È stato presentato il primo rapporto della Fondazione Roma REgeneration e si è discusso di come intervenire per esprimere il potenziale della città
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Di rigenerazione urbana e di potenzialità della città di Roma, di come attrarre gli investimenti, di cosa si può e si deve trasformare, di cosa sta già cambiando e dell’importanza di creare una visione chiara di sviluppo si è parlato nel corso del convegno “Roma Regeneration Forum”, organizzato da Fondazione Roma REgeneration e Scenari Immobiliari. Un evento patrocinato dalla Presidenza del Consiglio, dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma e al quale hanno partecipato importanti stakholder della Capitale.

Nel corso del convegno è stato presentato il rapporto “Roma Regeneration Forum – Una visione per la città del futuro” realizzato da Scenari Immobiliari per Roma REgeneration ETS, la fondazione sostenuta da DeA Capital Real Estate, Fabrica Immobiliare, Fondazione Roma, FS Sistemi Urbani (Gruppo Ferrovie dello Stato) e Investire (Gruppo Banca Finnat). Un rapporto che evidenzia quali sono le opportunità da cogliere in vista del 2050.

La Fondazione Roma REgeneration è nata la scorsa estate per iniziativa di DeA Capital Real Estate, Investire e Fabrica Immobiliare con l’obiettivo di supportare Roma nella crescita e nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Nel dettaglio, la mission della Fondazione, come riportato sul sito web ufficiale, è “sostenere la crescita e lo sviluppo di Roma, collaborando con le istituzioni per promuovere un modello organico di crescita che permetta di ampliare l’attrattività, il prestigio e gli investimenti sul territorio. Supportare Roma nel percorso di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con focus sullo sviluppo di un modello urbano che porti verso una visione complessiva della città. Trasmettere i valori dell’inclusione sociale, del contrasto ai cambiamenti climatici, della cultura, dell’arte, dello sport, in linea con gli obbiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

Lucignano: “Chiediamo di istituire un tavolo permanente su Roma e lanciamo un concorso internazionale di idee per la città”

Gianluca Lucignano, presidente della Fondazione Roma REgeneration
Gianluca Lucignano, presidente della Fondazione Roma REgeneration Scenari Immobiliari

Aprendo l’evento, il presidente della Fondazione Roma REgeneration, Gianluca Lucignano, ha detto: “Questo forum segna l’inizio di un percorso collaborativo che avrà come protagonisti tutti noi. Rigenerare e trasformare Roma significa sostenere un progetto di rilancio della Capitale basato su una visione nuova della città, più vivibile e con migliori servizi, basata su princìpi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica con attenzione particolare all’inclusività. Riteniamo che solo così Roma potrà diventare un polo internazionale e attrarre nuovi investimenti dall’estero, anche in vista degli eventi di rilievo dei prossimi anni, a partire dal Giubileo 2025. È necessario istituire un tavolo di lavoro comune con obiettivo finale il 2050 e obiettivi intermedi al 2030 e al 2040”.

Tra i primi progetti della Fondazione Roma REgeneration ci saranno proprio la richiesta di un tavolo permanente su Roma, con il coinvolgimento delle istituzioni centrali e territoriali, e il lancio di un concorso internazionale di idee per far emergere le potenzialità urbanistiche, ambientali, sociali e culturali della città.

L’impatto economico del rilancio di Roma: i dati del rapporto

Secondo quanto emerso dal rapporto, saranno circa 39 i miliardi di euro di ricadute sociali stimate entro il 2030 e 144 i miliardi di euro entro il 2050. Di questo ultimi, circa 104 miliardi sarebbero generati dagli interventi di trasformazione e 39,6 dagli interventi di rigenerazione.

Lo studio ha sottolineato che la rigenerazione urbana è considerata un importante motore per lo sviluppo del nostro Paese nei prossimi anni e che a Roma, in particolare, i processi di rigenerazione urbana potranno interessare 11 kmq di superficie territoriale da oggi al 2050, recuperando a usi più attuali oltre quattro milioni di metri quadrati di immobili.

In base a quanto evidenziato, il valore aggiunto che la rigenerazione urbana porterà al mercato immobiliare, di conseguenza al valore della città, si può quantificare in 22 miliardi di euro e in ulteriori 40 miliardi di euro di impatto sociale ed economico per i cittadini. Cifre alle quali si potrà aggiungere, sulla base della piena attuazione delle previsioni urbanistiche vigenti, la trasformazione di 96 kmq di territorio, con lo sviluppo di 15 milioni di mq di nuove superfici, 58 miliardi di euro di valore immobiliare e 104 miliardi di euro di valore per i cittadini. Il rapporto ha poi posto l’accento sul fatto che lavorare sulla rigenerazione e sulla trasformazione non significa prendere in considerazione solo il mattone, ma cogliere l’opportunità di rendere la città più vivibile, con migliori servizi.

Breglia: “La sfida è riuscire a migliorare Roma senza dimenticare il passato”

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari
Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari idealista/news

Introducendo la presentazione del rapporto, Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ha spiegato: “Roma è la capitale mondiale della rigenerazione, protagonista di 2700 anni di incessante rigenerazione urbana. Possiamo dire che la rigenerazione urbana è nata e continua a vivere con Roma. Nei 30 kmq dei Sette Colli e dintorni abbiamo visto sorgere e tramontare la Repubblica Romana, l’Impero, il Medioevo, Il Rinascimento, il Barocco, l’Età Moderna. Ogni epoca ha lasciato quelle tracce che rendono unica Roma nel mondo. Dopo l’Unità di Italia i 30 kmq non sono bastati e la città è diventata di 300 kmq, oggi quindi abbiamo anche la rigenerazione della città costruita dopo l’Unità di Italia. La sfida per noi tutti, per oggi e domani, è riuscire a migliorare questa città senza dimenticare il passato, anzi continuando sulla storia del passato cui ogni volta il meglio è stato conservato”.

Breglia ha poi aggiunto: “Cosa significa rigenerare? Non vuole dire solo modificare o aggiungere mattoni, che sarebbe la definizione più semplice, ma oggi – in un mondo che è completamente cambiato rispetto al passato – significa creare una città più facile, più sostenibile, attenta al sociale, ma che sia anche economicamente solida e con un mercato immobiliare vincente, altrimenti molte delle opportunità possibili non trovano spazio. Per questo noi abbiamo sostenuto, appoggiamo e riteniamo importante, la nascita della Fondazione Roma REgeneration”.

E, riferendosi al rapporto, ha sottolineato: “Lo studio che abbiamo realizzato per la Fondazione è un contributo di dati, informazioni, analisi, messi a disposizione per gli operatori, i politici, i tecnici, gli studiosi, ma anche per i semplici cittadini. Abbiamo cercato di dare una visione sul futuro vicino al 2030 e poi una proiezione più lontana, al 2050. Nel settembre del 2021 ci siamo trovati qui a parlare di Roma del 2030 e in quell’occasione abbiamo presentato un’indagine europea sulla competitività delle grandi città europee secondo quattro indicatori: demografia, mobilità, qualità della vita e turismo. Allora Roma era quarta, nell’aggiornamento di febbraio 2024 è passata al secondo posto, dopo Parigi. In questo triennio, dunque, la percezione della città è migliorata e ci auguriamo che possa migliorare anche in seguito”.

Gualtieri: “La rigenerazione di Roma è una necessità e c’è una forte volontà di favorire questa stagione di trasformazione”

Roberto Gualtieri, sindaco di Roma
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma idealista/news

Intervenendo al convegno, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha affermato: “La rigenerazione è cruciale, strategica, è una necessità perché Roma deve essere trasformata. Si tratta di una necessità da un punto di vista della qualità di vita delle persone, della qualità ambientale e sociale, ma si tratta anche di una straordinaria opportunità. Questa sintesi tra necessità e opportunità, secondo me, spiega questo momento molto positivo. C’è una sensazione diffusa che questo sia un momento di trasformazione e c’è una condivisione sempre maggiore tra gli attori pubblici e privati. C’è una volontà molto forte da parte di tutti di incentivare e favorire questa stagione di trasformazione, recuperando e rimettendo in moto tantissime cose che erano ferme”.

Gualtieri ha quindi sottolineato: “Non è vero che oggi non si possono trasformare e cambiare le cose, rimettere in moto tanti progetti bloccati, rilanciare le infrastrutture e ciò che queste infrastrutture connettono. Noi lo stiamo facendo. Stiamo rifacendo la rete infrastrutturale della città, ma anche quella immateriale. Stiamo facendo un lavoro certosino attorno a una visione di città più verde, più innovativa, più sostenibile, più coesa, con servizi nelle periferie, che non si allarga di più, ma che si trasforma e si rigenera profondamente. Con questa visione, vogliamo favorire e incentivare una fortissima massa di investimenti privati per una trasformazione di qualità”.

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