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Se per la grande maggioranza dei lavoratori il sistema retributivo per il calcolo delle pensioni ha lasciato il passato a quello contributivo (molto meno oneroso per le casse dello Stato), la cosa non vale per chi ci ha governato. I circa 2600 vitalizi pagati annualmente agli ex parlamentari costano allo stato ben 193 milioni di euro. Se si pagasse con il contributivo, secondo i calcoli dell'Inps, si risparmierebbe circa il 40%.

Nel corso di un'audizione alla Camera, il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha presentato delle cifre choc: il passaggio al calcolo con il metodo contributivo dei vitalizi dei deputati e senatori produrrebbe un risparmio del 40%, pari a circa 79 milioni l'anno. Se si aggiungono anche quelli pagati ai consiglieri regionali, il risparmio salirebbe a quasi 150 milioni di euro l'anno. In un arco temporale di 10 anni la spesa si ridurrebbe notevolmente, generando un risparmio di 760 milioni sui vitalizi dei parlamentari e di circa 1,5 miliardi per tutti i vitalizi.

 La proposta del presidente dell'Inps è stata quella di passare al metodo contributivo anche per i vitalizi, in maniera immediata per quelli superiori ai 5mila euro lordi all'anno, e in maniera graduale per quelli compresi tra 3.500 e 5.000 euro. In questo modo si potrebbero risparmiare almeno 60 milioni l'anno. Il tutto per evitare che l'Inps arrivi al collasso, proprio in un momento in cui si dibatte sul come reperire le risorse per finanziare l'anticipo delle pensioni nel 2017.

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