori bis.
Proprio per questo, alcuni settori dovrebbero essere tra i protagonisti delle misure del decreto Ristori bis, come ad esempio i centri commerciali che dovranno chiudere nel weekend o i musei, così come tutti gli altri settori rimasti fuori dal decreto precedente come bus turistici, gli ambulanti, il settore del wedding o le pizzerie e le rosticcerie, penalizzate dal coprifuoco che scatterà alle 22.
Sull’altro fronte, poi, il decreto Ristori bis dovrebbe anche integrare gli aiuti per le categorie che già ne hanno ricevuti ma che risultano ulteriormente colpite dagli ultimi provvedimenti (le attività delle zone rosse che dovranno chiudere del tutto). Sarebbero quindi previsti contributi a fondo perduto, parametrati a quelli di primavera, con bonifico automatico per chi li ha già ricevuti e previa domanda per i nuovi beneficiari oltre alla cancellazione della seconda rata Imu, credito d’imposta sugli affitti per tre mesi e sospensione dei versamenti contributivi.
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