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Le indicazioni dell’Inps per la domanda del reddito di emergenza 2021
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L’Inps ha fornito ulteriori indicazioni per inoltrare la domanda per il reddito di emergenza 2021. Dopo la proroga introdotta con il decreto Sostegni, vediamo a chi spetta e come richiederlo.

Come ha recentemente specificato l’Inps, il reddito di emergenza 2021 è una misura di sostegno alle famiglie in difficoltà per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021. Per beneficiarne è necessario fare domanda direttamente all’istituto di previdenza, a patto che sussistano i requisiti di residenza ed economici, patrimoniali e reddituali, previsti dalla normativa vigente.

Nel dettaglio, possono inoltrare la domanda per ricevere il reddito di emergenza 2021 all’Inps:

  • i nuclei familiari in condizione di difficoltà economica e in possesso dei requisiti previsti (comma1);
  • coloro che hanno terminato tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 di percepire la NASpI e la DIS-COLL, e hanno un ISEE in corso di validità, ordinario o corrente, non superiore a 30mila euro (comma2). In questo caso, la misura, erogata nell’importo fisso di 400 euro mensili e sempre per le mensilità di marzo, aprile e maggio 2021, spetta in assenza del diritto al beneficio di cui al comma 1 e in alternativa ad esso.

Inoltre, gli altri requisiti per il reddito di emergenza 2021 sono:

  • il valore del reddito familiare a febbraio 2021 non deve essere superiore alla quota di Rem che spetta;
  • il patrimonio mobiliare del nucleo familiare non deve essere inferiore a 10mila euro (con 5000mila euro in più per ogni componente del nucleo familare a partire dal 2º);
  • Isee non superiore a 15mila euro;
  • residenza in Italia.

Per inoltrare all’Inps la domanda per il reddito di emergenza 2021 c’è tempo fino al 30 aprile 2021. L’unico modo di richiedere il rem è direttamente online: dal sito internet dell’Inps autenticandosi con PIN (ricordiamo che l’INPS non rilascia più nuovi pin a decorrere dal 1° ottobre 2020), SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica oppure recandosi ai patronati o Caf.

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