
Il prossimo 27 marzo, nell’ambito del forum sulla certificazione energetica degli edifici, a Milano verrà presentato “rapporto 2012: attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia”, uno studio realizzato dal comitato termotecnica italiano (cti) per indagare sullo stato dell’arte degli attestati di certificazione energetica (ace). Dall’analisi emerge un quadro piuttosto eterogeneo: le classi dell’ace, che variano in funzione della quantità di energia consumata da un edificio, sono, infatti, risultate nettamente diverse da una regione all’altra
Il certificato energetico è un documento di durata decennale, nel quale sono indicate le informazioni relative al rendimento energetico di un edificio, ossia la quantità di energia che viene consumata o che si prevede venga consumata in caso di raffreddamento o riscaldamento dello stesso. Gli ace sono nati il 16 dicembre 2002, quando il parlamento europeo e il consiglio hanno adottato la direttiva n. 2002/91/ce con l’intento di vincolare i 27 a dotarsi di strumenti tecnici di controllo e valutazione della prestazione energetica
Attualmente la certificazione è obbligatoria in caso di costruzione, compravendita e locazione degli immobili e consigliabile qualora si voglia beneficiare degli sgravi fiscali (detrazione fiscale del 55% sui redditi irpef) previsti in caso d’interventi di riqualificazione energetica. Oltre a certificare i consumi di energia elettrica e gas, l’attestato consente, inoltre, di valorizzare l’immobile e di migliorarne la vendibilità sul mercato immobiliare, soprattutto nel caso in cui la classe energetica di appartenenza sia la a. Per i consumatori, si tratta di un indicatore importante dei costi necessari per il mantenimento di un’abitazione, che vanno poi a riflettersi sulla bolletta luce e gas sostenuta
Il rapporto realizzato da cti, che sarà presentato fra pochi giorni, riporta i dati relativi alla classificazione energetica degli edifici per alcune regioni e province autonome (Bolzano, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Trento, valle d’Aosta e Veneto). Tutte le regioni, ad eccezione di Basilicata, Marche e Molise, hanno comunicato il numero di ace depositati. In particolare, fra le realtà locali più virtuose figurano la Lombardia (710.000), l’Emilia Romagna (260.000), la Liguria (66.329) e il Lazio (29.700). Per quanto riguarda, invece, le targhe energetiche, nonostante il d.lgs. N. 192/2005 ne preveda l’obbligatorietà per gli edifici a uso pubblico, solamente la Lombardia le ha installate (4.650)
Una questione che non ha ancora trovato risposta riguarda l’autodichiarazione in classe g del proprietario dell’immobile, prevista dal paragrafo 9 dell’allegato a del d.m. 26 giugno 2009. Nelle regioni dove è consentita (Abruzzo, Calabria, Campania, Sicilia), si è preferito ricorrere all’autodichiarazione g anziché alla classica certificazione energetica con la conseguenza che, negli atti di trasferimento immobiliare, non compare alcuna indicazione sui costi di gestione energetica né tanto meno informazioni su come migliorare il rendimento energetico dell’edificio
Un altro nodo da chiarire riguarda le attività di controllo legate al sistema di certificazione. I dati raccolti da cti rilevano, infatti, un elevato numero di ace depositati con risultanze non conformi a realtà. Per risolvere il problema, nel 2010 in sede comunitaria è stata adottata una direttiva (n. 2010/31/ue), che prescrive alle autorità nazionali competenti o agli organismi da esse delegati l’istituzione di sistemi di controllo indipendenti (dispone la verifica di una percentuale significativa di tutti gli ace rilasciati nel corso di un anno). Inoltre, come ricorda cti, affinché la certificazione sia valida, deve essere obbligatoriamente rilasciata da un apposito organismo di accreditamento, presso il quale sono iscritti tutti coloro che possiedono l’attestato di certificatore energetico
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2 Commenti:
Ma perche' in certe regioni l'oneroso ( come tempo e spesa per farselo fare) non e' obbligatorio ???
La legge, per quanto antipatica, non e' uguale per per tutti ???
:-/
Nel Lazio per fittare se un palazzo non e' certificato non ne ha bisogno, e' vero? se si, e' uno schifo
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