Commenti: 0
SVB
Getty Images

Ciò che sta succedendo alla Silicon Valley Bank (SVB) e soprattutto ai mercati finanziari, negli ultimi giorni, non manca di rievocare timori risalenti al 2008. I forti cali delle borse mondiali fanno pensare, se non al panico, almeno ad una forte preoccupazione sul fatto che si possa registrare una nuova bolla finanziaria dopo quella, di cui ancora non si è spento il ricordo, legata ai mutui subprime Usa. La Borsa italiana senz’altro ha pagato un pegno più alto di altre, data la forte esposizione del nostro listino ai titoli bancari. Ma davvero siamo all’inizio di una nuova crisi? Quali saranno le conseguenze per i risparmiatori del fallimento della SVB? Cosa faranno le banche centrali, che erano pronte ad alzare nuovamente i tassi di interesse questa settimana? Cerchiamo di capirlo insieme.

Perchè è fallita la Silicon Valley Bank

Innanzitutto cerchiamo di capire cosa è successo alla SVB e perché è fallita. La Silicon Valley Bank è (era) una banca con un patrimonio di oltre 200 miliardi di dollari, specializzata in attività finanziarie legate al mondo tecnologico. Una premessa che già suona male, se ci si ricorda della prima grande bolla di inizio secolo – e millennio, - la bolla delle dot.com. Si tratta infatti, anche in questo caso, di un modello di business fondato sulla rapida crescita del settore, e quindi sui grandi ritorni ad esso associati. Ma anche su grandi rischi legati alla forte volubilità della tecnologia (che, in gergo finanziario, si traduce in volatilità del mercato). Chi segua l’andamento delle criptovalute lo sa: a periodi di forte rialzo seguono spesso crolli rovinosi, e bisogna avere le spalle molto larghe per sopportarli.

Premesso questo, non è difficile capire come una banca che finanzia le start-up tecnologiche, come la SVB, dopo aver visto i propri depositi crescere del 200 per cento in un solo biennio (2021-2022) possa avere in breve tempo sperimentato una forte difficoltà nel rientrare dei propri fondi a seguito delle difficoltà che, a propria volta, le società finanziate stavano attraversando. A ciò si aggiunga il repentino aumento dei tassi di interesse, che ha fatto lievitare le remunerazioni dei depositi oltre le capacità della banca e, allo stesso tempo, ha svalutato i Treasury Bond di cui la banca aveva fatto incetta ai tempi in cui i tassi erano bassi.

Silicon Valley Bank, cosa è successo in Borsa 

Per recuperare liquidi, quindi, la banca SVB ha fatto ricorso alla vendita massiccia di azioni proprie sul mercato, causandone il crollo nel valore in Borsa e, a catena, lo spargersi del panico sull’intero settore bancario Usa.

Vendite di azioni di tutte le banche e corsa agli sportelli, a causa della paura che la crisi fosse qualcosa di sistemico legato al settore bancario Usa intero, sono state la naturale conseguenza del fallimento di Svb. Il che si è trasmesso alle borse mondiali, e in particolare a quella italiana, che ieri ha chiuso con un -4% a causa della forte presenza di titoli italiani nel listino di Piazza Affari. Già oggi, tuttavia, l'apertura delle borse europee accenna a un miglioramento, pur restando sul filo della parità.

D’altro canto, c’è che approfitta del crollo azionario per fare shopping: la filiale britannica di SVB è stata infatti acquisita da HSBC.

Svb: verso una nuova bolla dei subprime?

Insomma, le premesse sembrano simili in modo inquietante a quelle che hanno generato la crisi dei mutui subprime nel 2007-2008. In realtà, il grosso della crisi di questi giorni l’ha fatta il panico di borsa. SVB è infatti ben lontana dall’essere una banca di importanza sistemica. La sua situazione si è creata anche per le condizioni specifiche delle proprie finanze e per una congiuntura economica che l'ha portata dalle stelle alle stalle in brevissimo tempo. Quindi, almeno per ora, la crisi non pare replicarsi in altre istituzioni, fatta eccezione per Signature Bank.

Fallimento Svb, cosa succederà ai tassi di interesse?

Tra le conseguenze del fallimento della Silicon Valley Bank potrebbe esserci un freno al rialzo dei tassi di interesse. Nonostante Biden abbia rassicurato gli americani sul fatto che i loro risparmi siano al sicuro, il Tesoro Usa sta già ragionando su quali misure adottare per evitare che si crei e diffonda una nuova crisi finanziaria. Misure che, secondo una nota di Janet Yellen, sono volte a nonfar sopportare ai contribuenti il peso del fallimento, e che, secondo gli analisti, potrebbero includere un freno all’aumento dei tassi di interesse, previsto per questi giorni. Goldman Sachs in particolare è convinta che il Fomc lascerà invariati i tassi il prossimo 22 marzo, mentre secondo Refinitiv questi saranno alzati solo di un quarto di punto

Secondo il 50 per cento dei trader nemmeno la Bce interverrà sui tassi. La riunione durante la quale l’istituto di Francoforte dovrebbe concretizzare il nuovo aumento di 50 punti base già annunciato da Lagarde è atteso per il prossimo 16 marzo, ma a questo punto ogni dubbio è lecito. Anche se il commissario Ue Paolo Gentiloni ha escluso un contagio del caso Svb in Europa a causa degli standard di Basilea applicati alle banche del Vecchio Continente, i contraccolpi sui mercati finanziari sono stati tali da indurre almeno un attimo di riflessione. “Direttamente non c’è alcun contagio, – ha commentato Gentiloni. – La possibilità di un impatto indiretto è una cosa che dobbiamo monitorare, ma per il momento non vediamo un rischio significativo”.

Le conseguenze per i risparmiatori dopo il fallimento di Svb

Se davvero i tassi di interesse dovessero restare fermi dopo il fallimento di Svb, le stime per il tasso terminale Bce sarebbero confermate al 3,5 per cento, contro il 4 per cento pronosticato settimana scorsa. Ripercussioni si avrebbero anche sui titoli di Stato dell’Eurozona, con i rendimenti che già hanno mostrato cali significativi, come per Francia, Germania e anche Italia, che ha visto calare i rendimenti dei Btp.

Per capire le effettive conseguenze del crack di Svb per gli investitori serve comunque tempo, ma è abbastanza chiaro che, oltre a quello bancario, un settore esposto sarà quello tecnologico, nonché quello dei venture capital. Chi investe in questo tipo di titoli dovrà quindi allacciare le cinture. Forse non sarà un nuovo 2008, ma si ballerà un po’.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account