Subito interventi strutturali
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Askanews

"Siamo molto preoccupati per le prospettive economiche del nostro Paese. Da una parte un'inflazione che viaggia ormai verso il 10% e sta riducendo il potere di acquisto delle famiglie. Dall'altra, il caro energia inarrestabile che sta mettendo in ginocchio il sistema di imprese con una prospettiva di chiusura per moltissime attività. Tutto questo rende sempre più concreti i rischi di recessione". A lanciare l'allarme è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, a margine del Forum di Impresa cultura Italia-Confcommercio.

Secondo Sangalli "il Governo, anche in raccordo con l'Europa, deve affrontare con la massima urgenza la questione energetica, a cominciare dal cosiddetto 'energy recovery fund', dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas e dalla revisione dei meccanismi e delle regole di formazione del prezzo dell'elettricità. Ma dovrà anche affrontare una complicatissima equazione: meno crescita e più inflazione. Vanno messi subito in campo, quindi, interventi strutturali per superare la crisi energetica, contenere l'inflazione ed evitare il pericolo recessione".

Parlando sempre al Forum Impresa Cultura Italia, Sangalli ha detto: "Siamo ancora nella coda della pandemia, e dentro la drammatica situazione della guerra in Ucraina. Dopo molti anni si è affacciata prepotentemente l'inflazione, sono venuti al pettine nodi storici, come quello energetico, e per il prossimo anno stiamo parlando di recessione".

Secondo Sangalli, "questi eventi così dirompenti possono portare a due atteggiamenti opposti tra loro: la rimozione, dove si finge che non sia cambiato nulla, oppure una 'consapevolezza aumentata', che significa in pratica essere più coscienti e più informati. Ecco, la cultura sono gli occhiali che ci permettono di avere questa consapevolezza aumentata. Come ha scritto Giuseppe De Rita su Avvenire, è fondamentale che chi si occupa della cosa pubblica recuperi in questa fase storica la 'cultura dello spirito'. Cioè una visione d'insieme, indispensabile per ricucire consapevolmente i pezzi del vissuto individuale e sociale e identificare una direzione comune di costruzione del futuro. Ma, se posso dirlo, secondo me oltre che cultura dello spirito serve anche uno spirito della cultura, che ci permetta di essere 'orientati alla cultura' mettendola al centro, al centro delle politiche, al centro della formazione dei bambini, al centro delle possibilità dei cittadini, al centro delle prospettive dei giovani. Al centro, per quanto ci riguarda, della nostra azione associativa e di una rappresentanza moderna che si vuole e si pensa degna del passato, capace di futuro".

 

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